Detenuti e minori, primo ok al garante. Ineleggibilità dei sindaci, si va in Aula

Il disegno di legge che istituisce il garante dei detenuti e dei minori approda in Aula. «Ci lavoro da otto anni», ricorda il proponente, Mattia Civico, che ieri ha incassato il via libera della prima commissione, da lui presieduta.
A. Papayannidis, "Corriere del Trentino", 24 marzo 2017

 

Oltre ai voti della maggioranza (Civico e Borgonovo Re per il Pd, Passamani per l’Upt, Kaswalder per il gruppo misto), al disegno di legge è andato anche il sostegno di Marino Simoni (Progetto Trentino), mentre Rodolfo Borga (Civica trentina) e Maurizio Fugatti (Lega) hanno votato contro. Il consigliere leghista, in particolare, ha annunciato che in vista della discussione utilizzerà tutti gli strumenti messi a disposizione dal regolamento, compreso il ricorso ai tempi non contingentati, se troverà le firme necessarie: «Questa fase mi sembra la meno propizia per istituire il garante dei detenuti, può creare tensione nei confronti di chi lavora in carcere in condizioni disagiate, sotto organico, come è stato riconosciuto anche dal centrosinistra», dice Fugatti. D’altra parte, commenta Borga, «non si può fare ostruzionismo su tutto. Vedremo». Il disegno di legge di Civico potrebbe approdare a maggio o a giugno nell’emiciclo.

In Aula arriverà anche (non necessariamente nella stessa tornata) il disegno di legge Borga per modificare la legge elettorale dei Comuni alzando il limite della ineleggibilità dei sindaci da cinquemila a diecimila abitanti, «perché non si capisce come mai il reciproco sia consentito, visto che un parlamentare o un consigliere può correre per fare il sindaco». I capigruppo del centrosinistra autonomista, in riunione con il governatore Ugo Rossi, hanno mostrato contrarietà al testo. Sarebbe un assist, tra l’altro, al primo cittadino di Borgo, Fabio Dalledonne. L’orientamento della maggioranza è quello di operare una revisione completa della materia, e non in questa legislatura.

In prima commissione, però i rappresentanti del Pd, Mattia Civico e Donata Borgonovo Re, mostrano apertura: «C’è un problema di classe dirigente — dice Civico — e se un sindaco si candida ha già dimostrato di essere legato alla comunità. Non fa male quel tipo di apporto al Consiglio provinciale». Per evitare un incidente tale da spaccare la maggioranza, ieri Civico e Borgonovo Re hanno promosso un ordine del giorno per evitare la votazione in commissione e passare direttamente all’Aula. «Il disegno di legge Borga è utile alla discussione politica, anche se non l’approverei così com’è». Civico non vuole comunque sentire parlare di scambio di favori: «I diritti civili dei carcerati o dei minori non si barattano con la legge elettorale». Non tutta la minoranza, tra l’altro, è d’accordo con le modifiche proposte da Borga.