Comunicato stampa Comitato Trentino per ORLANDO: "Sui numeri del voto degli iscritti. La democrazia e la partecipazione sono beni preziosi"

Come buona usanza, prima di commentare i numeri di questa prima parte di congresso del Partito Democratico, abbiamo voluto aspettare i dati ufficiali. Solo da oggi le parole già consumate su questa questione possono assumere senso e non essere strattonate a seconda delle convenienze.
Comitato Trentino per Orlando, 3 aprile 2017

 

Anche perché le primarie non servono a dividere un campo, perché si giocano nello stesso campo, per lo stesso obiettivo, quello di costruire un centrosinistra più forte e attento alle istanze sociali dei cittadini.
Comitato Trentino per Orlando, 3 aprile 2017

In quasi tutta Italia Renzi ha vinto questa prima parte, riservata agli iscritti. La mozione di Orlando, è arrivata seconda, ben distanziata. Chi, come noi, ha scelto la mozione Orlando in Trentino non può non notare che il 36,5% raccolto è superiore di dieci punti percentuali aella media nazionale: voti che nella nostra Provincia la mozione Renzi ha in meno rispetto alla stessa media, nonostante anche in Trentino gran parte del personale politico sia schierato con l'ex segretario.     

Nei giorni scorsi a livello nazionale si è aperto un dibattito, molto asfittico a dire il vero e di cui avremmo fatto volentieri a meno, su questi dati, in particolar modo sulla partecipazione degli iscritti al voto. Il senatore Tonini ha spiegato in un lungo post su facebook che l'affluenza sarebbe addirittura aumentata. Noi, non disponendo dei dati nazionali che non sono ancora stati forniti, abbiamo così fatto un raffronto tra i votanti in questa fase dell'ultimo congresso in Trentino (quello che per intenderci vide il confronto tra Renzi, Cuperlo e Civati) e i dati di oggi. Nel 2013 gli iscritti votanti in Trentino furono 802; oggi sono 580. Allora come si può dire che l'affluenza è aumentata? Per fare ciò chi sostiene questa tesi usa i numeri percentuali invece dei numeri assoluti. Essendo calati gli iscritti il recinto è più piccolo, quindi meno persone sono proporzionalmente di più. Basti pensare che nel 2013 la mozione Renzi (usiamo questa perché è l'unica che era presente anche 4 anni fa) prese in Trentino 310 voti, equivalenti al 38,6%; questa volta 339 voti (29 voti in più) sono pari al 58,4%.

Questo dato per noi è una questione politica che deve interrogare tutto il Partito Democratico. Sarebbe stato facile per i sostenitori di Renzi, oltre che logicamente corretto, dire che la questione non riguarda solo l'ex segretario. Soprattutto, di fronte a questo argomento, noi saremmo stati d'accordo. Il calo di partecipazione c'è stato per tutto il Partito, trasversalmente alle mozioni. Allora invece di rinchiudersi, di alterare i dati, di accusare di apostasia, perché non dirlo? Non è la delegittimazione di una vittoria del leader; è il normale confronto congressuale, un confronto sano che per essere utile deve partire dalla realtà. Il calo dell'interesse dei cittadini per la politica è un processo che viene da lontano, non esclusivamente imputabile alla segreteria di Renzi, anche se a nostro parere le scelte dell'ex segretario in questi anni hanno peggiorato la situazione. Il PD resta comunque l'ultimo Partito a celebrare un congresso, anche se con regole ogni tanto al limite della comprensione. Non ci sono paragoni, ne rispetto al centrodestra, ne tantomeno rispetto al movimento 5 stelle, dove il leader Grillo, se il risultato non è di suo gradimento, annulla il voto che gli iscritti inviano dal portale web con un semplice " rivotate", "fidatevi di me", come è successo recentemente a Genova. Per noi però essere il "meno peggio" oggi non è sufficiente. Troppa la disaffezione della gente, gli errori commessi in questi anni, la distanza tra i mondi che vogliamo rappresentare e il PD. Una parte di questo calo secondo noi viene da qua. Sempre nel 2013, alle primarie aperte, votarono 18000 trentini. A noi piacerebbe che quelle persone il 30 aprile tornassero a scegliere, a dire come la pensano: se la linea intrapresa negli ultimi anni è stata secondo loro giusta, e quindi confermando la dirigenza che l'ha promossa, o se abbiamo bisogno di cambiare. Non andremo lontano con un PD che punta all'autosufficienza, non possiamo che essere l'architrave per ricostruire il centrosinistra, per legare il civismo che attraversa il Paese, per rappresentare l'Italia delle persone comuni, anche nelle loro difficoltà, e non narrare solo le eccellenze e le vittorie di chi ce l'ha fatta.