27 gennaio - "Per non dimenticare"

www.partitodemocratico.it, 27 gennaio 2010
E' il Giorno della memoria. Memoria dell'Olocausto, memoria dell'orrore compiuto dall'uomo sull'uomo. Una memoria necessaria più che mai oggi per ricordare il passato e vigilare sul presente.
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Senza radici comuni i popoli non possono avere un presente degno della loro storia e tanto meno costruire un futuro. Oggi ricordiamo i 6 milioni di ebrei vittime del nazismo, gli orrori di quello sterminio, le persecuzioni e i campi di concentramento.

"Senza memoria non c’è futuro. E la memoria della Shoah dovrà rimanere per sempre come monito per tutta l’umanità affinché mai più sia raggiunto quell’abisso”.
E’ con queste parole che Pier Luigi Bersani interviene nelle celebrazioni della 'Giornata della memoria'.
“E’ nostro dovere tramandare, soprattutto alle nuove generazioni, la storia tragica della Shoah per non dimenticare e perché ciò che è stato ancora oggi
interroga le nostre coscienze. Non dimenticare l’abisso per non dimenticare che odio e pregiudizio sono le cause che l’hanno determinato. Per questa ragione – prosegue Bersani – chi è chiamato, nella politica come
nella società, ad assolvere una responsabilità deve sentire su di sé l’impegno morale di non alimentare mai questi sentimenti; deve sentire l’urgenza morale di unire e non di dividere, di aiutare la comprensione reciproca di quell’insieme di persone che chiamiamo umanità”.
“Le tante iniziative previste oggi, in tutta Italia, per celebrare la ‘Giornata della Memoria’ per ricordare la persecuzione e lo sterminio del popolo ebraico, i deportati militari, civili e politici nei campi di
sterminio nazisti, siano quindi motivo per riflettere sul valore della dignità e del rispetto dei diritti umani di ogni singola persona”.

Napolitano: "Non dimenticare ciò che è stato perchè non abbia mai più a ripetersi".
Il Capo dello Stato in occasione delle celebrazioni del Giorno della Memoria, ha inviato un messaggio al Presidente della Fondazione del Memoriale della Shoah di Milano, Ferruccio De Bortoli, per la posa della prima pietra del Memoriale della Shoah di Milano in cui esprime il suo "apprezzamento per avere portato a compimento il non facile percorso necessario per dare inizio ad un'opera che ritengo altamente significativa, quale luogo di testimonianza di un evento tragico che dovrà per sempre rimanere quale monito nella memoria delle generazioni future. Ricordo con commozione la visita che ebbi modo di compiere tre anni fa in quel cupo sotterraneo della Stazione di Milano che era punto di partenza per il viaggio dei treni blindati diretti ai campi di sterminio nazisti, dove vennero atrocemente eliminati più di ottomila italiani di religione ebraica: uomini e donne di ogni età, vecchi e bambini, scoperti ed arrestati in Italia con l'attiva e consapevole complicità della Repubblica Sociale. Peccheremmo di colpevole indifferenza se non adempissimo quello che ci si presenta come un dovere: non dimenticare ciò che è stato, in una fosca stagione della nostra storia. Così come non dimentichiamo il grande stuolo dei giusti italiani che, a rischio della loro stessa vita, contribuirono a salvare molte migliaia di ebrei, non soltanto italiani. Fu la loro un'opera di riscatto per il nostro popolo"