Nuovi posti letto convenzionati nelle case di riposo e nuove risorse per l’adeguamento dei contratti, con la conferma del blocco delle rette a carico delle famiglie per le Apsp che superano la media provinciale di 47,24 euro giornalieri.
"Trentino", 21 dicembre 2016
Questo prevedono le direttive provinciali 2017 per l’attività delle Rsa in Trentino, con gli addetti ai lavori che fanno notare come i posti letto in realtà andranno a beneficio delle famiglie di Trento (che soffrivano una carenza in città rispetto ad altre aree provinciali) visto che si tratta di 55 unità presso la Rsa di via Piave a Trento gestita dalla Apsp Beato de Tschiderer. Assieme alle direttive la giunta provinciale - su proposta dell’assessore alla salute e politiche sociali Luca Zeni - ha approvato anche il relativo finanziamento che per il 2017 ammonta a 132,5 milioni di euro, con un aumento del 2 per cento rispetto al 2016. Sarà un anno - il 2017 - in cui dovrà essere riorganizzato l’assetto delle Rsa trentine alla ricerca di maggiore semplicità (per l’utente) ed efficienza (per le casse pubbliche). Le rette Per contenere l’aumento della retta alberghiera, anche quest’anno, è stato mantenuto il divieto di incrementare la quota a carico degli utenti per le Rsa che propongono rette superiori alla media provinciale. Per le altre, il limite massimo del possibile aumento è pari ad un euro, purché non venga superato il tetto della media provinciale: 47,24 € algiorno. Posti letto e Alzheimer Grazie alla conclusione dei lavori alla Rsa di via Piave a Trento, gestita dall’Apsp Beato de Tschiderer, vengono aumentati di 55 unità i posti letto convenzionati, che passano da 127 a 182. E’ stato, inoltre, aumentato l’accantonamento per le attività di rieducazione funzionale a favore di utenti esterni, che passa da 80.000 a 100.000 euro. Per promuovere le progettualità territoriali in materia di demenze è stato aumentato anche l’accantonamento Alzheimer, da 40.000 a 55.000 euro. Infine, per una maggiore trasparenza nei confronti del cittadino, è prevista la pubblicazione sul sito istituzionale della Provincia del dettaglio dei servizi e delle prestazioni garantiti con il pagamento della retta alberghiera. Centri diurni Sempre in materia di assistenza agli anziani, la Giunta provinciale ha oggi approvato anche le direttive per la gestione, il finanziamento, l'autorizzazione e l'accreditamento dei centri diurni, attraverso i quali è previsto un potenziamento delle cure a domicilio, con un incremento di 335.786 euro delle risorse destinate ai servizi di assistenza domiciliare, integrata e per persone con demenza. Viene, inoltre, prevista l’introduzione della tariffazione nelle spese di trasporto sulla base dei posti convenzionati, superando il finanziamento di questi anni basato sulla spesa storica. Complessivamente, si confermano i posti finanziati nell’anno 2016 e stimati in circa 360, incluse le attivazioni dei servizi di presa in carico diurna attivabili nelle Rsa dei territori sprovvisti o carenti di centri diurni. Nel 2017 è prevista l’apertura di due nuove strutture, a Canal San Bovo e presso la Rsa di Mezzolombardo. I fondi per i contratti La Giunta, infine, ha autorizzato la corresponsione alle 44 Apsp operanti in Trentino degli importi necessari a riconoscere ai dipendenti gli adeguamenti contrattuali. La somma complessivamente assegnata ammonta a 4 milioni e 570 mila euro.
Dal primo gennaio prossimo inizierà ad operare il nuovo Centro di competenza sulla Sanità Digitale “Programma Trentino Salute 4.0”, di cui la Fondazione Bruno Kessler avrà la responsabilità amministrativa. Lo ha stabilito la giunta provinciale su proposta dell’assessore alla salute e politiche sociali Luca Zeni.
Per il triennio 2017-2019 le spese necessarie al funzionamento del Centro ammontano a 1.350.000 euro. Il centro sarà governato congiuntamente, attraverso una cabina di regia e un comitato esecutivo, da Provincia, Azienda sanitaria e Fbk. Rappresenterà il punto di incontro fra sistema sanitario, ricerca e territorio, diventando lo strumento di coesione tra gli indirizzi della programmazione sanitaria, i bisogni di innovazione espressi dal servizio sanitario provinciale e le opportunità offerte dalla ricerca e dalle nuove tecnologie digitali.