Le riflessioni, le proposte e i suggerimenti della giunta provinciale, al documento preliminare che la Consulta per la riforma dello Statuto ha predisposto, sono state al centro dell'audizione di oggi in sede di Consulta. L'audizione della giunta provinciale è una delle fasi significative del percorso di partecipazione e, infatti, è prevista (come altre) dalla legge provinciale n.1 del febbraio 2016.Ufficio Stampa Provincia, 27 marzo 2017Scarica il CONTRIBUTO DELLA GIUNTA PROVINCIALE al documento preliminare della Consulta per lo Statuto speciale
"Sono riflessioni che non hanno la pretesa di essere esaustive ma che cercano di affrontare tutti i temi che potrebbero essere all'ordine del giorno, per provare ad avere visione ideale del nostro Statuto, proiettata il più possibile nel futuro", con queste parole ha esordito il presidente Ugo Rossi prendendo la parola dopo l'introduzione del presidente della Consulta Giandomenico Falcon.
Il presidente Rossi, in premessa, ha posto l'accento sulle caratteristiche che l'autonomia del futuro del nostro territorio deve avere: ha parlato di autonomia riconoscibile, consolidata, responsabile, operativa, innovativa, dialogante. "Un'autonomia riconoscibile, con la definizione di regole giuridiche che affermino il suo carattere di Specialità. - ha sottolineato - Un'autonomia consolidata e responsabile (senza pretendere che lo Stato porti eventualmente il peso delle nostre mancanze). Un'autonomia che ha il compito di essere innovativa e, anche, che sia laboratorio con la necessità della tutela dei più deboli. Un'autonomia che non sia inconsapevole del bisogno che altre popolazioni hanno di noi e un'autonomia capace di mettersi in contatto con il resto del mondo e che sappia lasciarsi contaminare". Il presidente si è soffermato, in particolare, anche sul fatto che "la Regione rappresenta il punto di convergenza istituzionale delle due Province - con una sua caratura politica - nel quale le competenze sono esercitate in forma di sostanziale codecisione o che assicura appropriate forme di consultazione tra le Province stesse". Nel documento (allegato) predisposto dalla giunta provinciale sono trattati accuratamente tutti gli ambiti discussi dalla Consulta e confluiti nel documento preliminare, base di confronto con i cittadini durante tutta la fase partecipativa iniziata il 14 marzo scorso e che proseguirà fino a fine settembre.
A conclusione dell'illustrazione del documento predisposto dalla giunta provinciale il presidente Rossi ha ribadito: "siamo convinti che questo esercizio di visione di autonomia del futuro è comunque utile in questa particolare fase storica. Un esercizio utile anche per la nuova classe dirigente. È chiaro che poi ci sarà un momento di interlocuzione sia a livello regionale sia statale per vedere come potrà essere traducibile e valutandone la praticabilità politica. Mi auguro che la riforma abbia un carattere in cui sia indiscutibile il suo valore di aumento e di miglioramento della nostra autonomia, non è ipotizzabile avere riforme che comprimano la nostra autonomia. Sarà importante comunicare ai livelli statali che non si tratta di conservare dei privilegi ma si tratta di salvaguardare un impianto che è fatto di territorio, popolo, storia e buone pratiche. Un altro punto importante riguarda i rapporti con Bolzano e con la Convenzione, siamo tutti d'accordo di salvaguardare il ruolo regionale è un ruolo in cui anche la Provincia di Bolzano si possa ritrovare, capendo che c'è un interesse comune nel lavorare assieme. La praticabilità politica passerà dalla capacità di avere pazienza, nel cercare di capire le ragioni dell'altro e le sue difficoltà. I risultati migliori, in passato, sono venuti quando c'era questo tipo di atteggiamento e apertura. La storia dell'autonomia dimostra che i risultati migliori sono venuti con questo atteggiamento mentre le resistenze ad oltranza hanno prodotto lacerazione. Tutto ciò non significa mostrare sudditanza da parte del Trentino nei confronti dell'Alto Adige, questo deve essere molto chiaro. Dobbiamo avere la capacità di evitare che su questi temi ci sia un utilizzo interno delle questioni finalizzato a marcare differenze fra di noi. Ci deve essere la massima disponibilità all'unità evitando che i rapporti tra Trento e Bolzano diventino una scusa per non lavorare, vanno continuamente cercate le mediazioni".
L'assessore Gilmozzi intervenendo ha ribadito l'importanza di discutere di Autonomia ai livelli corretti. "L'autonomia sarà rispettata fino in fondo se saprà cogliere le nuove dinamiche, sapendo innovare, riuscendo ad essere un laboratorio in cui si sperimentano esperienze nuove. Lo sarà sempre meno se sarà strumento di difesa. Dobbiamo dircelo ci troviamo sempre di più a decisioni che vengono prese fuori del contesto politico, Anac, per esempio. Sul principio dell'intesa c'è stata una sentenza. Quando questi campi vengono lasciati a sé stessi vengono occupati da altri. Dunque c'è l'urgenza di affrontare le tematiche inerenti l'autonomia e il suo esercizio. Sul quadro interno, regionale, le due province stanno lavorando bene però mi permetto di segnalare che bisogna passare da una Regione che assomiglia ad un consorzio, ad una Regione che acquisti un peso centrale. L'esperienza ci ha insegnato che intorno ad uno scopo, un bisogno effettivo, si deve cercare unità, saranno le esigenze di metterci insieme a risolvere i problemi". (fs)
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