Alla «revisione» sta lavorando in questi giorni, riprendendo e approfondendo riflessioni e spunti emersi la scorsa settimana durante la riunione della coalizione e la seduta della commissione urbanistica. Con l’obiettivo di terminare il quadro entro l’inizio della prossima settimana e di presentare il nuovo documento d’indirizzo del Piano regolatore generale in aula nella tornata del 7 e 8 marzo.
M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 24 febbraio 2017
Ma il sindaco Alessandro Andreatta sa bene che fare fughe in avanti, a Palazzo Thun, non è mai buona regola. E quindi preferisce attenersi alla «forma». «Lunedì — precisa il primo cittadino — chiederò alla commissione dei capigruppo di poter portare in consiglio il documento nella prima tornata utile. Sarà l’organismo a esprimersi». Se la risposta — come prevedibile — sarà positiva, il giorno dopo (martedì) Andreatta depositerà il testo, in modo da lasciare ai consiglieri il tempo necessario per studiare il contenuto e preparare eventuali integrazioni o proposte. «Come ho già spiegato alla commissione urbanistica — ribadisce il sindaco — il documento d’indirizzo è aperto a ulteriori contributi». Anche se l’intenzione è quella di non «stravolgerne» il volto: «Non voglio che si arrivi a 40-50 pagine».
Qualche pagina in più rispetto al documento presentato la scorsa settimana in maggioranza e in commissione, in realtà, nel testo che approderà in aula ci sarà. Frutto del lavoro di «revisione» che sta impegnando il sindaco in questi giorni. «Voglio precisare meglio alcuni temi, aggiungendo alcune riflessioni» assicura Andreatta. Che anticipa qualche argomento al centro dell’analisi. «Rispetto al documento iniziale — sottolinea il sindaco — preciserò meglio il tema del rapporto con le altre culture e le altre religioni». Partita, questa, sulla quale la scorsa settimana si sono espressi anche il direttore dell’ufficio ecumenico della diocesi Alessandro Martinelli e il direttore della Caritas Roberto Calzà nei dialoghi con il consigliere pd Alberto Salizzoni. Ma Andreatta recepirà anche le sollecitazioni arrivate dagli esponenti dem. «Farò qualche riferimento in più — prosegue — sulla mobilità, così come sul nodo dell’ambiente». Nel mirino del primo cittadino, quindi, il tema della casa. E quello, sempre attuale, delle periferie. «Penso soprattutto alle periferie più prossime alla città, come i Solteri, il Magnete, Centochiavi, ma anche Campotrentino e a sud San Pio X».
Dopo il via libera dell’aula al documento d’indirizzo, Andreatta ufficializzerà gli incarichi all’equipe mista che dovrà occuparsi di elaborare il nuovo Prg. «Si tratta — conferma il sindaco — di una equipe composta da figure autorevoli, che potranno indicare temi o problemi ai quali né io né il consiglio abbiamo pensato». Sarà il team misto, quindi, a occuparsi della redazione degli obiettivi di piano. E su quelli si aprirà il dibattito alla città con l’attivazione dell’annunciato «Urban center». «Sarebbe poco significativo avviare la partecipazione sul documento di indirizzo. Meglio avere un quadro più dettagliato» chiarisce Andreatta. Che affronta la «sfida» del Piano regolatore con un occhio puntato — necessariamente — alle legge urbanistica. «La partita sull’esistente — ricorda il sindaco — sarà centrale». Tenendo sotto controllo anche la questione, non secondaria, dei tempi: «La prospettiva della pianificazione è a lungo raggio. Ma in alcuni casi dobbiamo spingere su realizzazioni in tempi ragionevolmente brevi. In città abbiamo delle previsioni che risalgono addirittura al 1968. E sono ancora lì: forse serve un po’ di pulizia, lasciando solo ciò che può essere ragionevolmente realizzato».