Rosy Bindi ospite alla Festa Democratica sulla Neve di Folgaria

M. Frassoni, 16 gennaio 2010

Rosy Bindi riesce ancora a stupire.

I suoi primi minuti alla Festa Democratica sulla Neve di Folgaria sono stati dedicati ad un giro tra gli stand ed i volontari, dove è stata circondata da un gruppo di donne che le hanno stretto la mano, abbracciata e incitata come un pugile prima del ring. “E’ una di noi” dice una signora stringendo la macchina fotografica per una foto ricordo, mentre “la Rosy” – è così che la chiamano tutti – sembra divertirsi molto. Nella Sala Incontri il pubblico è numeroso, e seguirà il dibattito con una partecipazione che raramente accompagna gli interventi dei politici.

Sollecitata dalla giornalista Rai Natalia Augias, Bindi esordisce sulle riforme promesse dal governo Berlusconi: “La montagna ha partorito un topolino” perché il Pdl sta promettendo “una riforma per una riformina”.

Il centrodestra, ha spiegato la presidente del Pd, sta paralizzando la vita legislativa e parlamentare di uno stato democratico solo per risolvere i problemi personali del premier, dimenticando completamente le esigenze del Paese, dove la vera priorità sono gli interventi in campo economico-sociale. “Ormai si vergognano e ora chiedono la nostra collaborazione, ma noi non ci saremo -continua la Bindi, strappando il primo di numerosi applausi, e aggiunge- L’unico favore che il Partito Democratico può fare ai politici è quello contenuto nella proposta del deputato Ricky Levi, processarli subito”.

Sul rapporto politica-giustizia la presidente del Pd osserva come gli ultimi sviluppi della vicenda Del Turco abbiano reso evidente la necessità di un intervento, ma che sono altre le riforme più urgenti, da affrontare in modo condiviso e sereno, al di fuori delle contingenze personali: bisogna metter mano alla legge elettorale e apportare alla costituzione le modifiche necessarie affinché risponda alle esigenze dell’Italia moderna. “Ma la costituzione è stata scritta insieme, e insieme deve essere cambiata. Come si votano insieme le grandi questioni etiche del Paese, perché chi vince non deve imporre la propria morale. La politica non è il luogo dove si professano i valori, è dove si risolvono i problemi” ha aggiunto la Bindi e, riferendosi al leit-motiv di tante dichiarazioni berlusconiane “il consenso popolare non ti assolve e non ti solleva dalle tue responsabilità, non è una lavatrice; rispondi delle tue azioni davanti alla legge come qualsiasi altro cittadino”.

Sull’ormai famosa intervista rilasciata da Berlusconi a Repubblica, nella quale annunciava un’impossibile taglio alle tasse, la Bindi si lascia andare ad una delle sue battute taglienti: “Forse voleva dare una notizia falsa a Repubblica!”, sottolineando però che con la sua retromarcia il premier è stato almeno costretto ad ammettere che la crisi esiste veramente. In un Paese con forti e crescenti disuguaglianze, gli interventi proposti dal centrodestra sono a favore dei redditi medio alti, non di quell’ampia fascia che rappresenta la maggioranza degli italiani, con il reddito annuale tra i 20 e i 30 mila euro. “E’ giusto secondo voi che un poliziotto e un parlamentare paghino le stesse tasse?” chiede la Bindi, sottolineando invece che la progressività è il primo segno di equità nel sistema fiscale. “Questa è la filosofia della destra reganiana che non solo ha clamorosamente fallito, ma ha anche portato il mondo intero sulla soglia del baratro” ha rincarato la Bindi, evidenziando che i provvedimenti più urgenti dovrebbero in primo luogo mirare a proteggere ed aiutare le famiglie numerose, chi si prende cura di un anziano non autosufficiente, diminuire il costo del lavoro e soprattutto combattere l’evasione fiscale.

La Augias lascia per ultimi i due argomenti più spinosi: l’immigrazione e i disordini di Rosarno e le regionali. “Esiste una questione meridionale anche per quanto riguarda l’immigrazione e ci troviamo davanti a una guerra tra poveri; perché le uniche vere differenze sono tra ricchi e poveri, non tra bianchi e neri” ha esordito la Bindi, raccontando con tristezza come sia rimasta colpita dalla disillusione dei giovani calabresi che ha incontrato nelle scuole, che vedono negli extracomunitari  coloro che portano via il lavoro nero, in una paradossale competizione tra sfruttati. La situazione a Rosarno è molto complessa, ma per Rosy Bindi uno dei fattori scatenanti è sicuramente costituito dalla 'ndrangheta, perché i poteri mafiosi si alimentano nella mancanza di condizioni sociali dignitose: “In quelle situazioni non sei più un portatore di diritto, ma diventi l’oggetto del loro privilegio”. Il Partito Democratico, ha aggiunto, non è esente da errori, perché probabilmente ha sottovalutato i problemi legati all’immigrazione, ma certo è una vergogna che per una questione così delicata e cruciale per la vita del Paese ci si debba affidare alla propaganda della Lega e persino del ministro dell’Interno.
 

Sul 'cantiere delle Regionali' del Pd, Rosy Bindi si dice abbastanza ottimista: l’alleanza di centrosinistra è stata allargata in quasi tutte le regioni a parte il Lazio e sembra che l’Udc, laddove non è alleata con il Pd, si presenti alle elezioni da sola. Interpellata a gran voce dal pubblico sulla questione pugliese, la Bindi ha affermato che la scelta delle primarie tra Vendola e Boccia, candidato del Pd, a cui si è finalmente approdati, è l’unica veramente praticabile. Per quanto riguarda il Lazio, la presidente del partito ha espresso tutta la sua stima per Emma Bonino, e la sua candidatura rappresenta per il Pd una nuova, interessante sfida, un laboratorio per il futuro. “Ma l’alleanza con l’Udc non deve snaturare la natura del Pd: vedete, per me il Partito Democratico è un partito di centrosinistra perché deve occupare il centro di una coalizione di centrosinistra: per questa ragione hanno pari dignità e importanza l’alleanza con l’Udc e con la sinistra di governo” ha concluso la Bindi, e ha aggiunto a proposito dell’Udc che il Pd deve proteggere la pluralità che lo caratterizza, senza regalare ad altri partiti la rappresentanza esclusiva dei cattolici e dei moderati italiani “Perché loro la rappresentano alla Buttiglione, non alla Bindi….”, lasciando la festa tra gli applausi dopo aver regalato una delle fulminanti battute al pubblico di Folgaria.

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