«Siamo qui per iniziare un nuovo percorso, più serio, per dare finalmente risposte ai cittadini, anche in relazione alla modifica del piano regolatore» afferma Nicola Vigorito, consigliere circoscrizionale e promotore dell’incontro, affiancato da Melchiore Redolfi.S. Voltolini, "Corriere del Trentino", 11 marzo 2017
«Dal 2003 non avete fatto niente e i quartieri sembrano delle favelas. Fossi in voi mi vergognerei. Ora fate il vostro lavoro». Manuela Zaninotto è seduta nella sala circoscrizionale del Magnete, a Trento nord. Il suo è lo sfogo che meglio rappresenta il sentimento dei cittadini di Centochiavi, Magnete, Solteri, via Brennero.
I residenti si sentono dimenticati dalle istituzioni e dai politici, a cui imputano la colpa di non aver risolto gli errori della pianificazione dagli anni Ottanta in poi. Gli esponenti del Pd ascoltano e ammettono le proprie responsabilità. Il tema dell’assemblea, in realtà, è la destinazione dell’area ex Atesina, liberata a novembre da Trentino trasporti. «È entrata nelle priorità della maggioranza comunale» rivela Vanni Scalfi, capogruppo in consiglio comunale. «La strada da fare è lunga — ammette — ma è iniziata, grazie anche al Pd».
«Siamo qui per iniziare un nuovo percorso, più serio, per dare finalmente risposte ai cittadini, anche in relazione alla modifica del piano regolatore» afferma Nicola Vigorito, consigliere circoscrizionale e promotore dell’incontro, affiancato da Melchiore Redolfi. La richiesta del sobborgo per l’ex Atesina riprende il progetto elaborato nel 2003 dal gruppo di architetti Palomar. Si chiede di realizzare nell’area (in mano a Patrimonio del Trentino) «una grande piazza per la comunità e spazi di socializzazione». Niente più centri commerciali. La questione si allarga all’intera Trento nord. «Un partito di governo — dice Redolfi — deve prendersi la responsabilità delle cose non risolte». «Questa parte di città — gli fa eco Vigorito — soffre di questioni ataviche: rifiuti e auto abbandonate al Magnete, piante e giochi per bambini non arrivano, la montagna di terra con dentro di tutto. L’ex Atesina sia un risarcimento alla popolazione».
«In tutto questo tempo non siete stati all’opposizione; invece che gli interessi di pochi, ascoltate gli interessi chiarissimi di molti» aggiunge Andrea Laino, uno dei 40 presenti. «Il problema è che i nostri politici non decidono — dice Mariagrazia Iegri — Ora per l’ex Atesina è doveroso fare una scelta di bellezza». Beppo Toffolon, presidente di Italia nostra, invita i presenti a non peccare di «ingenuità». «Il nuovo piano regolatore non permetterà nuovi scatoloni commerciali e parcheggi. L’ex Atesina deve essere una zona di trasformazione per l’intera città. A Trento nord si possono concentrare funzioni. Come il polo espositivo».
A tutti risponde Scalfi. «Primo, la maggioranza ha deciso di mettere Trento fiere all’ex Italcementi. Secondo, per i rifiuti esiste un grave problema di irregolarità nei conferimenti. Terzo, non è in previsione nessun centro commerciale per l’ex Atesina, ma la possibilità di fare una piazza di socializzazione, con una media superficie di vendita. Ci sono delle complessità, non mi nascondo. L’ex Atesina, assieme a Trento nord, è entrata nelle priorità della maggioranza comunale. Ho avuto il via libera del Patt. Punteremo anche al declassamento di via Brennero».
Critici gli esponenti del Carroccio presenti. «Vigorito e Redolfi hanno copiato un’idea della Lega nord — dicono Gianni Festini Brosa e Martina Loss — Almeno si badi ora a realizzarla».
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