Olivi: tutti i Bim investano sul lavoro

Quattro milioni e mezzo di euro, per la precisione 4 milioni e 438.000. È la somma che, in virtù di un protocollo d’intesa con la Provincia, il Bacino imbrifero dell’Adige destinerà all’occupazione. Con cui 114 Comuni potranno assumere per i mesi estivi 350 persone inoccupate o disoccupate.
M. Romagnoli, "Corriere del Trentino", 23 maggio 2017

 

L’accantonamento è legato al ruolo di tutela del Bim a vantaggio delle popolazioni residenti dei diritti connessi all’utilizzo del sovracanone derivante dallo sfruttamento delle acque del territorio per la produzione idroelettrica. Risorse che ricadranno sui Comuni, spiega il presidente del Bim dell’Adige Giuseppe Negri: «Saranno spalmati, secondo una parte fissa e in proporzione alla popolazione sui 50 Comuni della valle del Noce, i 34 della valle dell’Adige e i 30 di quella dell’Avisio. Serviranno per la progettazione di servizi anche un po’ tralasciati, visto il limite di assunzioni nei Comuni. Parlo del turismo, della cultura, dell’accompagnamento. Ad esempio per le iniziative di «estate giovani», a favore delle famiglie». A partire da giugno, con contratti da quattro mesi, saranno assunti 350 inoccupati o disoccupati di qualsiasi età residenti in Trentino almeno da 36 mesi che saranno coinvolti tramite i centri per l’impiego. Non si occuperanno dunque solo di manutenzione del verde, ma anche della fornitura di servizi in ambito storico-culturale e turistico, ad esempio l’accompagnamento e guida ai beni presenti sul territorio (castelli e musei) o la digitalizzazione di documenti e la creazione di archivi elettronici. O di aiuto agli anziani. «Non parliamo solo di lavori manuali, ma anche formativi» afferma il vicepresidente e assessore al Lavoro e allo sviluppo Alessandro Olivi. «In totale portiamo così a 4.400 le persone che, intercettate dalle politiche del lavoro, hanno un reddito. E non parliamo di un reddito di assistenza, ma di persone a cui, in un momento difficile, chiediamo un intervento attivo» dichiara il vicepresidente riferendosi anche alle dichiarazioni di Grillo degli scorsi giorni.

Di fatto la Provincia interverrà nello sbloccare le risorse e mettendo a disposizione le competenze e le strutture del Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale (che già si occupa del Progettone e dell’Intervento 19) per trovare una posizione nell’ambito dei lavori socialmente utili delle 350 persone individuate. «Un sostegno al reddito che fa sentire più cittadini» lo definisce Olivi, secondo cui l’obiettivo è arrivare creare una «rete», un «sistema di sussidiarietà a cui partecipano sempre di più i Comuni e le comunità di valle». Una collaborazione «proattiva» tra enti locali che muova verso un «welfare di comunità». Un obiettivo confermato da Negri («Il nostro intervento comporta il concetto di rete Trentino») e dal governatore Ugo Rossi: «Da risorse provenienti da asset importanti quali l’acqua e l’energia elettrica riusciamo a trovare lavoro a delle persone. Ciò si coniuga con un’attenzione al mantenimento del territorio; l’iniziativa va a vantaggio delle comunità e del territorio stesso». Un progetto accolto con soddisfazione da Negri che riconosce a Walter Alotti (Uil) e alla sua «provocazione» di aver dato impulso al percorso. E da Olivi che auspica una maggior diffusione dell’esperienza, fino ad arrivare a interessare «ogni angolo del territorio per consolidare un sistema a rete»: «Se tutti dessero un pezzettino...».