Il Gruppo del Partito Democratico del Trentino ha fin da subito riconosciuto nella proposta di disegno di legge delle ACLI un contributo importante al dibattito e alla riflessione sul tema dei costi della politica. Un tema sul quale negli anni scorsi tanto il Consiglio regionale quanto quello provinciale hanno fatto molto, facendo del Trentino una delle Regioni più virtuose in Italia per quanto riguarda il contenimento dei costi della politica.
Trento, 15 marzo 2017
Al contempo il nostro Gruppo ha sempre evidenziato come alcuni dei contenuti della proposta rendessero la stessa difficilmente approvabile. Tre questioni in particolare: l’assenza di una parametrazione per quanto riguarda il calcolo dell’indennità dei Consiglieri, come ad esempio quella contenuta nel referendum costituzionale che proponeva l’ancoraggio della stessa all’indennità di carica del Sindaco del Comune Capoluogo; l’eliminazione di tutti i collaboratori dei Consiglieri regionali, che noi riteniamo vada valutata bene alla luce della necessità di garantire un alto livello di qualità dell’azione politica; l’eliminazione della posizione contributiva del Consigliere, che a nostro parere priva di tutele i Consiglieri con lavoro autonomo o di libera professione a discapito di quelli con rapporto di lavoro dipendente.
Da queste valutazioni deriva il nostro voto contrario oggi in Consiglio Regionale. Rimane però ferma la nostra volontà e disponibilità - peraltro ribadita recentemente ai proponenti – a promuovere l’avvio di un tavolo di confronto nel quale riformulare la proposta mantenendo fede ai principi e agli obiettivi ad essa sottesi.
Al contempo crediamo che sia necessario, nell’ambito di questo dibattito, concentrare l’attenzione oltre che sui costi della politica anche sulla qualità della politica, perché è solo attraverso un’azione in grado di farsi carico e rispondere in modo adeguato alle domande e ai bisogni dei nostri territori e delle nostre comunità che si può ricucire il rapporto tra elettori e rappresentanti, tra Istituzione e società.