La tendenza positiva dell’economia trentina già manifestata nel 2015, si conferma anche per i primi sei mesi del 2016. Anno di svolta, il 2015, dopo un lungo periodo di stagnazione, che ha visto la crescita del Pil del Trentino dello 0,9, un dato con leggero incremento rispetto a quello nazionale ed al Nord Est (+0,8%).
S. Mattei, "Trentino", 21 ottobre 2016
L’effetto è positivo anche sull’occupazione dei primi sei mesi di quest’anno, che segna in Trentino un aumento di 400 occupati, mentre sono 1.500 le persone in meno che cercano lavoro. In percentuale, l’occupazione passa dal 65,3% al 66%, mentre il tasso di disoccupazione scende dal 7,7 al 7,1%. Sono i dati più significativi presentati ieri al 31° Rapporto sull’occupazione in provincia di Trento, alla presenza del presidente dell’Agenzia del Lavoro Riccardo Salomone, del direttore dell’Inps Marco Zanotelli e dell’assessore al lavoro Alessandro Olivi. E’ stata la dirigente generale dell’Agenzia Antonella Chiusole a presentare il rapporto, con le variazioni tra il 2015 ed i primi mesi del 2016.
Il rapporto donne e uomini.Un dato che spicca è quello dell’occupazione femminile che nel 2015 da sola ha rappresentato il trend positivo con + 2300 occupate e -700 disoccupate, mentre i maschi hanno segnato -2000 occupati, con una crescita di 300 unità in cerca di occupazione. Nel primo semestre del 2016 invece, si inverte la tendenza, ed è solo la parte maschile a dare il contributo all’occupazione (+ 1.400), mentre le donne si distinguono per un calo del numero delle disoccupate (-1.100 e -400 dei maschi). Le assunzioni nel primo semestre sono state di +809 maschili e -644 femminili, dovute al trend sfavorevole di settori come il commercio, il turismo e l’istruzione. Complessivamente le assunzioni sono aumentate: se ne contano 55.384, lo 0,3% in più rispetto a quelle della prima metà dell’anno prima.
Segnali positivi per i giovani. Nel 2015 c’è qualche segnale incoraggiante anche per i giovani, in una situazione che vede la classe dei 55 - 64 anni la più favorita (con una crescita di 2.200 occupati). La fascia dei 15 - 34 anni guadagna rispetto al 2014 400 posizioni (+0,5%), mentre quella tra i 35 - 54 perde 2.200 posizioni (-0,8%).
Meno incentivi, assunzioni giù. La riduzione dei benefici contributivi legati alle assunzioni a tempo indeterminato, determina 1.824 assunzioni in meno (-28,4%) anche se le assunzioni a tempo indeterminato risultano comunque superiori di quasi 500 unità, per un + 11%, rispetto al primo semestre 2014. Nel 2016, rispetto al 2015, crescono i contratti di apprendistato (+251), il tempo determinato (+1.316) e il lavoro somministrato (+941).
Stranieri. Per la prima volta nel 2015 si assiste ad un calo dell’occupazione di stranieri: si perdono 1.200 posti, pari al 5,3% ed a pagare di più è la componente maschile che cede il 10% dello stock occupazionale, che si accompagna ad + 500 unità in cerca di lavoro.
Via al Reddito di attivazione. Lo ha annunciato l’assessore Olivi: «Da domani sarà possibile fare domanda per il reddito di attivazione, per i lavoratori che sono disoccupati dal maggio 2015 e che hanno già utilizzato la Naspi ed integra l’Asdi. I requisiti sono più ampi di quelli a livello nazionale, perché in Italia si concede con l’ indicatore Isee fino a 5.000 euro, in Trentino fino a 8.000 euro, anche senza figli a carico. È una misura concessa solo in Trentino, erogata attraverso l’Inps, grazie all’autonomia che ci ha permesso una delega in materia di ammortizzatori sociali». Il reddito di attivazione riguarderà circa 2100 beneficiari, per una spesa di circa 3 milioni. L’accesso ed il mantenimento è determinato dal percorso che il disoccupato farà con il Centro per l’impiego.