La riunione di Delegazione, l'incontro sui Balcani e l'interrogazione sulla gestione dei confini

Martedì si è svolta a Roma la riunione della Delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa per discutere delle questioni emerse nel corso della sessione plenaria della settimana scorsa a Strasburgo.
Michele Nicoletti, "Corriere del Trentino", 2 febbraio 2017



Ci siamo confrontati, in particolare, sulla proposta di legge di cui sono primo firmatario volta a modificare le funzioni delle delegazioni parlamentari presso le Assemblee internazionali (la trovate qui).
Tale proposta ha iniziato il suo iter parlamentare nelle Commissioni Affari costituzionali ed Esteri della Camera; l'intenzione della Delegazione è quella di sostenerla con forza e di favorirne la rapida approvazione.

L'obiettivo della pdl è quello di riconoscere alla nostra Delegazione maggiori poteri di indirizzo, di migliorare e rafforzare le relazioni con il Governo e il Parlamento anche ai fini di una più efficace integrazione del diritto internazionale nel diritto interno e di favorire l'effettiva ed efficace esecuzione delle sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo ai fini di adeguare il nostro Paese ai migliori standard internazionali e di ridurre il contenzioso con la CEDU.

Abbiamo inoltre discusso dei recenti casi di evasione fiscale, riciclaggio e corruzione che hanno interessato alcuni componenti (attuali e passati) dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.
Come Delegazione, nel pieno rispetto del lavoro della magistratura, abbiamo deciso di assumere una posizione decisa e rigorosa, sostenendo in maniera propositiva la recente decisione del Comitato dei Presidenti volta a rivedere le norme interne dell'Assemblea (codice di condotta), a rafforzare la collaborazione con il GRECO (Gruppo europeo di Stati contro la corruzione) e ad avviare un'indagine indipendente per accertare le eventuali violazioni della disciplina interna.

Con l'occasione, abbiamo anche sollecitato il Presidente dell'Assemblea parlamentare a favorire una discussione sull'opportunità di regolamentare maggiormente le attività di lobby, proponendo di istituire un registro volto a disciplinare tale fenomeno, analogamente a quanto fatto dal Parlamento europeo e recentemente dalla Camera dei deputati.

Abbiamo infine discusso della situazione in Turchia, esprimendo grande preoccupazione per i recenti avvenimenti (arresti arbitrari, sospensione delle immunità, restrizioni alla libertà di espressione, riforma presidenziale) e concordando sull'opportunità di svolgere nella prossima sessione un dibattito urgente sulla situazione dei diritti umani e della democrazia nel Paese.

 

L'incontro sui Balcani

 

Oggi ho partecipato con alcuni colleghi del PD ad una riunione sui Balcani. Come gruppo parlamentare stiamo cercando di organizzare un'iniziativa che coinvolga i colleghi socialisti di quei Paesi volta a favorire una riflessione sulle problematiche dell'area.

La proposta si inserisce all'interno del Processo di Berlino (l'iniziativa diplomatica legata all'allargamento dell'Unione Europea ai Paesi Balcani occidentali) e intende favorire il confronto all'interno della famiglia socialista anche in vista del vertice governativo sul tema previsto per l'estate a Trieste.

L'area balcanica è attualmente caratterizzata da forti tensioni, sia per le rivendicazioni tra i diversi Paesi, sia perché luogo privilegiato di contrapposizioni tra Stati Uniti, Russia, Turchia e Unione Europea.
Per questi motivi, la sua stabilizzazione sta assumendo un forte significato anche dal punto di vista geopolitico.

L'Italia, per le relazioni privilegiate con quei Paesi, nonché per questioni politiche, strategiche ed economiche, dovrà cercare di esercitare un ruolo di primo piano.
L'incontro che stiamo organizzando risponde proprio a questa esigenza ed ha l'obiettivo di favorire la buona riuscita del processo complessivo e di sostenere i tentativi di pacificazione, grazie al protagonismo parlamentare e alle relazioni all'interno del gruppo socialista europeo.

L'idea è quella di promuovere una riflessione sulle principali questioni (terrorismo e sicurezza, migrazioni, democrazia e diritti umani), incentivando il dialogo sovranazionale e rafforzando il ruolo dell'Europa, unico attore in grado di incidere sul futuro di quell'area.

 

Sulla gestione dei confini

Con alcuni colleghi ho presentato un'interrogazione al Ministro degli Esteri sulle recenti decisioni dell'Amministrazione degli Stati Uniti volte a vietare l'ingresso nel Paese a cittadini provenienti da sette Stati del Medioriente.

La gestione dei confini e delle migrazioni, la lotta al terrorismo e la sicurezza sono certamente questioni fondamentali, ma la via per garantirli e rafforzarli non è l'isolamento, bensì il dialogo e una maggiore e più coordinata cooperazione internazionale.

In merito a questa vicenda, chiediamo quali siano le valutazioni del Ministero e se siano in programma iniziative politiche e diplomatiche finalizzate ad assicurare il rispetto dei diritti umani e la cooperazione internazionale nella gestione delle migrazioni.

Qui trovate il testo dell'interrogazione.