«Dopo gli ultimi, vili, pericolosi atti di chiara impronta razzista che hanno colpito strutture per l'accoglienza di richiedenti protezione internazionale, abbiamo il dovere di dare voce a chi crede che la solidarietà, l'accoglienza e l'ospitalità siano ancora valori vivi nella comunità trentina».C.Bert,"Trentino", 20 novembre 2016
L’appello via Facebook lo ha lanciato Chiara Dossi, presidente della Cooperativa Arcobaleno di Riva che si occupa di assistenza ai profughi (al Centro di Marco e alla residenza Fersina a Trento). «Troviamoci tutti, associazioni, cooperative, sindacati, singoli cittadini, per decidere insieme come contrastare questa ondata di razzismo». Venerdì sera nella sede della Cgil in via Muredei si sono ritrovati in una trentina: c’erano tra gli altri Vincenzo Passerini presidente delle Comunità di accoglienza del Trentino (Cnca), il segretario della Cgil Franco Ianeselli e altri esponenti del sindacato, Andrea La Malfa dell’Arci, Fabio Pipinato presidente dell’Istituto Pace sviluppo innovazione delle Acli, Massimiliano Pilati presidente del Forum per la pace, Paolo Zanella dell’Arcigay, Michele Odorizzi per la Cooperativa Kaleidoscopio, Claudia Merighi dei Laici trentini, Stefano Bleggi del Centro sociale Bruno.
La decisione uscita dal confronto è stata quella di organizzare un momento pubblico, una manifestazione il 6 dicembre prossimo per le vie di Trento che sia una risposta forte dopo gli episodi di Soraga e Lavarone. Due attentati incendiari contro strutture destinate ad accogliere dei richiedenti asilo, gesti che hanno provocato solo danni ma che segnano un preoccupante inasprimento della battaglia contro i profughi. «Lavoriamo a un’iniziativa che sia il più possibile larga e trasversale possibile», spiega Chiara Dossi. «Chi è contro i profughi e contro l’accoglienza si fa sentire tanto, sui social network e ora anche con atti come quelli di Soraga e Lavarone. Noi abbiamo sempre più difficoltà a rispondere a certa ignoranza, a volte vien voglia di lasciar perdere. Abbiamo voluto una manifestazione per dire “io sono altro”, c’è un Trentino diverso che accoglie». «La politica provinciale si è impegnata nell’accoglienza di persone che fuggono da guerre e povertà. Sappiamo che ci sono resistenze ma c’è una larga fetta di Trentino che crede nell’accoglienza e che si impegna a praticarla, fatto di cooperative, di volontari, di amministratori», dice il segretario della Cgil Franco Ianeselli, «lavoreremo per un’iniziativa che tenga insieme la società civile, sindaci e amministratori, il mondo del lavoro, delle professioni, scuola e università, la Chiesa e la Comunità islamica. Come abbiamo fatto nel 2008, quando siamo scesi in piazza contro il razzismo». Allora furono quasi in 2 mila a manifestare per le strade di Trento, tanti cittadini con il presidente della Provincia, il sindaco, il vescovo e l’imam, fino ai no global. La speranza dei promotori è che la risposta sia anche questa volta all’altezza. Venerdì prossimo (25 novembre), alle 20, nuovo incontro alla sede della Cgil per avviare la macchina organizzativa verso il 6 dicembre.
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