Da maggio saranno in strada sino alle tre del mattino. Di chi parliamo? Degli agenti della polizia urbana che, anche grazie alla neonata (e molto discussa) pattuglia antidegrado, vedranno aumentare il proprio impegno a favore dell’ordine pubblico.
G. Tessari, "Trentino", 20 aprile 2017
Ma oggi è anche il primo giorno di applicazione del Daspo, visto che è ufficialmente legge il decreto Minniti che ampia i poteri di ordine pubblico ai sindaci. Di sicurezza e di come mantenerla o intensificarla ieri, a margine della festa del corpo municipale, abbiamo parlato con il sindaco Alessandro Andreatta.
Sindaco partiamo da un recente fatto che, sappiamo, non l’ha lasciata indifferente, anzi. La “fuga” di diversi agenti della neonata pattuglia antidegrado. «La squadra per la qualità urbana in effetti ha subito nelle scorse settimane qualche defezione. La causa? Una precarizzazione del lavoro di cui non siamo certo i responsabili. Voglio però rassicurare che questa squadra sarà al più presto reintegrata. E che il contrasto all'inciviltà e alla microcriminalità restano in cima alle nostre priorità. Pur nella consapevolezza che non si tratta di un compito facile, che non esistono bacchette magiche, che è necessario un lavoro costante, di lunga durata, spesso poco visibile e gratificante».
I neo vigili avevano in effetti un contratto a termine. «Intendiamoci è comunque un impegno cui la Provincia ha risposto con impegno, finanziando il progetto per tre anni: ma se una persona trova un lavoro fisso capisco anche che scelga di fare quello».
Oggi scatta il Daspo. C’è chi vi ha ribattezzato sindaci-sceriffi. «Ci siamo confrontati su questo aspetto già un paio di mesi fa, all’indomani della notizia che sarebbe arrivato il decreto. Lo si era fatto nell’ambito dell’osservatorio sulla sicurezza con il Commissario del Governo, il Questore e tutte le forze dell’ordine».
Che margini operativi avete? «Il sindaco alla prima infrazione può comminare un Daspo per 24 ore, in autonomia, allontanando cioè per decisione propria la persona sorpresa a delinquere. Alla seconda o terza infrazione, la palla passa alla Questura ed i periodi si allungano a settimane o mesi, addirittura. Le recenti novità legislative investono i Comuni di nuovi compiti in materia di sicurezza, riconosciuta come un bene comune che deve essere cogestito anche dai sindaci. Il decreto Minniti stabilisce che la sicurezza non può che essere “integrata”: significa che è necessaria una collaborazione sempre più stretta tra la polizia locale e le forze dell'ordine, le cui rispettive competenze devono essere dispiegate in modo sempre più coordinato».
La polizia locale attende da anni una riforma che le dia maggiori poteri e tutele. «Infatti anche la nostra polizia municipale svolge un lavoro pericoloso, non equiparabile a quello di un qualsiasi impiegato comunale. A loro vanno riconosciute tutele simili a quelle previste per le forze dell'ordine. La nuova legge non si occupa di questo aspetto, che pure è cruciale. Mi auguro dunque che una riforma della polizia locale lo affronti al più presto, in modo che gli agenti siano investiti non solo di nuovi compiti, ma anche di nuovi poteri e di nuove tutele».
Sindaco che dice a chi lamenta di non aver mai visto in giro la squadra antidegrado? «Dico che si sbaglia. Sono semplicemente vestiti con le stesse uniformi dei loro colleghi e non hanno alcun distintivo speciale. Ma sono in strada da settimane nelle zone più sensibili. Piuttosto tra poco ci sarà una presenza ancora più stabile».
Ovvero? «Da maggio, tre volte alla settimana, le pattuglie rimarranno fuori non più sino alle una ma alle tre di notte».