«Il cda unico dei musei trentini forse è la soluzione più logica». Così Lucia Maestri (Pd), presidente della quinta commissione competente sulla riforma della cultura, al termine della riunione di ieri in cui l’assessore Tiziano Mellarini ha presentato alla maggioranza la sua nuova proposta al termine delle 60 audizioni in commissione.
C. Bert, "Trentino", 14 marzo 2017
Superamento dei quattro poli museali (scienza, contemporaneità, arte ed etnografico) prefigurati dalla prima versione della legge, ritorno all’idea originaria dell’assessore di un consiglio di amministrazione unico di cinque membri, con un presidente nominato dalla Provincia, un rappresentante del Comune di Trento e uno del Comune di Rovereto, uno espressione delle minoranze in consiglio provinciale, infine una figura che rappresenti la rete dei musei etnografici. «Ho trovato una buona disponibilità a ragionare da parte dell’assessore», sottolinea Maestri. «Con il cda unico il Museo del Buonconsiglio finalmente viene parificato agli altri musei provinciali (Mart, Muse, Museo degli usi e costumi). Il tema per me è quello delle relazioni tra il nuovo cda unico con gli altri musei non provinciali e con le Fondazioni. La riforma non può occuparsi solo dei gioielli di famiglia, va promosso un sistema museale trentino perché su questo si gioca la qualità della proposta culturale». Mellarini ha chiesto ai gruppi di fare le proprie verifiche prima del ritorno in commissione, dove si lavorerà sugli emendamenti al disegno di legge. Tra gli altri temi sul tavolo: la definizione delle linee guida a inizio legislatura e il sistema di valutazione dei progetti. L’assessore ha confermato l’intenzione di portare la riforma in aula nella tornata di maggio.