Andreatta: "Adesso il nostro obiettivo è quello di costruire la convivenza e di "fare" integrazione, senza recinti o contrapposizioni tra poveri. Per riuscirci ci vuole però una buona legge, del tutta diversa dalle attuali, perché è inconcepibile che si sia costretti ad attendere più di dodici mesi per la definizione della posizione dei richiedenti asilo."
"Trentino", 16 gennaio 2017
Sono centotrenta le comunità straniere presenti in Trentino, mentre l'emigrazione partita dalla nostra Provincia parla di 4 milioni e 800mila trentini dei quali 720mila minori che finiscono per essere il punto centrale e più delicato di tutti i flussi migratori. Minori che però non sono stati al centro degli interventi delle autorità che hanno partecipato alla sfilata e che hanno preferito affrontare il problema nel suo insieme.
Per il Presidente della Circoscrizione Ottavio Campestrini, la comunità di Gardolo proprio per le tante e diversificate presenze di stranieri è la più adatta ad ospitare la Giornata del Migrante e del Rifugiato: "Non solo, ma vogliamo diventare un laboratorio di convivenza ed integrazione che possa diventare un esempio." Il sindaco Andreatta ha sottolineato come Trento sia cambiata in meglio, cresciuta culturalmente diventando una città più aperta, proprio grazie alla presenza di nuove comunità di stranieri. "Adesso il nostro obiettivo è quello di costruire la convivenza e di "fare" integrazione, senza recinti o contrapposizioni tra poveri. Per riuscirci ci vuole però una buona legge, del tutta diversa dalle attuali, perché è inconcepibile che si sia costretti ad attendere più di dodici mesi per la definizione della posizione dei richiedenti asilo." Per il Presidente Trentini nel Mondo Alberto Tafner quello delle migrazioni è un flusso storico che ha interessato tutte le epoche ed il Trentino per primo. " La soluzione non sono certo le barriere o i reticolati, ma è necessaria una politica d'accoglienza aperta e disponibile." La questione dei minori non accompagnati è però un problema che richiede un'attenzione specifica e soluzioni immediate. Lo stesso Papa Francesco li ha definiti: " Tre volte indifesi: perché minori, perché stranieri e perché inermi, quando per varie ragioni sono forzati a vivere lontani dalle loro terra d'origine e separati dagli affetti famigliari. " Purtroppo però in questo momento ad essere più forti sono gli " orchi" che sfruttano la loro presenza per alimentare traffici occulti, ben peggiori della quella tratta di esseri umani che li ha portati a sbarcare in Italia.
Sono diecimila i minori non accompagnati scomparsi dopo la loro uscita dai centri di prima accoglienza. Per questo la giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato ha avuto come tema centrale " Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce. "Diciamolo chiaramente, si tratta di rapimenti di minori dei quali si perdono le tracce e dei quali nulla si sa. Non solo - ha denunciato ieri a Gardolo Don Beppino Caldera durante la celebrazione trentina - ma non vengono nemmeno ritrovati se non con percentuali insignificanti. Certo possiamo pensare che sappiano dove andare o che si siano ricongiunti con dei parenti che non ne vogliono ufficializzare la presenza, ma purtroppo la realtà è molto più facilmente di tutt'altro tipo." Com'è la situazione in Trentino ? "Del tutto diversa. Qui abbiamo dei percorsi di accompagnamento che prima di tutto sono una salvaguardia per il minore stesso. Purtroppo dei minori non accompagnati che sbarcano in Italia, quelli che arrivano in Trentino sono una minima parte e quindi non si riesce a modificare il trend negativo nazionale". Un giudizio sulla qualità dell'accoglienza in Trentino? "Positiva, anche perché c'è una collaborazione tra amministrazione pubblica e Curia. Sono infatti 25 gli appartamenti di proprietà della chiesa che sono stati messi a disposizione dei profughi ed altri ne stiamo cercando tramite il Centro Missionario."
Però si registrano anche dure reazioni alla sola ipotesi di un nuovo insediamento di rifugiati. "Il pregiudizio - continua Caldera - è il vero problema, perché tutto è condizionato da un'opinione che non lascia spazi. Quindi una volta che si è individuata la casa, si è solo all'inizio del cammino perché poi è indispensabile rapportarsi con i residenti. Insomma non è per nulla una cosa facile. Il senso di questa giornata vuole essere un messaggio positivo ed ottimistico che unisce migrazione e emigrazione e che racconta di quei gruppi di stranieri che in Trentino si sono integrati e di quei trentini che hanno fatto altrettanto all'estero." Sono ormai più di dieci anni che si celebra la giornata del Migrante e del Rifugiato, ogni anno in una zona diversa della provincia e per il 2017 l'appuntamento è stato, appunto, a Gardolo in piazzale Neufahrn organizzato dall'Opera Diocesana per la Pastorale Missionaria e Pastorale delle Migrazioni insieme ai Decanati di Trento, Cembra, Lavis e Mezzolombardo con la partecipazione dell'associazione Trentini nel Mondo e della Circoscrizione di Gardolo. A scandire il passo della sfilata che si è conclusa nel piazzale della chiesa, il Corpo Bandistico di Gardolo che ha preceduto la sfilata delle bandiere: Ucraina, Polonia, Albania, Ecuador, Congo, presenti anche alcuni i costumi tipici alla pari di strumenti musicali che hanno sottolineato l'aspetto folkloristico di questo appuntamento. Una festa nella quale il sorriso ha preso il posto delle preoccupazioni e nella quale anche i rifugiati presenti hanno cercato di divertirsi.