«È da mesi che la minoranza chiedeva di anticipare il congresso del Pd, dopo il voto al referendum credo che sia un passaggio ancora più urgente. Prima si fa e prima avremo una leadership che poi sarà anche una premiership legittimata per tornare alle elezioni».
C. Bert, "Trentino", 14 dicembre 2016
Elisa Filippi, coordinatrice della campagna per il sì al referendum in Trentino, è reduce dalla direzione nazionale del partito di lunedì, dove il segretario Matteo Renzi ha proposto di anticipare a marzo il congresso del partito che si sarebbe dovuto tenere entro fine anno. Domenica prossima a decidere sarà l’assemblea. Filippi, renziana della prima ora, è convinta che il congresso non possa essere rinviato e vada fatto con le attuali regole: ovvero un passaggio tra gli iscritti se i candidati alla segreteria saranno più di tre e poi primarie aperte a tutti gli elettori. Alla minoranza che chiede a Renzi di dimettersi prima del congresso, risponde così: «Non credo che lo farà, in questo scenario politico difficile serve un segretario in carica».
Filippi non pensa che i congressi locali si terranno in contemporanea: «Non dev’esserci necessariamente concomitanza, forse si farà per i casi come in Veneto e Liguria dove il partito è commissariato». Quanto al Pd trentino, «più che di un nuovo congresso - avverte - abbiamo bisogno di definire le regole con cui si sta insieme in un partito. è un tema che lo stesso Cuperlo ha posto in direzione e l’ho molto apprezzato. L’assemblea provinciale ha votato all’unanimità una mozione per il sì al referendum e i compagni che hanno votato no l’hanno fatto contro un deliberato del partito». (