RIVA DEL GARDA - Zanoni: lo diciamo a testa alta: “Il fascismo è una cancrena”

In questi giorni, segnati dal ricordo vivo più che mai dentro le nostre coscienze di ciò che è stato il terribile periodo nazi-fascista, nella nostra città tiene banco una vicenda legata ad una querela del tutto fuori luogo verso chi, nel proprio agire politico, ha voluto con ogni forza rimarcare ciò che è a fondamento della nostra Carta costituzionale e cioè che “il fascismo è una cancrena”.
Alessio Zanoni, 29 gennaio 2017

Una cancrena che è stata debellata dalla nostra Nazione solo grazie al sacrificio di molti, donne e uomini di buona volontà, e che oggi va assolutamente impedito, con ogni mezzo, che qualcuno possa ancora riproporre tali terribili concetti. Un gruppo di amici e “compagni di viaggio” in questa fase politico-amministrativa, ha elaborato il suo programma politico inserendo questo concetto come uno dei punti cardine del proprio impegno politico e amministrativo. La successiva elaborazione comune delle singole proposte giunte dalle varie formazioni politiche che compongono il centro sinistra autonomista rivano ha portato il candidato Sindaco a fare sintesi delle posizioni espresse e tale passaggio ha trovato da parte di tutti la giusta attenzione ed è stato rielaborato in chiave programmatica che è stata così condivisa ed espressa: 
(estratto originale del programma elettorale del candidato Sindaco Adalberto Mosaner) A fronte del manifestarsi di culture dell'esclusione, emarginazione e razzismo, purtroppo sempre più evidenti anche nella nostra società, vanno promossi momenti di confronto politico e di crescita culturale che impediscano il radicarsi e la diffusione, soprattutto fra i giovani, di tali inaccettabili atteggiamenti.
Riva del Garda ha dato un tragico contributo alla lotta contro il nazifascismo. E' la città dei Martiri del 28 giugno. La memoria dell'eccidio dei Martiri del 28 giugno 1944 e del contributo dato alla Liberazione della città da parte delle forze partigiane nell'aprile del 1945 va costantemente coltivata. I numerosi rapporti con la Presidenza della Repubblica si sono tradotti nel patrocinio accordato dall'allora Presidente Napolitano alla celebrazione dei Martiri del 28 Giugno e in due messaggi di vicinanza e di apprezzamento inviati alla nostra città, in cui ebbe ad esprimere alla nostra comunità «profonda gratitudine per l'impegno con il quale tramanda il ricordo dei propri Caduti».
Riva del Garda infatti è l'unica città trentina che può vantare un'esposizione permanente nel proprio museo espressamente dedicata alla Resistenza e, come ha ricordato il Presidente della Repubblica Mattarella nel suo messaggio al Parlamento nel giorno del giuramento: “Garantire la Costituzione significa ricordare la Resistenza ed il sacrificio di tanti che settanta anni fa liberarono l'Italia dal nazifascismo”.
Rileggendo oggi questi passaggi non si può non concordare su quanto sia stato opportuno e al tempo stesso lungimirante affermare allora tale necessità. Oggi infatti le sirene dell’esclusione e dell’intolleranza, così come quelle del nazionalismo e dell’odio razziale, sembrano essere le nuove ricette dei leader politici emergenti che ancora una volta si rifanno a vecchi e tragici errori della storia. Quando non si hanno idee si costruisce la propria immagine su ciò che la gente in quel momento vuole sentirsi dire, non su ciò che realmente serve a far progredire una Civiltà. 
Concordo appieno su quel passaggio programmatico che è stato così riassunto nell’impegno comune della nostra formazione di Governo; sono oltremodo convinto che oggi più che mai vada fatta chiarezza sui legami e sulle reali attività delle sigle politiche, così come delle pseudo associazioni benefiche e delle presunte associazioni culturali che gravitano attorno all’estrema destra in Italia, in Trentino Alto-Adige ed anche nell’Alto Garda.
Dobbiamo denunciare con ogni mezzo che ciò che nasce da un brodo culturale del male non può produrre nulla di bene. Può anche succedere che a prima vista qualcosa di buono possa nascere, ma di sicuro va annoverato fra gli errori che ognuno nel suo agire può commettere. Fare “opere benefiche” per rafforzare una cultura del male, come è quella che si ispira al nazi-fascismo, è come fare il male due volte. Sfruttare le altrui sofferenze, inscenando opere benefiche, per fare crescere una cultura dell’odio e dell’intolleranza è un atteggiamento parassita che sfrutta l’immagine della sofferenza altrui.
Sappiamo tutti che l’antifascismo per il Popolo italiano è un dovere primario perché dettato dalla nostra Costituzione (« È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. XII disposizione transitoria, Costituzione della Repubblica Italiana ») e dalle nostre Leggi (L. 20 giugno 1952, n. 645 cosiddetta legge Scelba in materia di apologia del fascismo, sanziona «chiunque fa propaganda per la costituzione di una associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità» di riorganizzazione del disciolto partito fascista, e «chiunque pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche»).

Che Casapound sia una formazione dichiaratamente fascista è del tutto evidente e per chi avesse dubbi riporto l’estratto da un’intervista del giornalista Pietro Senaldi a Gianluca Iannone (leader di casapound) pubblicata sul quotidiano Libero del 09.01.2017:
E poi ci saranno i soliti nostalgici?
«Nostalgici di che? Noi ai tempi del Duce non c'eravamo, non possiamo provarne nostalgia. Siamo fascisti perché siamo convinti che avesse ragione lui ma siamo giovani, siamo nati nel 2003 con l'occupazione del palazzo di via Napoleone III a Roma. Nessuna nostalgia, lavoriamo al futuro».
E il fascismo invece cos'è secondo lei?
«Un grande padre, severo e giusto. E responsabilizzante».
Mi dica almeno una cosa che Mussolini ha sbagliato?
«Era troppo buono. Ha dato una seconda chance a gente che non lo meritava. Per esempio a Badoglio, che poi lo tradì. 
Link: http://www.liberoquotidiano.it/…/gianluca-iannone-casapound…


Che poi a Riva del Garda nessuno possa mettere in dubbio i legami fra Casapound e uomo libero penso non serva ribadirlo. Nel caso qualcuno avesse necessità di riscontri lo invito a leggere un articolo di "Questo Trentino" del 4 aprile 2015 del quale riporto un breve passaggio:
Il crescendo della nuova destra trentina in un documentato dossier dell’ Osservatorio contro i fascismi del Trentino-Alto Adige (di Aldo Colombo)
"La storia di CasaPound a Riva del Garda inizia invece nell’autunno del 2009, quando alla presenza di Gianluca Iannone viene inaugurata l’associazione “Asso di cuori”. Che parte forte, ma perde poi nel tempo mordente, forse per trasferire nella vicina Trento la sua azione. Tuttavia anche a Riva CasaPound lega il suo nome ad alcune figure: Walter Pilo, proprietario del locale “Moby Dick”, “responsabile di un’associazione della destra radicale denominata Uomo Libero ed ex militante di una lunga serie di formazioni fasciste, dal Fronte della Gioventù fino a Forza Nuova”; ma pure Giovanni Ceniti, segretario a Verbania di CasaPound fino al 2010, che a Riva si è trasferito per qualche tempo prima di partecipare al celebre omicidio dell’avvocato Silvio Fanella avvenuto a Roma il 3 luglio 2014".
Link:http://www.questotrentino.it/…/casapound_dalla_goliardia_al…


Ora mi domando, se tutto questo è vero, - e lo ritengo vero, visto che nel caso di Iannone si tratta di sue dichiarazioni spontanee e nel secondo caso non ho avuto notizia di querele contro la rivista Questo Trentino e il suo giornalista - su che fondamento si basa la querela che è tornata in cronaca in questi giorni?
Se chi è chiamato ad esprimersi in merito al contenuto della querela non si dovesse solo concentrare sui cavilli formali, secondo voi che leggete, chi risulterebbe “fuori posto” rispetto ai dettami costituzionali e alla nostra cultura democratica?