«Sulla prosecuzione dell'intervento di messa in sicurezza dell'abitato di via Teatro servono atti concreti e urgenti da parte delle istituzioni»: lo dice il segretario del circolo Pd di Mori Lanfranco Cis.
"Trentino", 19 febbraio 2017
Mentre sui terrazzamenti prosegue la costruzione del vallo-tomo, «al fine di dare a tutti i cittadini una corretta informazione sull'andamento dei lavori ed evitare inutili strumentalizzazioni - dice Cis, che nell'ultimo periodo si è "beccato" a più riprese con la Tribù delle Fratte - chiediamo alla Provincia e alla protezione civile tre impegni precisi: 1) predisporre in tempi rapidi il progetto esecutivo di demolizione del diedro, dandone tempestiva informazione ai cittadini; 2) indicare i tempi certi dei lavori del cantiere, accelerandone la conclusione, tenendo conto dell'allungamento delle giornate e con la possibilità quindi di prolungare l'orario di lavoro: prima si realizza la difesa passiva (vallo-tomo), prima si può procedere alla demolizione del diedro, ponendo fine a una situazione di disagio e preoccupazione oggettiva degli abitanti di Mori; 3) incaricare fin da subito la scuola del paesaggio Step e l'Università di Trento, come si è già impegnato pubblicamente il presidente della Pat Ugo Rossi, per aver pronto un progetto di ripristino ambientale che preveda sia la mitigazione del tomo che il ripristino paesaggistico dei terreni toccati dai lavori di messa in sicurezza dell'abitato di Mori.
In questo progetto si potrebbe percorrere la buona pratica della partecipazione di cittadini, comitati ed esperti». Dal Pd ci sono richieste anche alla Giunta del sindaco "dem" Stefano Barozzi: «All'amministrazione comunale - aggiunge infatti Cis - chiediamo di proseguire con la positiva esperienza dei periodici incontri con i residenti di via Teatro per tenerli costantemente informati sull’avanzamento dei lavori e sulle problematiche della sicurezza (piano di evacuazione, eccetera)».
Per quanto riguarda invece la Tribù delle Fratte, domani alle 20.30 all'auditorium di via Scuole nuova assemblea popolare per decidere come continuare, forti della manifestazione di domenica di domenica scorsa: «C'è bisogno di confronto, di ascolto, di proposte. Rifiutarsi di fissare il diedro e affidarsi a dei monitoraggi per far scattare l'allarme significa giocare con la vita delle persone. Rassegnarsi ora - scrive il gruppo - sarebbe imperdonabile».