«Ora bisogna guardare avanti». Alessandro Andreatta è già pronto a voltare pagina. A poche ore dall’approvazione — al terzo tentativo — della delibera sulle modifiche al regolamento del personale (Corriere del Trentino di ieri), il primo cittadino del capoluogo lascia trasparire la sua soddisfazione per i 23 voti arrivati dalla maggioranza («Anche se sapevo che ci sarebbero state le condizioni»).
M. Giovannini,"Corriere del Trentino",28 ottobre 2016
E indica subito i prossimi obiettivi: «È bene chiudere al più presto la partita del polo degli uffici tecnici. L’aula dovrà quindi affrontare il nodo del bilancio, preceduto dal documento unico di programmazione». Senza dimenticare il Prg: «Sono al lavoro da quando ho assunto la delega».
Sindaco Andreatta, dopo due flop, la delibera sul personale ha ricevuto il via libera dell’aula. Ha tremato un po’ o questa volta era sicuro di ottenere l’appoggio compatto della maggioranza?
«Non è la prima volta che mi succede di portare una delibera in aula tre volte. C’è un precedente: il provvedimento su Trentino riscossioni. Ho accompagnato il terzo passaggio dopo due bocciature che però avevo ereditato dalla precedente consiliatura. In quel caso, ammetto che ho seguito l’iter con un po’ di preoccupazione».
Mercoledì invece era sereno?
«Va detto che i problemi sul regolamento non sono quasi mai stati legati al merito del provvedimento. Qualcuno, attraverso questo passaggio, ha voluto manifestare disagi e critiche sulla partenza della consiliatura, su scelte non condivise e richieste deluse. Sgomberato il campo da queste considerazioni, ritrovata la coesione e la serenità in maggioranza, era fiducioso che ci sarebbero state le condizioni per arrivare a un’approvazione. Anche se non ho condiviso tutti gli aspetti».
In che senso?
«Sono dispiaciuto per l’insistenza, da parte dell’opposizione, nel chiedere il voto segreto. Stiamo parlando di un regolamento: credo che i cittadini abbiano il diritto di sapere chi ci sta e chi no. C’è poi un altro passaggio».
Prego.
«Non mi sono piaciute le critiche sulla presunta limitazione alla democrazia. Per la nuova proposta di delibera abbiamo seguito le indicazioni della Regione: fare diversamente avrebbe voluto dire tornare indietro di vent’anni. Assurdo: il consiglio traccia gli indirizzi, ma è la giunta che attua quegli indirizzi e il programma».
Qualcuno ha letto le dichiarazioni del Pd («Verificheremo i risultati») come un’ipoteca. Cosa risponde?
«Non è così. Silvio Carlin aveva fatto un intervento simile anche la volta precedente. Mi sono sembrate parole responsabili. Voglio però ricordare qualche dato. Nel 199o il Comune aveva 1.414 dipendenti, cifra poi lievitata fino a quota 1.600 e oggi scesa a 1.421. Abbiamo gli stessi dipendenti del 1990, ma eroghiamo molti più servizi: è chiaro che una riorganizzazione era necessaria. Non solo: con il nuovo mandato sono stati introdotti nuovi settori, come i beni comuni, i progetti europei, l’innovazione, le smart city. Dovevamo associarli a un servizio».
Mercoledì sera ha incassato 23 sì. Come era prevedibile, il voto di Salvatore Panetta non è arrivato. Come sarà il rapporto con Panetta e Castelli?
«Spero, onestamente, che si possano trovare delle convergenze. Se sarà così, ne sarò lieto: personalmente, non ho alcuna preclusione o chiusura nei loro confronti, spero sia reciproco. Panetta e Castelli ripetono di essere in aula per il bene della città: lo sono anch’io. Ed è così anche per la maggioranza e per l’opposizione. Sarebbe curioso sapere che qualcuno siede in consiglio contro il bene della città. La stessa città che ci chiede convergenze e dialogo, anche se è difficile discutere se non ci si incontra».
Il resto della maggioranza, in ogni caso, ha tenuto.
«Sì. E devo dire che aver affrontato un percorso così lungo ha permesso di arrivare a una delibera migliore. Ora mi auguro che inizi una fase di rapporti sereni, chiari e costruttivi. È necessario guardare avanti e per questo chiedo alla maggioranza di continuare a fare il proprio lavoro in modo responsabile, con entusiasmo e confermando la partecipazione agli incontri che abbiamo convocato. Allo stesso modo, mi auguro che la minoranza continui a fare il proprio lavoro di controllo: se avrà delle idee migliori della maggioranza, ben venga».
Quali sono le prossime sfide?
«In primo luogo la partita del polo degli uffici, che va chiusa (ieri l’assessore ai lavori pubblici Italo Gilmozzi ha presentato ai capigruppo una mozione specifica, ndr ). Poi ci sarà tutto l’iter del bilancio, che quest’anno sarà preceduto dal documento unico di programmazione».
E il Prg?
«Da quando ho assunto la delega sto lavorando con impegno. Ho già incontrato molte persone e ho già in mente una tempistica».