«Creato, subito un cambio di passo La situazione è all’ultimo stadio»

«Questa è la prima generazione che affronta il problema dei cambiamenti climatici e l’ultima che vi può porre rimedio». È una riflessione lucida quella di don Marcello Farina: in una sala gremita del centro civico di Povo, accanto al fisico Mirco Elena e alla consigliera provinciale del Pd Donata Borgonovo Re, il sacerdote filosofo parte dall’enciclica «Laudato Sì» di papa Francesco per analizzare il delicato tema dello sviluppo sostenibile e dell’ambiente, inteso come natura ma anche come componente umana.
"Corriere del Trentino", 23 marzo 2017

 

L’occasione per discutere del futuro del pianeta, ma anche delle prospettive locali, l’hanno offerta i circoli Argentario, Marzola e Meano del Pd, che hanno promosso una serata su «Laudato Sì, lo sviluppo sostenibile», mettendo a confronto tre prospettive diverse: quella etica, quella scientifica e quella politica.

«Questione laica»

«L’etica — precisa però subito il sacerdote — è una questione umana e non religiosa. È per sua natura laica». Un appunto necessario per poi concentrarsi sull’enciclica e sulla «sfida urgente — come scrive il Papa — di proteggere la casa comune». «Dobbiamo prendere atto che la situazione è all’ultimo stadio. Non c’è più molto tempo» osserva don Farina. Che parla di «etica della responsabilità», individua «la più grande lacuna dell’enciclica» («Nel documento è quasi assente il riferimento alla questione demografica») e punta l’attenzione sul vero problema sul quale riflettere. Quello antropologico: «L’uomo non sa più chi sia. A volte non ci si pone neppure più delle domande». Con un passaggio anche sul Trentino e sulla sua solidarietà, «ormai a corto raggio: la crisi della cooperazione è la testimonianza della perdita di una solidarietà a largo raggio».

Il fisico

«L’attenzione all’ambiente, rispetto al passato, è in aumento. Ma la crescita è lenta» chiarisce quindi Elena, che il tema dello sviluppo sostenibile lo declina con questioni, immagini ed esempi concreti: «Pensiamo al problema dei rifiuti: in natura non si butta via nulla. Ecco: dobbiamo imparare dalla natura anche in questo campo». E avverte: «Il passaggio dal dichiarare al fare deve diventare parte della nostra quotidianità».

Tenendo presente che nel mondo siamo in tantissimi («Se tutti gli abitanti del pianeta si prendessero per mano si potrebbero compiere 175 giri completi della Terra» assicura il fisico) e che «questa è l’unica casa che abbiamo: ce ne rendiamo conto solo quando vediamo l’immagine della Terra da lontano, immersa nel buio».

Neve artificiale

E in Trentino? Gli esempi «non sostenibili» non mancano: dall’innevamento artificiale per la Marcialonga («Si faccia la gara in un altro modo se non c’è la neve») alla neve trasportata con l’elicottero a Folgaria, fino al caso della val Jumela. Senza dimenticare — come ricordato dal pubblico — i progetti (oggi almeno congelati) di trasformare la zona incontaminata di Serodoli in una nuova area sciistica. «La politica — è la stilettata finale del ricercatore — deve avere il coraggio di fare proposte azzardate. Non può limitarsi al piccolo cabotaggio».

La politica

Sollecitata, Borgonovo Re non si tira indietro. «Facciamo politica — è la premessa — anche andando a fare la spesa, anche scegliendo il mezzo per recarci al lavoro». Ma se, ad esempio per il caso Marcialonga e innevamento artificiale, non si può imporre uno «stop» drastico a un modello sul quale ancora si basa l’economia di alcune zone, la politica può cercare di «guidare» verso nuovi sistemi e valorizzare esperienza più sostenibili.

In questo senso, a ricordare alcuni percorsi portati avanti a livello comunale è il consigliere pd Michele Brugnara: in particolare, i progetti legati all’agricoltura biologica e allo sviluppo della mobilità su due ruote.