Gilmozzi: «Il congresso? Se serve si faccia»

«Se bisogna fare il congresso, si fa», dice a caldo il segretario del Pd trentino Italo Gilmozzi, «mi sembra tutto fuorché un rischio», aggiunge quasi a sfidare i potenziali avversari interni. In realtà per i Dem trentini, che a congresso ci sono andati solo sei mesi fa, l’opzione di un bis potrebbe arrivare - più che da un pressing interno - dall’accelerazione impressa dalla sconfitta al referendum e dalla crisi di governo.
C. Bert, "Trentino",12 dicembre 2016

 

Il segretario Matteo Renzi è pronto ad annunciare il congresso nazionale tra febbraio e marzo, e a cascata potrebbero tenersi anche quelli locali, dunque anche quello del Pd trentino. Nessuno al momento si sente di dare certezze ma la possibilità c’è, ha ammesso anche il senatore Giorgio Tonini, che siede nella segreteria nazionale. E il presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti, all’indomani del referendum ha detto di auspicare da tempo «un congresso sui temi e non solo sui nomi com’è avvenuto alle primarie del 29 maggio».

Venerdì è convocata l’assemblea del Pd, Gilmozzi si presenterà con una relazione in cui chiederà di rilanciare l’azione del partito dopo la sconfitta al referendum: «Ci stiamo? Va verificata se c’è ancora la condivisione sul percorso che abbiamo indicato al congresso. È evidente che se l’opinione di Dorigatti trovasse grande consenso in assemblea, un momento di chiarezza è necessario, che per me non è necessariamente un congresso. È chiaro che a pochi mesi sarebbe impegnativo per gli elettori. Premesso - ribadisce - che se bisogna farlo, si fa».