480 giovani hanno svolto nel 2016 il Servizio civile in Trentino, 2.000 sono entrati in contatto con questa realtà. Questi i dati che emergono dal bilancio presentato oggi dall'Ufficio servizio civile della Provincia autonoma di Trento. Un numero in crescita rispetto allo scorso anno - erano 414 i giovani che nel 2015 vi avevano aderito - che ha visto la messa in regime del Servizio civile universale provinciale (Scup).Ufficio Stampa Provincia, 22 febbraio 2017
Sono stati 250 i progetti presentati nel corso dell'anno, 75 in più rispetto allo scorso anno, 74 le organizzazioni attive, 1.320.000 euro le risorse stanziate.Oggi l'assessora all'università, ricerca, politiche giovanili e pari opportunità Sara Ferrari, il dirigente dell’Agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili Luciano Malfer e il direttore dell’Ufficio servizio civile Giampiero Girardi, hanno fatto il punto su questo strumento di cittadinanza attiva. “I numeri ci dicono che quella del servizio civile è una realtà ormai consolidata - sottolinea l'assessora Sara Ferrari - che in questi ultimi due anni è riuscita ad evolvere e a proporsi in maniera diversa. Crediamo in un servizio civile prima di tutto utile ai nostri giovani, che sia occasione di esperienze, di conoscere il mondo del lavoro, di fare quel primo passo per mettersi in gioco come giovani adulti". Tra le novità attuate quest'anno c'è la certificazione delle competenze portata avanti dalla Fondazione Demarchi in collaborazione con il Dipartimento per la conoscenza. “Si tratta di un modo per riconoscere e certificare ai nostri giovani - spiega l'assessora Ferrari - quanto hanno maturato e acquisito attraverso il servizio civile in modo che le competenze possano diventare patrimonio personale spendibile nel proprio percorso di vita professionale”.
Si è chiuso a dicembre 2016 il secondo anno di attuazione del servizio civile universale provinciale (SCUP). Un servizio civile che ha visto allargare la partecipazione, semplificate le procedure, facilitato lo svolgimento del servizio civile, inteso non come teorico diritto ma come effettiva opportunità offerta a tutti i giovani di età compresa tra 18 e 28 anni.
Che cos'è il servizio civileAttraverso il lavoro retribuito il servizio civile vuole far crescere i giovani al valore sociale del proprio lavoro e del proprio stare “in società” da adulti. Tale opportunità viene fornita attraverso la proposta di un “progetto” all’interno del quale inserirsi e che vede i giovani quali protagonisti: esso prevede un percorso formativo, l’acquisizione di determinate competenze, la partecipazione alla operatività dell’organizzazione proponente.L’esperienza di lavoro nel progetto viene affiancata dalla formazione specifica, assicurata dall’organizzazione per almeno 4 ore al mese, e dalla formazione generale, incentrata sulle cosiddette “competenze trasversali” e assicurata dall’ufficio servizio civile per almeno 7 ore mensili. Non da ultimo, va ricordato che dal maggio 2015 il servizio civile è tra le possibili opzioni del programma europeo “Garanzia Giovani” realizzato dalla Provincia autonoma di Trento. Al SCUP continua ad affiancarsi il servizio civile nazionale, la cui gestione compete all’Ufficio servizio civile e che continua a seguire le modalità definite a livello ministeriale. L’impegno richiesto ai giovani è di circa trenta ore settimanali su 5 o 6 giorni per il quale il giovane riceve un compenso di 433,80 euro mensili.
I progetti di servizio civilePer quanto riguarda il solo SCUP, nel 2016 sono stati presentati dalle organizzazioni di servizio civile 250 progetti. 224 sono stati approvati, 21 sono stati valutati come non idonei, mentre altri 5 sono stati presentati fuori termine. La maggioranza dei progetti, 190 (ovvero l'83,1%) ha previsto una durata di 12 mesi. Dei 224 progetti approvati 82 sono stati attivati in ambito dell’assistenza, 30 della cultura, 9 in tematiche ambientali, 40 nell'animazione, 30 in comunicazione e tecnologie, 15 in educazione e formazione e 18 in scuola e università.Il servizio civile di garanzia giovani ha visto l’attivazione di 4 turni di proposizione, ovvero 4 possibili date per gli enti di presentare progetti, 4 turni per i giovani iscritti a garanzia giovani di poter aderire ad uno dei progetti presentati. Il SCUP provinciale ha visto invece 6 chiamate per i giovani.
I giovani interessati al servizio civileSono 2000 i giovani che nel corso del 2016 sono entrati in contatto con il sistema del servizio civile. Questa cifra comprende tutti coloro che si sono iscritti ai registri di SCUP (sia PAT sia GG) e che hanno aderito ai progetti di servizio civile nazionale. Si tratta, pertanto, di un insieme di persone che non solo hanno chiesto informazioni ma si sono concretamente attivati per svolgere questa esperienza. Il dato comprende anche coloro che hanno poi effettivamente realizzato il loro progetto di servizio civile.
I giovani partecipantiNel 2016 sono state tre le tipologie di servizio civile attivate: il servizio civile universale provinciale, il servizio civile universale provinciale come opzione del programma europeo Garanzia giovani e il Servizio civile nazionale. Tre proposte attivate attraverso tre canali di finanziamento – provinciale, nazionale ed europeo - che hanno dato la possibilità a 480 giovani nel 2016 di partecipare al servizio civile. Nel 2015 erano stati 414.Durante il 2016 sono stati selezionati 526 giovani, 46 dei quali (l’8,7%) hanno rinunciato al servizio civile, mentre 480 sono stati avviati. Tra gli avviati, 16 (il 3,3%) si sono ritirati, 19 (il 4,0%) hanno regolarmente terminato, mentre 445 (il 92,7% degli avviati durante il 2016) è attualmente in servizio. Nello specifico 66 giovani hanno aderito al servizio civile di garanzia giovani, 319 allo SCUP provinciale e 95 al servizio civile nazionale. Nel 2013 erano stati in totale 131 i giovani che avevano avuto questa opportunità, 93 nel 2012, 299 nel 2011, 113 nel 2010 e 203 nel 2009.I due terzi sono ragazze e hanno una età media di 24 anni. Il 38,7% ha una laurea.
Le organizzazioniSono in tutto 169 le organizzazioni iscritte all’Albo provinciale, di cui 135 sono provinciali, mentre 34 sono nazionali ma con sedi in Trentino. Di queste attive, ovvero che hanno presentato progetti nel corso dell’anno, sono state 74.Per quanto riguarda le 135 organizzazioni provinciali, nel 56,3% dei casi si tratta di organizzazioni private, mentre nel 43,7% di enti pubblici. Gli enti pubblici si dividono in enti locali (47,5%), altri enti pubblici (33,9%), università/scuole/istituti (16,9%) e associazioni tra enti locali (1,7%). L’organizzazione che vuole entrare a far parte del sistema del servizio civile deve iscriversi all’Albo degli enti del servizio civile, che prevede specifiche richieste e caratteristiche.
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