Giovani fino a 35 anni, donne, disoccupati deboli con più di 50 anni e senza lavoro da più di 12 mesi. Sono le tre categorie su cui concentra gli sforzi il Piano di politica del lavoro aggiornato ieri dalla giunta provinciale a distanza di un anno dalla sua approvazione.
C. Bert, "Trentino", 13 dicembre 2016
«Categorie «deboli», che hanno bisogno di strumenti più personalizzati per accedere al mercato del lavoro, o per rientrarvi», ha spiegato il vicepresidente e assessore al lavoro Alessandro Olivi, sottolineando che è stato anche «grazie al coraggio di Renzi e Poletti» che la Provincia ha portato a compimento uno degli obiettivi della legislatura, l’attuazione della delega sugli ammortizzatori sociali che ha introdotto il nuovo reddito di attivazione (che estende l’indennità statale per i disoccupati) e il fondo territoriale di solidarietà per le piccole e medie imprese. «Una scelta di campo», ha detto il governatore Ugo Rossi. «L’autonomia è sperimentare cose migliori e Agenzia del lavoro prova ad adattarsi al mondo reale per aggredire le priorità», ha osservato il presidente Riccardo Salomone. Il budget di Agenzia resta invariato e prevede uno stanziamento di 35 milioni per il 2017.
INCENTIVI. Viene introdotto un incentivo all’assunzione rivolto a datori di lavoro che assumano in modo stabile giovani fino a 35 anni: 7 mila euro annui per due anni per i maschi e 9 mila euro per le femmine, in caso di assunzione a tempo indeterminato o trasformazione da tempo determinato a tempo indeterminato. Nel caso di giovane assunto in apprendistato, il contributo è riconosciuto al momento della conferma dell’apprendista. Altri incentivi: 9 mila euro all’anno per due anni per i disoccupati da più di 12 mesi ultra 50enni; 10 mila euro all’anno per due anni per le giovani donne e le madri che rientrano nel mercato del lavoro; 12 mila euro all’anno fino ad un massimo di quattro anni per i disabili. Previsto uno specifico incentivo a favore di lavoratori beneficiari di indennità di mobilità di 2 mila euro per due anni per evitare che dal 2017, quando verrà meno l’indennità di mobilità statale, siano discriminati rispetto ai percettori di Naspi. WELFARE ATTIVO. Viene messo a regime il «modello Whirlpool» per favorire il riassorbimento dei lavoratori e la loro ricollocazione, dove la Provincia fa rete con Agenzia del lavoro, sindacati e impresa: «Il sistema pubblico ti sostiene per ricollocarti solo se ti attivi, bastone e non solo carota», sintetizza Salomone.
NUOVO REDDITO DI ATTIVAZIONE. è operativo dal 22 ottobre, a oggi sono state presentate già 200 domande ma si conta di arrivare a circa 3 mila. Il piano conferma anche l’indennità per i lavoratori agricoli licenziati per giusta causa, categoria poco tutelata a livello statale.
FORMAZIONE. Viene potenziata la formazione dei disoccupati che riceveranno un voucher da utilizzare in un ente di formazione a loro scelta. Per la prima volta vengono inseriti tra i beneficiari della formazione continua (degli occupati) anche lavoratori autonomi (piccoli imprenditori) e liberi professionisti.
CONGEDI PARENTALI. Sale dal 40 al 50% della retribuzione (entro un tetto di 900 euro al mese per un massimo di 4 mesi) il sostegno ai padri che utilizzano il congedo parentale in alternativa alla madre lavoratrice. Infine verrà realizzata una piattaforma di Agenzia del lavoro che incrocia domanda e offerta di lavoro. «L'aggiornamento del documento degli interventi di politica del lavoro va nella giusta direzione, investendo sul sostegno delle fasce più deboli come i giovani, le donne e i disoccupati over 50. Adesso, però, è importante continuare a puntare sul piano delle politiche attive: bisogna qualificare i servizi, anche pubblici, per accorciare la distanza tra domanda e offerta di lavoro».
Per il segretario della Cgil Franco Ianeselli un primo passo importante «sarebbe un'analisi strutturata dei fabbisogni delle imprese», «parallelamente servono maggiori investimenti in formazione professionale e ricollocazione, che rendano ancora più efficace il funzionamento di una rete di servizi comunque solida». «Le modifiche approvate sono un buon equilibrio tra misure di sostegno al reddito e politiche attive e gli incentivi alle assunzioni premiano il lavoro stabile e in particolare di tutti quei soggetti che fanno più fatica a trovare un posto sul mercato».