Rimane fermo nella sua posizione l’assessore alla salute Luca Zeni che durante il consiglio provinciale di ieri ha voluto ribadire forte e chiaro quanto la questione del punto nascite dell’ospedale di Arco non sia e non debba essere oggetto di una contrattazione politica, ma che fin dalla richiesta di deroga si è trattato sempre ed esclusivamente di un’analisi tecnica."Trentino", 1 dicembre 2016
A conti fatti l’assessore ha puntualizzato che anche con una nuova richiesta di deroga il Ministero ha già più volte detto che non sussistono valide ragioni per mettere in discussione i dati che impongono la chiusura di tutti e quattro i punti nascita. «C’è stata una valutazione negativa e la richiesta di deroga non è stata accolta - ha ribadito Zeni al consiglio riunito - Qui non siamo nell’ambito della decisione politica. Qui sono state fatte delle valutazioni tecniche e di sicurezza».
L’assessore ha poi risposto a coloro che chiedono una nuova richiesta di deroga con l’inserimento dei dati, a loro dire, aggiornati e in particolare con la conta del bacino d’utenza delle Giudicarie. Per Zeni il continuo insistere da parte delle minoranze su questo concetto è deleterio nei confronti della popolazione. «Si sta infondendo l’idea - ha spiegato Zeni - che c’è meno sicurezza per le donne». «Si stanno contestando i dati ufficiali - continua - forniti da professionisti e tecnici che si sono confrontati sull’argomento. Invece è stato fatto un gran percorso proprio nella direzione opposta». La richiesta dell’assessore è quella di mettere tempestivamente fine alla polemica per non andare a danneggiare il valore delle istituzioni.
«Quello che chiedo - ha proseguito Zeni - è di chiudere una polemica che sta minando la credibilità delle istituzioni e che diffonde una grave percezione di insicurezza». «Si sta facendo un grave danno - ha concluso l’assessore - a tutti i cittadini». Dispiaciuto per la presa di posizione dell’assessore provinciale il consigliere pentastellato Filippo Degasperi. «Da parte mia e di molti altri - ha spiegato Degasperi - non c’è polemica, ma solo la volontà di chiarire e di condividere una posizione diversa e non contro, piuttosto “per” i cittadini, quei 12 mila che hanno consegnato la petizione al presidente Dorigatti». «Io non dico - ha sottolineato il consigliere - che avete sbagliato tutto, chiedo solo la possibilità di scrivere la deroga in maniera diversa».
Zeni ha infine concluso l’intervento ribadendo l’importanza della tematica logorata da una discussione che mette in gioco la sicurezza delle madri e dei nascituri. «Il comportamento delle minoranze - ha concluso Zeni - sta facendo un grave danno alla collettività perché si sta accusando la Provincia di malafede e giocando con la percezione che i cittadini hanno dei servizi sanitari. Si sta diffondendo un clima di sfiducia nei confronti delle istituzioni».
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