ALESSANDRO ANDREATTA, intervista di fine anno

Un brindisi di fine anno più sereno del precedente. La giunta del sindaco Alessandro Andreatta, corroborata dal rimpasto estivo, ora veleggia in acque più chete e produttive. Ed il suo nocchiero guarda al 2017 con fiducia. Senza nascondersi però i problemi.
G. Tessari, "Trentino", 10 gennaio 2016

 

Cosa la preoccupa sindaco? L'assessore Franzoia mi riferisce di un crescente problema legato all'abbandono scolastico. Ce lo dice il distretto dell'educazione, lo segnalano i dirigenti scolastici. Servono spazi per seguire e recuperare questi ragazzi: il problema più evidente lo si vede alle scuole medie, ma si protrae anche alle superiori. Non vanno, non partecipano, cercano di marinare le lezioni. Sono anche casi di fragilità familiare ma che poi si riverberano sui ragazzi. La scuola ci chiede spazi esterni per seguire quei ragazzi che loro ci segnalerebbero. Non si parlava da un po' di drop out, ora serve farlo. Questa è una forma di povertà di oggi. Su questo aspetto si innesta la revisione del piano delle politiche giovanili, ha ormai 10 anni.

A cosa si riferisce? Cambiano i giovani e ci chiedono soprattutto spazi: l'esigenza, mai risolta, di luoghi dove trovarsi per fare musica o altre attività. Il problema è legato a chi debba prendersi poi la responsabilità della gestione di questi spazi. Ci piacerebbe pensare a nuovi lavori per i giovani, penso (ma è tutto da progettare) ad un loro impegno per un utilizzo, creativo ma con rispetto, dei tanti forti che sorgono attorno alla città.

In Provincia il presidente Rossi annuncia assunzioni di una cinquantina di giovani. Voi potete fare lo stesso in Comune? Le regole sulla stabilità ce le danno loro. Il presidente Rossi che fa bypassa le sue norme? Io so cosa vale per il Comune. Noi con una età media di 49 anni dei nostri dipendenti avremo una finestra per fare delle assunzioni dopo il 2020, nel 2023. Non possiamo fare diversamente. Questo sono anche gli effetti della riforma della Fornero. Per allora ci saranno delle possibilità. In questi anni, ricordo, abbiano sostituito solo il 25 per cento dei pensionati.

State pensando di esternalizzare qualche servizio? Sì ma è presto per dire quali. Sono tre ambiti, stiamo facendo delle ricognizioni. Noi eroghiamo direttamente molti servizi: siamo tra i pochi in Italia a gestire direttamente i parchi ed i giardini. I nostri servizi con il maggior indice di gradimento sono i servizi funerari e la biblioteca.

Non ha nascosto di avere qualche preoccupazione anche sugli anziani. Mi preoccupa sì la gestione degli anziani. Ho visitato sia molte Rsa che diversi circoli negli ultimi mesi: in questi ultimi luoghi vi è gente in salute ma quando vi sono problemi e malattie la questione cambia. Le risorse sono quelle che sono e le politiche provinciali del presidente e dell'assessore Zeni sono molto prudenti. Ma è certo che la popolazione diventa sempre più vecchia. Cercano di accompagnare più che si può gli anziani nelle case, dando aiuti di questo tipo: temo che ci saranno sempre più persone molto anziane e anche malate (con problemi neurovegetativi) che dovranno entrare in Rsa: saranno sempre meno gli autosufficienti. Per avere quei posti non vorrei ci fosse un'altra guerra tra poveri-

Tra le sfide aperte c'è quella, vicinissima, della candidatura di Trento a capitale della cultura 2018. Vi aspettano a Roma l'11 gennaio, per un'audizione al ministero. Ci andremo con una delegazione di 10 persone (che riveleremo a breve) che rappresenterà la nostra comunità. E forse con un video. In quell'occasione dovremo convincere la commissione ministeriale che Trento ha una offerta valida e, soprattutto, continuativa: a loro preme infatti che il progetto legato alla candidatura rimanga oltre la scadenza dell'anno della possibile nomina. Noi ci speriamo ed il progetto culturale andrà avanti anche se non dovessimo essere scelti.

Temi concreti. Strutture: la piscina. La farete piccola, media o grande? Faremo una struttura che sia valida anche in un prossimo futuro. Non un impiantino. Io non la vedo certo come una contrapposizione politica né come un braccio di ferro Comune-Provincia. Il nuovo impianto natatorio sostituirà la struttura delle Fogazzaro e dovrà servire sia ai cittadini che alle società: lo faremo moderno e attento a tutte le esigenze senza fossilizzarci sugli 8, 9 o 12 milioni di euro. Non può essere solo quello il criterio di scelta. Aspettiamo comunque il rapporto sui costi di gestione che arriverà alla fine del mese prossimo.

Sindaco la sua gestione del Prg (dovrebbe avere una fisionomia politica definitiva nei prossimi mesi) ha poco o nessuno spazio per i sogni. Non sarebbe serio fare il libro dei sogni. Sulle grandi aree, lo ho già detto, debbono (se credono) intervenire i privati. A Trento Nord si dovrà fare una bonifica attenta e poi siamo pronti ad ascoltare proposte serie a cui promettiamo risposte brevi. Anche sui trasporti c'è lo stesso atteggiamento: c'è interesse, mi dicono, di privati a verificare la fattibilità della funivia per il Bondone. Se dovesse arrivare una proposta seria siamo pronti a fare la nostra parte. Il piano dei trasporti del Comune ha ormai 10 anni, dovrà essere rivisto. Una proposta articolata e bella come quella del Ring potrà essere discussa ma dico subito che ha tempistiche e costi che non la mettono tra le cose fattibili nell'indomani.

Ultima, ma non ultima, la sicurezza. Ci sono lamentele, la città è cambiata, il problema è globale. Ma, insomma, si può fare, di più? In città si è investito più in questo settore negli ultimi due anni che nei precedenti 10. La nostra polizia urbana controlla meno i funghi e le piste del Bondone ed ha più uomini per il capoluogo. Altri 11 uomini specializzati nel contrasto al degrado urbano entreranno in azione a fine gennaio. Ma si può fare di più: a Questore e Commissario del Governo proporrò, in collaborazione, di potenziare un turno di sorveglianza tra le 19 e le una del mattino. Un orario che ci chiedono i cittadini. Avere molto controllo della città alle 10 del mattino serve a poco.

C'è chi scalda già i motori per le provinciali del 2018.... Crede che per quell'occasione le toccherà mettere mano alla sua giunta, ci sono suoi assessori pronti a fare il salto verso piazza Dante. A me, direttamente nessuno di loro ha ancora detto niente. Spero che chi riterrà di fare questa scelta la farà dimettendosi dall'incarico in Comune nei tempi previsti. Io? Per il sottoscritto niente candidatura in Provincia: credo che fare il sindaco del capoluogo sia più gratificante che fare l' assessore provinciale. Tornerò semmai ad insegnare per qualche anno, dopo il 2020.