Il disegno di legge che riforma il settore della cultura incassa il via libera della quinta commissione, ma la via verso la sua approvazione in Aula si complica per l’ostruzionismo annunciato da Walter Viola (Progetto Trentino). «Da questo momento useremo ogni metodo nei confronti di questo e di altri disegni di legge proposti dal centrosinistra», ha tuonato il vicepresidente del Consiglio.
A. Papayannidis, "Corriere del Trentino", 3 maggio 2017
La ritrovata compattezza della maggioranza sulla riforma si è tradotta con il ritiro delle dimissioni da parte della presidente della quinta commissione, Lucia Maestri. «Le avevo presentate la scorsa settimana — ha chiarito — in seguito all’emendamento che, se approvato, avrebbe stralciato il cda unico per i musei provinciali».
Si tratta dell’emendamento su cui Viola e l’assessore provinciale Tiziano Mellarini avevano trovato l’intesa all’interno di un gruppo informale (presenti anche gli altri membri della commissione, compresa Maestri). La scorsa settimana Maestri era rimasta isolata, con Mellarini a insistere per l’accordo con Viola e i rappresentanti di Upt e Patt sostanzialmente allineati. Dopo le dimissioni di Maestri, la maggioranza aveva però fatto quadrato costringendo Mellarini a fare marcia indietro.
Viola, tornando alla riunione del gruppo informale origine della querelle, ha spiegato che si trattava di una «sede istituzionale», mentre Mellarini ieri si è difeso parlando di «ruolo informale della riunione». «Qui c’è un accordo preso davanti a testimoni in sede istituzionale che poi è stato rimangiato dall’assessore sulla stampa», è l’accusa di Viola. «Così si crea un precedente che mette la minoranza nella condizione di non fidarsi più della maggioranza. Questa scelta rischia di lasciare il segno nell’ultima parte di legislatura».
Di fronte alla richiesta di stralciare la norma sui musei dal disegno di legge, Mellarini e la maggioranza hanno tenuto duro. «Vi intestardite su un vulnus che d’ora in poi mette in dubbio la credibilità della maggioranza», ha insistito Viola. Anche Marino Simoni (Progetto Trentino) ieri ha parlato di «patto disatteso con ingerenze extraistituzionali del Pd», e ha smentito qualsiasi accordo politico di prospettiva centrista con l’Upt o il Patt teso a isolare il Pd.
Sull’articolo 15, relativo ai musei, Maestri ha presentato un emendamento per riconoscere un ruolo istituzionale al Coordinamento teatrale trentino, anche se Mellarini, con un suo emendamento approvato con l’astensione di Maestri, ha voluto invece allargare il campo «ad una rete di coordinamento». Soppresso, con un emendamento dell’assessore, l’articolo 17 sui poli museali.
Nel merito, Viola ha ricordato che la sua proposta era di costituire una rete dei musei lasciando i cda autonomi, «una scelta fatta in Friuli dalla Serracchiani, presidente del Pd. Così invece si è aperta la strada perché l’ente unico diventi un museo unico. Se la cultura non viene interpretata come valorizzazione dele diversità ma appiattimento, la scelta è giusta».