Il vicepresidente Alessandro Olivi ha partecipato stamani a Roma, in rappresentanza delle Province autonome di Trento e Bolzano, alle sedute della Conferenza delle Regioni. All'ordine del giorno alcuni punti di particolare rilievo per le Autonomie speciali, nelle loro relazioni con lo Stato, fra cui le ipotesi di procedure costituzionali per le modifiche degli Statuti speciali e per il varo delle norme di attuazione statutarie ed il parere sul disegno di legge relativo al contenimento di consumo del suolo e riuso del suolo edificato. Ufficio Stampa Provincia, 9 marzo 2017
Olivi ha preso atto che nel disegno di legge, che ora passerà all'esame del Senato, vi è una clausola di salvaguardia, secondo la quale le Regioni a Statuto speciale e le Province autonome di Trento e Bolzano provvedono ad attuare quanto previsto dalla legge compatibilmente con i propri Statuti di Autonomia. "Ma a noi - spiega - questo non basta. La formula rischia infatti di innescare situazioni di continuo conflitto. Bisogna dunque espungere tutti i riferimenti che vanno oltre quelli propri di una legge quadro, i cui principi peraltro noi condividiamo pienamente, prevedendo una demarcazione più netta fra tali principi generali e le competenze in capo alle Autonomie. Abbiamo chiesto perciò alla nostra delegazione parlamentare, in particolare ai senatori, di depositare una serie di emendamenti che vadano in questa direzione. L'intangibilità delle competenze delle due Provincie non può essere messa in discussione. Sia perché il nostro territorio ha caratteristiche tali per cui difficilmente parametri statali potrebbero riuscire a valorizzarne la specificità, sia perché, in virtù della nostra competenza di rango primario, abbiamo già dato prova di voler gestire questa materia così determinante assumendo come principio-cardine la tutela del suolo in quanto bene comune, risorsa limitata e non rinnovabile".
Il disegno di legge sul contenimento del consumo del suolo è un progetto normativo ormai di lunga gestazione parlamentare, di assoluta rilevanza per l'ordinamento statutario, in quanto mirato alla valutazione e quantificazione della superficie agricola consumabile in ciascun territorio regionale. Il suo livello di dettaglio statale è tale da impattare direttamente sull'esercizio delle funzioni legislative esclusive delle due Province autonome in materia di urbanistica, di paesaggio, di agricoltura e di governo del territorio, nonché sull'esercizio delle competenze in materia di pianificazione territoriale.
Il disegno di legge contempla in effetti una norma di salvaguardia delle competenze delle Autonomie speciali. Ma nella sua articolazione contiene una serie di riferimenti espressi alle Province autonome di Trento e Bolzano decisamente incompatibili con la formula di salvaguardia finale. Si tratta di disposizioni che demandano allo Stato - in una procedura complessa che coinvolge anche le regioni e Province a Statuto speciale - la quantificazione dei limiti di utilizzazione delle aree agricole. E' noto che fra i pilastri dell'Autonomia del Trentino vi è il Piano urbanistico provinciale, che dagli anni 60 ha scandito per ben 3 ventenni l'evoluzione dell'ordinamento statutario sotto il profilo del governo del territorio e della tutela dell'ambiente e del paesaggio. Il Pup contiene infatti una rigorosa disciplina pianificatoria e normativa concernente le destinazioni d'uso del territorio, con particolare attenzione alla salvaguardia delle aree agricole e segnatamente di quelle di pregio. Va considerato che, in relazione alle caratteristiche orografiche del Trentino - molte montagne e solchi vallivi - la tutela degli spazi aperti di rilievo agricolo, paesaggistico e da destinare all'alpeggio rappresenta uno dei pilastri del governo del territorio. La scarsità delle aree agricole e il loro pregio sotto il duplice profilo delle coltivazioni tipiche e del turismo rappresnetano un imperativo per la pianificazione territorialee lo sviluppo sostenibile.
Olivi ha sottolineato pertanto che, al di là di una condivisione generale sulle impostazioni del disegno di legge, le Province di Trento e Bolzano hanno già avanzato concrete proposte emendative in Senato, al fine di garantire che la nuova normativa statale che si va profilando sia coerente con l'ordinamento dell'Autonomia.
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