Elisa Filippi in Direzione Nazionale

Confermata in direzione nazionale la fedelissima Elisa Filippi, niente ingresso invece - come si vociferava - per il sindaco di Trento Alessandro Andreatta. L’assemblea nazionale del Pd, che ieri a Roma ha incoronato Matteo Renzi segretario con 700 delegati su mille, ha visto la partecipazione di otto trentini.
"Trentino", 8 maggio 2017

 

Elisa Filippi, Paolo Mirandola, Mariachiara Franzoia, Mattia Civico, Lucia Gatti e Gabriel Echeverria per la mozione Renzi; Alessio Zanoni e Cristina Frassoni, per la mozione Orlando. «Molto positivo» il giudizio di Filippi sulle parole di Renzi: «Un discorso, il suo, molto orientato sul futuro, con due elementi chiari: la fiducia ribadita al governo Gentiloni, indicando alcuni temi sui quali intervenire in maniera ancora più incisiva. Le priorità saranno: agire profondamente sul territorio, uscendo dalle sedi, ritornando a interloquire con le persone su alcuni temi sintetizzati in “lavoro, casa e mamme”. Credo che Renzi abbia anche dato un segnale coraggioso nominando 20 giovani millennials tra i componenti della direzione: una logica nuova, perché avrebbe accontentato più persone agendo diversamente». Ci sono stati momenti di tensione anche ieri, con Orlando. «Io non l’ho letta, almeno fra i delegati: ero seduta acconto a due ragazze elette con Orlando e abbiamo applaudito in maniera uguale, senza mugugni. Non c'erano tifoserie». E in Trentino cosa cambierà? «Abbiamo un bel po' di lavoro da fare. Il calo dei votanti alle primarie non va negato, ma più di 10 mila persone sono uscite di casa. Questo ci dà nuovo slancio e responsabilità. Ora dobbiamo declinarli sui temi, ripartendo da una campagna di ascolti e proposte su quattro temi forti: lavoro, economia, sicurezza e mobilità».

Andreatta incassa la mancata elezione con fair-play. La sua candidatura non era nata in sede locale. «A me era stata chiesta una disponibilità venerdì e questo mi aveva lasciato sorpreso e lusingato», commenta il sindaco di Trento. «Ma so come vanno queste cose in ambito nazionale e non sono deluso».

Alessio Zanoni, assessore a Riva del Garda, era alla sua prima esperienza in assemblea: «Con un numero così vasto di persone non c'è la possibilità di un confronto vero, come è normale che sia. Mi è piaciuta la concretezza di Orlando, molto incentrata sui temi, mentre il segretario si è basato, come suo stile, sugli slogan a effetto ma scivolando sui temi cruciali. Non ho colto aperture concrete ad un Pd più coeso».