M. Frassoni, 21 gennaio 2010
Nello spazio al centro della Festa si sono ritrovati a discutere di crisi soltanto due dei tre relatori, vista l’assenza per malattia del consigliere Pd della Provincia di Trento Bruno Dorigatti.
Ha diviso il palco con l’assessore all’Industria, all’Artigianato e al Commercio Alessandro Olivi Emilio Gabaglio, responsabile del Forum Pd Lavoro e uomo di grande profilo politico e culturale. Già presidente delle Acli, dirigente della CISL e Segretario generale della Confederazione Europea dei Sindacati, appartenente al gruppo dei Cristiano Sociali, è stato scelto per coordinare uno dei numerosi forum che, nei propositi del nuovo segretario Bersani, devono affiancare la Segreteria politica e operativa offrendo luoghi di discussione ed elaborazione di proposte politiche a lungo termine. Secondo Gabaglio siamo di fronte alla conclusione di un ciclo, quello della rivoluzione neoconservatrice, del mercatismo e del neoliberismo, che hanno dato vita ad uno sviluppo distorto, artificiale e profondamente disuguale; da questa crisi si può uscire solamente ripensando e proponendo un nuovo modello di sviluppo, che coniughi l’attenzione all’ambiente con una maggiore solidarietà e coesione sociale e con modelli di consumo più equi. Il governo Berlusconi – continua Gabaglio – ha assunto via via atteggiamenti incoerenti e contradditori, affermando prima di aver visto lungo prevedendo la crisi, poi che la crisi non c’era e poi che se ne sarebbe usciti presto; in realtà , fino ad ora “il governo ha galleggiato sulla crisi“ con provvedimenti inefficaci e privi di una visione a lungo termine: ad esempio non sono stati stanziati aiuti per i lavoratori dipendenti e per i pensionati, che rappresentano la parte più vera dell’Italia. Anche la promessa del ministro Sacconi di una riforma degli ammortizzatori sociali da attuare dopo le regionali si risolverà sostanzialmente in una privatizzazione del meccanismo, invece che nella suo potenziamento come strumento di garanzia e protezione per tutti. “Il governo Berlusconi - ha affermato Gabaglio – sta attuando addirittura delle scelte regressive, basti pensare all’inquietante ritorno del nucleare preferito ad una grande strategia di investimenti nelle fonti rinnovabili”. Mancano inoltre delle iniziative forti di promozione dell’occupazione giovanile e femminile. Il Partito Democratico – prosegue il responsabile del Forum Lavoro – non crede ad una flessibilità che si tramuta invariabilmente in precarietà; al contrario, sta elaborando una proposta per rendere autonomi i giovani attraverso la concessione di prestiti d’onore, come già succede in molti paesi europei.
E’ stata poi la volta di Alessandro Olivi, che ha illustrato le fasi salienti della ‘terapia d’urto contro la crisi’ messa in atto dalla Provincia di Trento dove il Partito Democratico è forza di governo e maggior partito della coalizione di centrosinistra. “La crisi – ha affermato Olivi con un’efficace metafora – è come un tunnel e all’uscita il paesaggio che troveremo sarà completamente diverso. La nostra Provincia ha affrontato la crisi con una certa lungimiranza e progettualità, distinguendosi anche nei ‘tempi di reazione’: già sul finire della precedente legislatura, nell’autunno del 2008, è stata messa in campo un’operazione di ristrutturazione del debito di cui hanno usufruito più di 3.500 imprese in difficoltà”. Vi è stata poi la manovra finanziaria vera e propria, che l’assessore ha illustrato con chiarezza individuando al suo interno due principali linee d’azione: la lotta alla disoccupazione e l’impulso al tessuto produttivo. Nel primo ambito, il governo locale si è mosso istituendo un reddito di garanzia annuale di 6.500 euro, subordinato all’accettazione di qualsiasi impiego proposto dall’Agenzia del Lavoro, per cui hanno già fatto domanda 3.000 persone; un altro provvedimento (un’indennità mensile di 600 euro) è stato pensato per aiutare chi ha perso momentaneamente il lavoro, anche questo subordinato alla frequentazione di corsi di formazione professionale. Nel secondo settore d’intervento, oltre alla già citata operazione di riassetto finanziario delle imprese con il sistema dei confidi, la provincia di Trento ha proposto degli incentivi alle aziende che si impegnano a non licenziare per due anni con un bonus di 2.000 euro per lavoratore e si è impegnata a contrastare il calo della propensione all’investimento anche con l’incremento della domanda pubblica di beni e servizi; ha inoltre dato il via ad una profonda rigenerazione e modernizzazione del sistema produttivo, anche attraverso incentivi alla ricerca e all’internazionalizzazione. Olivi ha concluso il suo intervento ricordando che la Provincia di Trento ha recentemente definito con il governo nazionale un accordo di modifica dello statuto che prevede anche l’attribuzione al governo locale di due nuove deleghe, quella sugli ammortizzatori sociali e quella sull’università. Interpellato dal pubblico sull’innegabile vantaggio che le dotazioni finanziarie di una provincia autonoma offrono all’azione di governo, Olivi ha risposto ammettendo che tali risorse hanno reso più efficace la manovra contro la crisi, ma ha anche ricordato che è stata fondamentale la lungimiranza politica di sottrarle ad altri progetti e indirizzarle dove più ce n’era bisogno: in questo modo la Provincia ha rinnovato in tempo i suoi strumenti per costruire un nuovo modello di welfare adatto alle esigenze del suo territorio
“Le parole di Olivi – ha commentato Gabaglio - sono la concreta dimostrazione che quando al Pd è data la possibilità di governare sono veramente possibili politiche innovative, di sviluppo e di equità”.
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Partito Democratico del Trentino