È un garbato «non se ne parla» quello di Luca Zeni all’Upipa. L’assemblea dell’associazione che riunisce le case di riposo trentine mercoledì ha deliberato la scelta di non prendere parte al «tavolo tecnico» sulla proposta di riforma del welfare per gli anziani avanzata dalla giunta e la conseguente richiesta di riaprire il «tavolo politico» dove ricominciare la discussione dai fondamentali.T. Scarpetta, "Corriere del Trentino", 3 marzo 2017
La risposta dell’assessore è arrivata ieri a stretto giro di posta. «Faccio seguito alla sua nota di data odierna — scrive Zeni al presidente Upipa Moreno Broggi — per comunicare che ne apprendo i contenuti con sorpresa e dispiacere per le ragioni che sintetizzo». Seguono la sintesi di un anno di confronto e le motivazioni che rendono non procrastinabile, secondo l’assessore, la riforma. Poi la considerazione centrale: va bene il confronto, ma proporre una riforma spetta alla Provincia: «Dal punto di vista del metodo, dopo un percorso di confronto durato un anno, spetta ora alla Provincia la responsabilità di avanzare una proposta che tenga conto delle osservazioni pervenute e che individui una rotta, un impianto su cui lavorare per definire tutti gli elementi in maniera completa». Zeni chiede quindi all’Upipa di ripensarci e prendere parte al tavolo tecnico.
Se ciò non accadesse, si andrà avanti ugualmente: «Anche per rispetto dell’istituzione che rappresento e degli altri soggetti che hanno espresso la disponibilità a partecipare al tavolo, saremo costretti a procedere coinvolgendo singolarmente i tanti esponenti del mondo delle Apsp che hanno manifestato la disponibilità a contribuire in maniera propositiva al percorso di miglioramento dell’assistenza agli anziani».
A dirsi immediatamente pronti a sedersi al tavolo tecnico sono invece Cgil, Cisl e Uil. «Riformare il welfare per gli anziani, di fronte all’invecchiamento della popolazione, è una necessità — premettono in una nota congiunta —. Riteniamo che la strada intrapresa dall’assessorato alla salute vada nella giusta direzione e puntiamo ad essere parte attiva e propositiva del confronto per rendere più inclusiva possibile la nuova organizzazione». Per Cgil Cisl Uil e sindacati dei pensionati la nuova organizzazione delle Apsp dovrà essere in grado di «garantire una maggiore inclusione dei servizi, dando risposte anche alle persone che oggi ne sono escluse, rendendo più efficaci i servizi e garantendo un’articolazione omogenea su tutto il territorio. Ben vengano misure di razionalizzazione ed efficientamento». Il tavolo tecnico sarà anche la sede per affrontare il nodo del personale. «Tutte le figure dovranno essere tutelate adeguatamente», concludono i sindacati.
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