Personale, asili, imprese: ecco la manovra

Pubblico impiego, imprese, opere pubbliche e famiglie. È partendo dagli interventi su queste quattro aree che il Trentino «può guardare al futuro con fiducia» secondo Ugo Rossi.
A. Rossi Tonon, "Corriere del Trentino", 3 novembre 2016

 

La manovra di bilancio 2017 presentata ieri dal governatore si fonda così sulla riduzione dei costi della Provincia, sulle agevolazioni confermate per le aziende, sui 900 milioni di euro stanziati per interventi infrastrutturali, sulla defiscalizzazione delle famiglie e sugli sconti del 40% sulle tariffe degli asili nido. Una manovra che mette a disposizione 4,5 miliardi di euro per il prossimo futuro nel quale, secondo le previsioni, il Prodotto interno lordo provinciale dovrebbe conoscere una crescita dell’1,1% nel 2017 e dell’1,2% nel 2018, contro un incremento nazionale rispettivamente dello 0,9% e dell’1,1%. Dati di fronte ai quali Rossi si è spinto ad affermare che «si tratta di un bilancio con cui possiamo pensare di essere usciti definitivamente dalla crisi».

Sullo sfondo della manovra di bilancio resta come obiettivo quello di garantire gli attuali livelli qualitativi e quantitativi, soprattutto nei settori del welfare e dei servizi, rispetto ai quali la Provincia ha adottato delle risorse e fissato dei traguardi. Le maggiori novità riguardano però il pubblico impiego, l’efficientamento della macchina provinciale e l’attivazione di politiche per la famiglia.

Pubblico impiego

Nel triennio 2015-2018 è infatti prevista una contrazione della spesa del personale provinciale pari a circa il 6% che verrà realizzata principalmente attraverso la riduzione della dotazione organica. La manovra conferma così l’assunzione di un solo lavoratore del settore pubblico per ogni dieci che cesseranno l’attività e l’assunzione nel 2017 di cinquanta apprendisti. Allo stesso tempo il personale dirigenziale verrà riformato in ottica manageriale «al fine — come si legge nelle diapositive presentate ieri — di accrescere le competenze specialistiche e trasversali», ma sono comunque in corso delle valutazioni per l’incremento delle risorse finalizzate ai rinnovi contrattuali. Le spese di gestione della macchina pubblica dovrebbero poi ridursi del 5,7% nel triennio 2017-2019 soprattutto attraverso la centralizzazione degli acquisti di beni e servizi nonché con la riduzione dei mezzi di servizio di proprietà per circa cento unità.

Le famiglie

Conferma dell’esenzione dall’addizionale regionale all’Irpef, introduzione di una detrazione d’imposta di 252 euro per ciascun figlio fiscalmente a carico e abbattimento sul servizio di asilo nido sono invece le misure più significative previste a favore delle famiglie. L’esenzione Irpef riguarderà i redditi fino a 20.000 euro mentre quelli compresi tra 20.000 e 55.000 potranno contare sulla riduzione, misure che secondo i calcoli della Provincia varranno 46 milioni di euro annui. A contrasto della denatalità viene poi introdotto un intervento per l’abbattimento delle tariffe sul servizio di asili nido che prevede l’integrazione dell’assegno regionale al nucleo familiare per corrispondere la differenza tra le tariffe attualmente applicate e quelle stabilite dall’esecutivo: i nuclei con Icef fino a 0,20 godranno di un rimborso di 40 euro, da 0,20 a 0,40 di Icef il contributo raggiungerà al massimo i 250 euro e infine per i nuclei con Icef superiore a 0,40 la tariffa resterà invariata rispetto all’attuale. In questo caso la riduzione del volume complessivo delle tariffe corrisposte dalle famiglie sarà pari a circa il 40%, ossia oltre 3 milioni di euro.

Figli e università

A favore delle famiglie è anche il piano di accumulo a cui la giunta ha dato il via libera ieri, destinato al sostegno delle spese universitarie dei giovani fin dal termine della scuola media, quindi anche per tutti e 5 gli anni che precedono l’iscrizione all’università. La Provincia erogherà un sostegno integrativo a quanto messo da parte dalla famiglia per un importo calcolato su base annua: minimo 600 euro all’anno per un periodo di accumulo di 5 anni, che diventano 750 per 4 anni o 1000 per 3 anni; lo stesso dicasi per il versamento massimo, rispettivamente di 1200, 1500 o 2000 euro. A beneficiarne saranno gli studenti residenti in Trentino da almeno 3 anni, con una condizione economica familiare Isee fino a 29.000 euro, non beneficiari di borsa del diritto allo studio universitario.

Opere pubbliche

Sul fronte degli interventi pubblici ritenuti strategici, la manovra di bilancio fissa le risorse da mettere a disposizione per il Polo sanitario trentino, l’ospedale di Cavalese, la Loppio-Busa, la variante di Cles, il progetto per la banda ultralarga, il polo della Meccatronica e quello fieristico-congressuale di Riva del Garda, il depuratore Trento 3, il liceo Maffei di Riva del Garda e l’istituto d’arte Vittoria. Sono in totale 900 i milioni stanziati dalla Provincia per gli interventi pubblici, tra cui rientrano però anche la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’esistente nonché cantieri di più modeste dimensioni.

Le aziende

A salvaguardia della crescita vi sono poi una serie di conferme e qualche novità relative alle agevolazioni per le imprese. Da un lato vengono mantenuti l’azzeramento dell’aliquota per cinque anni in caso di nascita di nuove imprese, l’aliquota ridotta per i soggetti con staffette generazionali, le detrazioni per le contribuzioni al Fondo territoriale di solidarietà e l’aliquota generalizzata al 2,68% definita con la legge di stabilità del 2016. Dall’altro sono rimodulate le agevolazioni Irap, che vengono concentrate maggiormente sulle imprese che incrementano l’occupazione stabile o stagionale e per quelle che integrano i salari nazionali con contratti di produttività. Conferme riguardano infine anche le agevolazioni Imis sui fabbricati a uso produttivo, che restano inalterate per gli anni 2018 e 2019. Rossi ha sottolineato ieri che complessivamente «lo stock di detassazione si aggira intorno ai 200 milioni di euro» e «ciò significa che le imprese trentine pagano meno tasse rispetto a quelle del resto del Paese ».

 

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TRENTO. E' un Trentino in salute quello che emerge dai dati emersi durante la presentazione della manovra di bilancio 2017 presentato oggi in Provincia dal presidente Rossi. E' un Trentino che ha un Pil che cresce leggermente più rapidamente della media italiana (dell'1,1% nel 2017 contro lo 0,9% della media nazionale e in previsione dell'1,2% nel 2018 contro l'1,1% italiano), mantiene un Pil pro-capite tra i più alti in Italia e secondo, praticamente, solo al blocco tedesco (da noi è di 33.700 euro, in Germania di 34.500 e in Alto Adige di 39.700 mentre nel Nord Est italiano è di 31.100 euro, in Francia di 29.300 in Italia di 26.400 dati 2014 Fonte Eurostat 2016) e che resta competitivo su tutti i fronti.

 

La manovra di bilancio (che oggi arriva in maggioranza e poi deve ancora ottenere il via libera della Giunta dei Comuni, delle parti sociali e che dovrebbe concludere il suo iter intorno a Natale) ha nei punti cardine quello dell'attivazione e il miglioramento delle politiche per la famiglia per contrastare soprattutto il problema della denatalità, il sostegno alla crescita, il rilancio della competitività delle zone montane, l'efficientamento della macchina pubblica, il raggiungimento di una dimensione sempre più internazionale del territorio. Il tutto grazie a un bilancio 2017 di 5 miliardi e 11 milioni di euro dei quali "spendibili" 4,400 miliardi (nel 2016 era di 5,008 miliardi di euro composto da partite effettive di 4,692 miliardi di euro).

 

PIANO FISCALE

La nuova manovra prevede una rimodulazione delle agevolazioni Irap che vadano a favorire le aziende che mirano all'incremento dell'occupazione stabile o stagionale e che integrano i salari nazionali con contratti di produttività. In particolare è confermato l'azzeramento dell'aliquota per 5 anni per le nuove imprese che nascono ed è ridotta per i soggetti che fanno ricorso alle staffette generazionali. "E poi ci sono le misure statali già previste nella manovra di bilancio nazionale che sommate a quelle provinciali provocheranno un deciso alleggerimento fiscale a favore delle imprese", spiega Rossi. E nel dettaglio questo è il quadro: l'alleggerimento fiscale per le imprese nel 2016 era di 170,9 milioni di euro mentre nel 2017 e, si stima, nel 2018, sarà di 215 milioni di euro (grazie soprattutto all'alleggerimento Imis Ires).

 

SOSTEGNO FAMIGLIE

Confermata nel 2018 e 2019 l'esenzione dall'addizionale Irpef dei soggetti con reddito inferiore a 20 mila euro (nel 2017 era già stata prevista dalla manovra del 2016) e introduzione nel triennio 2017/2018/2019 di una detrazione di imposta di 252 euro per figlio fiscalmente a carico per i soggetti con redditi da 20 mila a 55 mila euro (che rappresentano circa il 75% delle famiglie trentine). Tradotto, ciò vuol dire che anche il genitore con più di 20 mila euro di reddito potrà vedersi azzerato l'Irpef qualora abbia più figli a carico: per esempio nel caso di reddito di 40 mila euro e due figli a carico. "E' questo un provvedimento molto importante per le famiglie - commenta il presidente della Provincia- che garantisce una detassazione complessiva per le famiglia pari a 44 milioni di euro l'anno. Quasi il doppio rispetto al 2016 quando l'alleggerimento fiscale era stato di 24 milioni di euro". E già si pensa al futuro: è in analisi la possibilità, dal 2018 di trasformare questi sgravi in veri e propri contributi da inserire nell'ambito dell'assegno unico.

 

Per contrastare la denatalità è previsto anche un intervento finalizzato all'abbattimento delle tariffe sul servizio di asilo nido che consentirà una riduzione complessiva delle tariffe di circa il 40% per un valore totale di 3,2 milioni di euro. In tutto il Trentino, infatti, si applicheranno le stesse tariffe per i nido (costruite sul modello del Comune di Trento) e quindi per il tempo pieno (ma per il tempo parziale la tariffa sarà strutturata proporzionalmente) le famiglie con un Icef fino a 0,20 pagheranno una tariffa mensile di 40 euro, se l'Icef sarà compreso tra 0,20 e 0,40 la tariffa andrà da 40 euro a massimo 250 euro (la modulazione dipenderà dagli indicatori Icef) e in caso di Icef superiore a 0,40 la tariffa rimarrà la stessa di oggi. Un'intervento, questo, che dovrebbe andare a favorire circa i tre quarti della popolazione che beneficia di questi servizi.

 

PERSONALE DELLA PROVINCIA

Spending review e ringiovanimento. Sono questi i due binari che dovrebbero segnare il percorso del personale della Provincia negli anni a venire. "Nel 2015-2018 - spiega Rossi - è prevista una contrazione del personale della Provincia di circa il 6% dovuta principalmente dal piano di riduzione dell'organico. Un organico che ha un'età media superiore ai 50 anni e che anche per questo necessita di un fisiologico ringiovanimento. Ecco allora che nel 2017 sono previste 50 assunzioni di personale amministrativo, economico e tecnico. Saranno assunti con contratti di formazione lavoro e dovranno avere meno di 32 anni". Sono inoltre in corso valutazioni sull'incremento delle risorse per i rinnovi contrattuali al fine di anticipare il contratto del 2018 ma su questo specifico punto Rossi ha anticipato che dovrà lavorarci con i sindacati.

 

OPERE PUBBLICHE

Nel bilancio pluriennale vengono confermate le risorse per il finanziamento degli interventi strategici come il Polo sanitario trentino, l'ospedale di Cavalese, Loppio-Busa, la variante di Cles il progetto per la banda ultralarga("soprattutto nelle aree montane per promuovere lo sviluppo dei territori e il rilancio del tessuto imprenditoriale montano", ha commentato Rossi), il Polo della Meccatronica, il polo fieristico congressuale di Riva del Garda, il depuratore Trento 3, il Liceo Maffei di Riva e l'Istituto d'arte Vittoria. Lo stock di risorse disponibili è pari a circa 900 milioni di euro ai quali si aggiungeranno quelli dei Comuni sbloccati pochi giorni fa nel quadro del via libera all'utilizzo del fondo pluriennale vincolato dal Governo, in attesa che anche l'avanzo amministrativo venga sbloccato.