Si chiama «Programma normativo 2017-18», è l’elenco dei disegni di legge e dei regolamenti attuativi che la giunta provinciale intende portare a casa prima del termine del proprio mandato. Lo ha approvato l’esecutivo nell’ultima seduta dandosi anche per ogni provvedimento un «termine massimo di adozione».
T. Scarpetta, "Corriere del Trentino", 16 aprile 2017
La doppia preferenza di genere, ad esempio, o passa nel 2017, o va in cavalleria. La riforma del welfare degli anziani, invece, può essere approvata anche nell’ultimo anno di legislatura.
La delibera approvata venerdì scorso tiene conto delle priorità definite nella seduta dello scorso 27 gennaio, del calendario dei lavori del consiglio provinciale del 2017 e dei precedenti documenti di programmazione. Nella nuova road map di fine legislatura trovano posto adempimenti obbligatori, come bilanci di previsione e rendiconti, e libere iniziative normative, tra cui diverse riforme giudicate «strategiche».
L’elenco di competenza diretta del governatore si apre con il disegno di legge sulla semplificazione dei procedimenti amministrativi. Una proposta che ha visto particolarmente attivo il capogruppo dell’Upt, Gianpiero Passamani (Upt). Si tratta di un ddl «strategico» al pari di quello che prevede l’adeguamento ai decreti Madia. Nel primo caso si dovrebbe procedere nei prossimi mesi, nel secondo entro il 2018. Entro la fine della legislatura anche il progetto di revisione della legge in materia di asili nido. Nessuna fretta per il disegno di legge di iniziativa popolare sulla democrazia diretta: termine massimo il 2018, ma a prevedere che non se ne farà nulla si corrono pochi rischi di sbagliare. Per la doppia preferenza di genere la deadline è il 2017. Calcolando l’affollamento autunnale, o la maggioranza troverà una soluzione prima dell’estate, o le probabilità che il ddl venga approvato sono scarse. La programmazione delle leggi di bilancio è, invece, indipendente dalla volontà politica. Nell’ordine: manovra finanziaria di assestamento, rendiconto generale e bilancio di previsione per il 2018. L’elenco del presidente si chiude con un disegno di legge volto al «miglioramento della qualità della normativa provinciale», un’opera di pulizia dell’ordinamento.
Breve l’elenco di Carlo Daldoss, che però entro il 2018 si propone una riforma della normativa in materia di edilizia pubblica. Un’altra iniziativa giudicata strategica e che, interessando un tema socialmente sensibile, non passerà inosservata. Quanto al resto, un aggiornamento della recente riforma urbanistica e un ddl in materia di sviluppo delle aree montane.
Michele Dallapiccola si ripromette di adeguare la tormentata legge sul distretto agricolo del Garda entro il 2017 e di intervenire su caccia, pesca, ricettività turistica e foreste. Il ddl sul turismo, che dovrebbe essere approvato nel 2018, appare come quello più complesso.
Sara Ferrari, entro il 2017, si ripropone di aggiornare la legge in materia di politiche giovanili e quella che norma il diritto allo studio.
Per Mauro Gilmozzi l’ennesimo intervento legislativo in materia di appalti, un progetto di semplificazione della normativa in materia di valutazioni di impatto ambientale e il via libera al ddl il materia di mobilità sostenibile. Infine, nuove regole per l’Appa. Tiziano Mellarini ha due soli obiettivi, ma di peso: la riforma della cultura e l’aggiornamento delle attività di protezione civile. Portata a casa la riforma delle cave, Alessandro Olivi ha terminato con i ddl. Lo attendono i regolamenti di cave, centri commerciali e assegno unico provinciale. Luca Zeni si ripropone di cambiare le regole per i veterinari aziendali, per la Apss e soprattutto le norme dei servizi agli anziani.
In materia di regolamenti, Rossi metterà mano a quello dei vigili del fuoco permanenti. Dallapiccola interverrà sui fitofarmaci. Gilmozzi su parchi naturali, appalti e certificazione energetica