Il sindaco lo ha detto subito, quasi mettendo le mani avanti: «La cronaca di quanto è successo a Roma, con l’investitura di Palermo, è già stata fatta per filo e per segno. Adesso è il momento di ringraziare chi ha corso al nostro fianco e, allo stesso tempo, confermare che una larga parte dei progetti messi a punto per #2018 andrà avanti»."Trentino", 2 febbraio 2017
Già, a caldo Alessandro Andreatta aveva fatto sapere di non aver gradito tantissimo la vittoria di una grande metropoli, come Palermo, «mescolata» a realtà medio-piccole come la nostra. Ma se i sindaci, non solo Andreatta, avevano manifestato dubbi sulle regole per scegliere la città capitale della cultura, il nostro primo cittadino non aveva nascosto nemmeno la possibilità di una partecipazione-bis, proprio per la capitale della cultura 2020. Ma, appunto, questo era già stato scritto. E ieri? «Molti dei progetti culturali sotto lo slogan “Oltre le mura” saranno realizzati nel 2018. Ad iniziare dal piano di riqualificazione dell'area Santa Chiara, che nel 2018 diventerà il Polo della cultura della città, mentre “Oltre le mura” sarà anche il titolo dell’edizione delle Feste Vigiliane, in onore del patrono, a cui sarà dedicata.
L’anno prossimo Trento intende anche celebrare due anniversari: il 50° del '68 e il 70° della nascita della dichiarazione dei diritti dell'uomo. Lavoreremo quindi per restituire alla città la figura di Alcide Degasperi attraverso l'iniziativa della Fondazione Degasperi , che intende promuovere la costruzione di una rete delle città che hanno dato i natali ai Padri dell'Europa» ha osservato il sindaco che, prima dell’incontro, non a caso aveva incontrato Maria Romana Degasperi, figlia dello statista. Basta? «No. Proseguirà per tutto il 2018 l'iniziativa “Un libro, una città” che diventerà anche uno spettacolo teatrale nell'ambito del programma “Foyer della prosa” e per i giovani continua il “Festival dedicato alla danza” e 'Distretto 18” manifestazione dedicata alla musica elettronica. I partner di prima vogliamo siano anche quelli del futuro, guardando avanti» ha anche osservato il sindaco Andreatta. «Credo sia importante attivare progetti specifici per un anno importante per tante ricorrenze, tra cui il centenario della fine della prima guerra mondiale dove con Trieste, Trento è stata l'ultima città a far parte dell'Italia, in tale contesto stiamo ragionando anche se e come inserire l'iniziativa sul Nuovo concilio dei comuni europei».
Tra gli interventi che sono seguiti anche quello di Francesco Nardelli, direttore del Centro Santa Chiara, che ha sottolineato come la sfida della candidatura sia stata una scelta giusta, a prescindere dall'esito: «Ora il progetto deve avere una sua continuità anche se il Ministero ha perso l'occasione di valorizzare la storia peculiare di Trento, ultima città a diventare italiana. Marco Odorizzi, direttore della Fondazione Degasperi, ha invitato a «insistere non su quello si è perso, ma su quello che si è guadagnato. Siamo riusciti a costruire una interpretazione inclusiva del territorio». Poi, guardando agli eventi di cent'anni fa, Odorizzi ha aggiunto: «Abbiamo bisogno degli anniversari, ma anche delle persone. E Degasperi è per i trentini una personalità incredibile per la capacità di guardare oltre le mura. Degasperi è un potenziale da restituire alla città e al Trentino, anche attivando la rete delle case dei padri fondatori dell'Europa di cui fa parte la Fondazione». Per Elda Verones, direttrice dell'Apt, la valenza turistica di questo percorso è fuori discussione: «Cultura e turismo vanno a braccetto: gli investimenti culturali in questi dieci anni si sono accompagnati alla crescita turistica». Il rettore dell'università di Trento Paolo Collini, uno dei protagonisti dell'audizione, ha messo in luce come talvolta “il viaggio sia più importante della destinazione”. Un viaggio che, ha concluso l'assessore alla cultura Andrea Robol, ci «ha dato una visione e ci ha consentito di riappropriarci della nostra città».
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