Al 9 aprile, data delle primarie del Pd, mancano appena 43 giorni. Nel Pd trentino, dietro le dichiarazioni di facciata sulla «necessità della creazione di un partito territoriale da confederare con il nazionale», sono già partiti i movimenti per collocarsi nella nuova geografia dem suggerita dalle candidature di Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano.
A. Papayannidis, "Corriere del Trentino", 24 febbraio 2017
La prospettiva di un soggetto confederato dev’essere necessariamente accantonata almeno fino al rinnovo dei quadri nazionali, visto che un eventuale rapporto di tipo confederativo — per statuto — dovrebbe essere validato da Roma ed è impensabile che ciò avvenga nella fase precongressuale.
Se i candidati alla segreteria del Pd resteranno tre, il 9 aprile chi andrà a votare alle primarie in Trentino troverà sulla scheda le liste collegate a Renzi, Orlando e Emiliano con i candidati provinciali all’assemblea nazionale del partito, per nove posti complessivi.
Con Renzi si schiererà certamente il senatore Giorgio Tonini: «Sapendo che bisogna cambiare e migliorare, credo nel progetto riformista che Renzi lancerà dal 10 al 12 marzo al Lingotto, il luogo dove il Pd è nato anche con il mio impegno. Al congresso ci sarà un confronto vero, con due signori candidati oltre a Renzi». Tra i renziani, naturalmente, c’è Elisa Filippi; e sono attese, nelle prossime settimane, le adesioni degli assessori Alessandro Olivi e Luca Zeni.
La candidatura di Orlando, già esponente del Pci, del Pds, dei Ds prima di arrivare al Pd, sembra essere quella più adatta a incrociare le preferenze di Bruno Dorigatti e Alessio Manica. «Mi fa piacere che vi siano altri candidati oltre a Renzi — dice il capogruppo del partito — ma aspetto di valutare nei contenuti le proposte che saranno avanzate». Orlando potrebbe raccogliere in Trentino anche i consensi di chi, sostenendolo, spera in un Renzi-bis improntato a una gestione più collegiale del partito. Gli indecisi sono parecchi; tra loro, anche l’ex parlamentare Gigi Olivieri.
Intanto a Trento, il coordinamento cittadino ha deciso di «aprire un percorso che porterà al congresso della città prima dell’estate, compatibilmente con le altre scadenze elettorali nazionali». Dopo le polemiche delle scorse settimane, su richiesta del segretario provinciale Italo Gilmozzi è stato deciso all’unanimità che la coordinatrice cittadina Elisabetta Bozzarelli e la componente elettiva del coordinamento cittadino si dimetteranno tutti insieme trenta giorni prima della data del congresso cittadino. Nel frattempo è stata congelata la riforma dei circoli cittadini, che restano tredici (le ipotesi erano quelle di un circolo unico o di accorpamenti per crearne sei).
Ieri sera, infine, si è riunito il coordinamento roveretano del partito. Il segretario dimissionario, Roberto Pallanch, resta intenzionato a dimettersi; prima, però, i dem roveretani stanno cercando un successore. Al momento di andare in stampa non era stata assunta alcuna decisione.