Senatore Cociancich, se il prossimo 4 dicembre dovesse prevalere il No alla riforma costituzionale, le Autonomie speciali, quindi anche quelle di Trentino e Alto Adige, saranno comunque garantite? «Penso proprio che il No non prevarrà. Comunque sia, se così fosse, ci troveremo, da questo punto di vista, esattamente nella situazione odierna. Quindi, non è uno scenario negativo. Però…»P. Piffer, "Trentino", 14 novembre 2016
Però cosa? «Però è anche vero che c’è una forte polemica verso le Autonomie speciali. Quindi, se non ci sarà la capacità di trovare un nuovo equilibrio come quello che noi delineiamo non è da escludere che ci possa essere una ridiscussione di questo aspetto». Roberto Cociancich, senatore Pd, coordinatore del Comitato nazionale per il Sì alla riforma costituzionale nei confronti della quale si esprimeranno gli italiani nel referendum in programma ai primi di dicembre, era ieri a Trento. Ha incontrato i rappresentanti politici trentini sostenitori del Sì e illustrato le ragioni per esprimere una voto favorevole alla riforma che modifica parte della Costituzione repubblicana.
Perché votare Sì alla riforma? «Per far fare al nostro Paese un passo in avanti che da trent’anni si pone il tema delle riforme. Tutti le invocano, oggi abbiamo una proposta che, di fatto, racchiude il meglio del dibattito che c’è stato negli ultimi decenni. È una riforma votata da esponenti di tutte le forze politiche, ben al di là della maggioranza. Stando al merito, è una riforma che fa l’interesse dell’Italia».
Gli oppositori parlano di riforma pasticciata, accentratrice, che prevede un Senato di nominati. Cosa risponde? «Innanzitutto, il Senato, così come previsto, valorizzerà le Autonomie e darà loro più poteri, la possibilità di fare le leggi insieme ai rappresentanti della Camera. Poi, non è affatto una riforma pasticciata ma ben calibrata che, da una parte, fornisce gli strumenti per controllare gli eccessi del regionalismo, gli aspetti che non hanno funzionato, dall’altra riconosce un luogo di coinvolgimento istituzionale e di maggiore democrazia proprio a favore delle rappresentanze regionali e comunali».
E in questo disegno, il ruolo delle Autonomie speciali quale sarà? «Verranno valorizzate. Pensi che il nuovo Senato eleggerà la Corte costituzionale. Quindi, vuol dire che il peso specifico di Regioni a statuto speciale e Province autonome aumenterà. In sintesi, le Autonomie speciali saranno garantite e avranno ancora più forza».
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