La tutela della montagna passa dall'Europa

M. Frassoni, 18 gennaio 2010
FOLGARIA - La tutela della montagna, e con essa quella dei saperi, dell’economia e delle tradizioni delle genti che vi abitano guardano verso l’Europa.

In mancanza di una chiara politica nazionale a tutela del patrimonio e del “sistema montagna” Erminio Quartiani, Gigi Oliveri e Marino Simoni si sono confrontati sul palco della Festa Democratica con Debora Serracchiani, giovane parlamentare europeo del Pd, per delineare i nuovi orizzonti dell’impegno del Pd a ogni livello a tutela della montagna.

Quartiani, presidente del gruppo parlamentare “Amici della montagna”  che conta ormai 191 iscritti di ogni parte politica ammette che i tagli operati, in seno di legge finanziaria, sul fondo destinato alle Comunità montane dal Ministro per la semplificazione Calderoli avevano un senso a fronte di una legislazione che stanziava fondi a comunita’ che di montano avevano ben poco - se consideriamo che ne esistevano anche in localita’ come l’Isola d’Elba per fare un esempio. Ora però il Governo ha operato un’ulteriore taglio, riducendo il fondo praticamente a zero.

E’ in via di re-definizione invece, anche per far fronte a un’eventuale vulnus legislativo, la nozione stessa di montagna, che l’Associazione di Quartiani sta realizzando a livello parlamentare anche con il supporto delle varie associazioni di settore: una definizione nuova che tenga in considerazione tutti i fattori delineano la specificità del territorio montano, che non sia basata soltanto su criteri  altimetrici, climatici e orografici, ma anche su indici di sviluppo socio-economico e culturale. Perché la montagna dev’essere concepita a partire dalle genti che la vivono, con difficolta’ di adattamento e sacrificio, portando avanti tradizioni e peculiarità culturali che altrimenti scomparirebbero nel tempo.

Montagna come coesione sociale e sviluppo regionale quindi.

Una montagna verso l’Europa, inevitabilmente, trova il proprio riferimento nel Trattato di Lisbona, il primo a prendere in considerazione la questione dei territori montani: entrato in vigore di recente, sarà fino al 2013 il riferimento obbligato in materia, nella speranza che, nel frattempo, prenda forma una regolamentazione comunitaria che metta al riparo la montagna delle oscillazioni della disponibilita’ di bilancio dei Parlamenti nazionali. “La montagna e’ una risorsa” ammonisce la Serracchiani che siede nella Commissione Trasporti e Infrastrutture nel Parlamento europeo e avvia un ragionamento sulla necessita’ di ripensare anche gli investimenti (su rotaia) per la tutela di questo patrimonio.  E il richiamo e’ diretto anche al tunnel del Brennero, alla TAV, alla TAC.
 

La Serracchiani offre quindi una sponda a Simoni, che sottolinea come un sistema forte dell’Autonomia possa diventare una risorsa supplementare alla tutela della montagna: una regione mitteleuropea come quella delle Alpi, con le adeguate infrastrutture può sviluppare ulteriormente la sua vocazione a luogo di incontro, di sperimentazione  e di scambio culturale dove ogni risorsa territoriale possa trovare la propria valorizzazione e il proprio spazio.


Quartiani conclude rilanciando il messaggio dell’urgenza di un nuovo patto di solidarietà per la montagna: una legge che rappresenti un utile compromesso tra la logica centralista del Governo e  quelle eccessivamente rivendicatorie dei Comuni montani o semi montani e dei soggetti economici interessati.
Per un ambiente da tutelare e trasmettere alle future generazioni così come ci è stato consegnato dalle precedenti.