TRENTO «Dall’inizio della crisi ad oggi le imprese italiane che hanno investito nella direzione della sostenibilità ambientale sono un quarto del totale e sono quelle che hanno raddoppiato l’export, prodotto 249.000 posti di lavoro, ossia il 44,5% di quelli creati, con picchi nella ricerca e nello sviluppo».
A. Rossi Tonon, "Corriere del Trentino", 5 marzo 2017
Senza numeri alla mano è sempre difficile dimostrare una tesi. Ermete Realacci, deputato e presidente della fondazione Symbola, ieri i dati li ha forniti, suffragando così l’idea che un investimento nella sostenibilità sia vantaggioso. E per quanto riguarda la regione Trentino-Alto Adige sono 9.733 le imprese che hanno investito nei cosiddetti «green jobs» secondo i dati 2016 di Unioncamere e Symbola, quasi equamente divisi tra le due province: 5.228 a Bolzano e 4.505 a Trento. Come conseguenza sono stati creati 1.530 posti di lavoro non stagionali. L’Italia è inoltre in vetta alla classifica europea per il contenimento dei rifiuti prodotti: sono 42 tonnellate ogni milione di euro, meglio della Spagna (49), Regno Unito (59), Germania (64) e Francia (84). Un dato che ci rende leader nell’economia circolare, ma deteniamo anche il primato mondiale per la quota di forovoltaico (8%) nel mix elettrico nazionale.
Il confronto tra l’ambientalista e il sociologo Aldo Bonomi, moderato dal direttore del Corriere del Trentino e del Corriere dell’Alto Adige Enrico Franco all’interno della «Green Week» in corso a Trento, non si è limitato a leggere i numeri di una produzione industriale che sta cambiando ma è servito anche per evidenziare che «la tutela dell’ambiente ci pone di fronte a una grande sfida ma allo stesso tempo ci offre l’occasione per ripensare l’idea che abbiamo di futuro, di società e di economia». Si tratta di quel passaggio «dalla green economy alla green society» a cui ha fatto accenno il vicedirettore del Corriere della Sera Venanzio Postiglione aprendo l’incontro e sottolineando che il quotidiano ha deciso di sostenere l’iniziativa della Green Week perché nel «superamento di antiche idee» che deve portare a una nuova forma di società «l’informazione avrà un ruolo fondamentale, come si nota già dal boom di abbonamenti digitali registrati dal New York Times che dimostra come esista una ricerca di attendibilità nei cittadini». Il festival della green economy è infatti promosso da Venezie Post, l’università di Trento, la Fbk, il Muse, Trentino Sviluppo e la Fem sostenuto dal Corriere della Sera e Settegreen, il settimanale di Rcs dedicato all’ecologia.
A consentire di cogliere il profondo mutamento a cui è soggetta la società, però, secondo i relatori sono anche i piccoli cambiamenti culturali. «Un tempo possedere un’auto era determinante per i ragazzi — ha portato ad esempio Realacci — Ora le cose sono cambiate, anche grazie alla tecnologia, che ha permesso il diffondersi del car sharing per cui possedere la macchina non è più una priorità e quindi sta determinando un cambiamento dei costumi».
L’intero impianto, sociale ed economico, sottende però secondo Bonomi all’«idea fondamentale del limite». «Green economy vuol dire che il capitalismo incorpora questo concetto — commenta — Ho sempre visto il capitalismo cambiare per interesse o conflitto, dato che il mutamento è in atto significa che l’interesse va in quella direzione». L’evoluzione del sistema economico, culturale e sociale non può però essere abbandonato a se stesso e «territori in cui il cambiamento è stato alimentato, come il Trentino, hanno la dimensione di laboratorio» per cui sono investiti di alcune responsabilità come ad esempio «il compito di tenere insieme la smart city con le smart lands, in modo che Trento abbia la funzione di avanguardia ma non dimentichi la periferia».
«Trento? Città green. Ma su rifiuti e traffico dobbiamo fare di più», M. Di Tolla, "Trentino", 4 marzo 2017
Avviata ieri la Green Week a Trento. Prosegue fino a domenica. L’Università ha ospitato in varie sedi e continuerà ad ospitare oggi e domani gran parte degli appuntamenti, fra i quali quello dell’apertura ufficiale, svoltosi ieri mattina in Auditorium della Facoltà di Lettere. Sono intervenuti il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, il docente delegato del Rettore per la sostenibilità ambientale, Marco Ragazzi e Fabrizio Spada, direttore della Rappresentanza Regionale a Milano della Commissione europea. Il sindaco Andreatta ha affermato, portando il saluto dell’ Amministrazione cittadina, che la manifestazione ha vari elementi di interesse per la città di Trento. Ha citato in particolare, come elementi sviluppati con risultati dalla città capoluogo, il trasporto pubblico, la raccolta e riduzione efficiente dei rifiuti e della materia, e le piste ciclabili (55 km).
Andreatta ha anche ricordato che a disposizione di ogni residente vi sono nella città ben 400 mq di verde pubblico. “Devo anche dire – ha però proseguito – che rispetto ad altre città straniere, dobbiamo ancora lavorare su alcuni punti. Serve produrre innovazione nel campo ambientale. Cito ad esempio l’obiettivo zero rifiuti, la riduzione del traffico veicolare privato in città, la riduzione dell’uso dei combustibili fossili.” Ha allargato lo sguardo, ricordando l’essenziale ruolo delle Direttive europee, Fabrizio Spada, parlando dell’attenzione dell’Europa per la sostenibilità. “Non esiste – ha affermato - un altro spazio politico al mondo, tutto sommato, dove, al netto delle critiche che facciamo anche troppo spesso, si faccia così tanta elaborazione di politiche per l’ambiente. Eventi come questo possono essere stimolo per i politici locali a concretizzare quelle politiche, spesso disattese in Italia. Il che ci porta procedure d’infrazione e relativi costi economici”. Il tema di quest’anno della Green Week è “Vivere sostenibile, abitare sostenibile”. Per questo, intervistato dal giornalista Stefano Bucci, è intervenuto l’architetto Mario Cucinella, che ha attratto l’attenzione degli oltre cento studenti presenti alla conferenza, su realizzazioni di una progettazione urbana visionaria, produttrice di un disegno urbano vivibile oltre che ambientalmente rispettoso.
Cucinella ha spiegato: “Abbiamo superato la fase delle archistar degli anni novanta. Oggi dobbiamo affrontare problemi concreti e urgenti, dobbiamo progettare spazi e città vivibili, che sappiano rispondere alla crisi del cambiamento climatico e alle migrazioni”. Alla fine, il famoso progettista ha esortato i ragazzi in sala: “Tra vent’anni voi sarete i leader della progettazione urbana” Si prosegue oggi con appuntamenti al mattino e al pomeriggio. Segnaliamo in particolare alle 15 (Aula Kessler, Facoltà di sociologia) “Soft economy, identità, qualità della vita” dialogo moderato dal nostro vice direttore Paolo Mantovan, fra Maurizio Dematteis, fondatore di Nomisma e Aldo Bonomi, sociologo. Alle 18 interviene Federico Rampini (Facoltà di lettere, Auditorium), intervistato dal nostro direttore Alberto Faustini, parlando di “Da Trump alla Cina, cosa cambia per l’ambiente”