Sulla riforma costituzionale
Lunedì sono intervenuto a Milano ad un incontro sulla riforma costituzionale, dal titolo "Le ragioni politiche di un cambiamento necessario".
Oltre ad aver spiegato le principali novità (bicameralismo differenziato, nuovo Senato, rinnovato procedimento legislativo, riforma del Titolo V), ho ribadito la rilevanza politica di questo importantissimo passaggio.
Michele Nicoletti, 21 ottobre 2016
Date le condizioni politiche, la situazione all'interno del Parlamento e gli strumenti costituzionali e regolamentari oggi in vigore, possiamo definire un miracolo l'essere riusciti ad approvare questa riforma, la cui idea principale è il superamento di una delle più grandi anomalie istituzionali del nostro Paese, ovvero il bicameralismo perfetto e l'esistenza di due Camere che rappresentino le stesse istanze.
Certamente ci sono delle parti perfettibili, ma il sistema delineato migliora indubbiamente l'ordinamento della Repubblica attualmente vigente, incrementando la rappresentanza, contribuendo a rendere più stabile il Governo e ridefinendo i rapporti tra Stato e Regioni.
Qualora la riforma non fosse confermata al referendum, il rischio concreto, anche sulla base delle recenti esperienze, è quello di mantenere lo status quo per molti anni, in quanto, tra le altre cose, il messaggio che potrebbe derivare dalla bocciatura potrebbe essere quello di una condivisione del bicameralismo perfetto e del Senato attuale.
L'invito è quello a riflettere sulla portata storica di questo voto, che con tutti i suoi limiti rappresenta un'opportunità concreta e straordinaria per superare l'attuale sistema e per migliorare la qualità delle politiche pubbliche e la capacità di agire sia a livello nazionale che sovranazionale.
Qui vi ripropongo un pezzo nel quale ribadisco le motivazioni per votare Sì.
A Bruxelles
Martedì e mercoledì ho partecipato a Bruxelles alla riunione del Bureau congiunto del Gruppo dei Socialisti e Democratici del Parlamento europeo e dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, durante il quale, in un'ottica di rafforzamento della collaborazione e di rilancio dell'azione progressista a livello europeo, ci siamo confrontati sulle politiche migratorie e la crisi dei rifugiati, sulle minacce allo stato di diritto in diversi Paesi, sulla situazione nei Balcani e la loro strategicità e sul progetto di integrazione europea.
Con l'occasione, insieme a molti colleghi, tra cui Federica Mogherini, Gianni Pittella, Martin Schulz e Jeremy Corbyn, abbiamo lanciato la campagna europeista, il cui motto è INSIEME, per dare una nuova direzione all'Europa progressista.
Un'Europa diversa, con più giustizia sociale ed eguaglianza e un'azione politica al passo con i tempi che rimetta al centro le persone e che sappia affrontare le grandi sfide che abbiamo di fronte.
Nel mio intervento ho affermato come per descrivere il sogno europeo sia difficile trovare parole diverse da quelle dei padri fondatori.
La pace, i diritti civili e sociali e la libertà sono la forza dell'Europa. Il più grande pericolo sta nelle divisioni.
La responsabilità che abbiamo affinché abbia successo questa storia sta nella realizzazione dei nostri ideali anche come realizzazione delle aspirazioni collettive. Siamo noi quelli per cui abbiamo aspettato tanto.
Qui trovate un articolo sull'iniziativa.
Qui trovate il video dell'evento (il mio intervento è al minuto 2:33:50).
Il ddl contro il caporalato
La Camera ha approvato il ddl recante disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo.
Il provvedimento, facendo seguito ad altri interventi adottati in questa legislatura, risponde all'importante esigenza di compiere un ulteriore e decisivo passo avanti nella battaglia contro queste piaghe sociali.
Si tratta di una misura di civiltà che tutela la dignità del lavoro e dei lavoratori, che rafforza lo stato di diritto e il nostra sistema di welfare, prevenendo fenomeni di sfruttamento.
Qui trovate un interessante dossier che ne delinea i principali contenuti.
Qui trovate i dettagli dell'iter di approvazione.