#TRENTO Cantiere-Upt, Bozzarelli: «Piuttosto che concentrarsi sui nomi, meglio scommettere sul disegno»

TRENTO «Esprimerò il mio pensiero nel parlamentino dei territori convocato per il 24 di questo mese». Tiziano Mellarini ha aspettato qualche ora prima di commentare il documento votato dal coordinamento cittadino dell’Upt, che di fatto sancisce il «distacco netto» dal Cantiere civico democratico, taccia il Ccd e Lorenzo Dellai di «tradimento» e definisce il rimpasto di giunta deciso dal sindaco Alessandro Andreatta «ridicolo e inutile» (Corriere del Trentino di ieri).
M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 16 ottobre 2016

 

«Non sapevo nulla del documento» precisa il segretario provinciale dell’Upt. «Del resto — prosegue — ogni territorio ha una propria autonomia». Ma all’indomani della diffusione del testo, l’assessore provinciale preferisce non entrare nel merito. O, almeno, non ancora.

«Porterò il documento — anticipa Mellarini — nel parlamentino dei territori. Quello è l’organo deputato ad analizzare il contenuto. E in quella sede, nella mia relazione, esprimerò le mie valutazioni sul testo». Tenendo conto, prosegue il segretario, del documento approvato il primo agosto, che gli aveva affidato la gestione dei rapporti con il sindaco. E ricordando che «l’Upt non è solo Trento: ci sono anche gli altri territori».

Si limita a un’unica — ma significativa — battuta Lorenzo Dellai, attaccato duramente dal parlamentino cittadino dell’Upt («reo», per il coordinamento, di aver «tradito» la delibera del primo agosto). «Non ho nessuna voglia — dice secco l’ex presidente della Provincia — di contribuire a immiserire questa politica. Preferisco non commentare quanto è stato scritto dal parlamentino cittadino dell’Upt».

Sul fronte comunale, invece, il documento upitino offre la sponda ai segretari cittadini di Pd e Patt di richiamare all’ordine i «ribelli»: Elisabetta Bozzarelli e Roberto Stanchina si soffermano infatti sul quarto punto del testo, che conferma «il sostegno» del futuro (forse) gruppo consiliare Upt al centrosinistra autonomista, chiedendo ai componenti di «operare con scienza e coscienza sui tavoli di governo della città». «Visto che sono parte del centrosinistra autonomista — chiede Bozzarelli, rivolta in particolare a Salvatore Panetta e Paolo Castelli — d’ora in poi parteciperanno alle riunioni della maggioranza e sosterranno l’operato del sindaco? Oppure disattenderanno il quarto punto del documento del loro parlamentino?». La coordinatrice del Pd è chiara: «Non intervengo nelle dinamiche interne degli altri partiti. Ma, per quanto riguarda la coalizione, credo che sia a livello comunale che provinciale ci sia l’esigenza di elaborare un nuovo pensiero politico. Piuttosto che concentrarsi sui nomi, meglio scommettere sul disegno: o la ripartenza sarà questa, o la coalizione è destinata a finire il suo corso. E non è quello che voglio: la coalizione va rinnovata. Spero che anche Mellarini e Carlo Filippi la pensino così». Di più: «Voglio credere che tutte le persone che siedono nell’aula consiliare abbiano a cuore in primo luogo il bene comune, Panetta e Castelli compresi».

Sullo stesso tono la riflessione del segretario cittadino del Patt. «Il documento — sottolinea Stanchina — conferma che la linea è quella di rimanere all’interno del centrosinistra autonomista. E questo mi fa ben sperare: lo hanno scritto nero su bianco, sarà difficile in futuro disattenderlo. Vuol dire che anche l’Upt ci sarà per discutere dei temi della città». Non solo: «Dal documento capisco che anche l’Upt vuole cambiare marcia. Lo leggo come un segnale positivo». E avverte: «La maggioranza deve mostrare forza e compattezza. Non è il momento di divisioni: se vogliamo che la gente si appassioni, non possiamo fermarci alla beghe. Non è questo che la gente ci chiede». La speranza, prosegue Stanchina, «è che si trovi la via del ragionamento e del dialogo». Anche tra i «ribelli» e il sindaco? «C’è una questione personale — risponde l’assessore — che esula dal progetto politico. Per quanto riguarda Panetta e Castelli, stiamo parlando di due persone che hanno alle spalle un’esperienza governativa forte. Sono sicuro che il loro sarà un ragionamento di governo».

Intanto, si attendono proprio le mosse di Panetta e Castelli per capire se l’annunciato gruppo dell’Upt potrà nascere. Manca, infatti, un terzo componente: secondo qualche indiscrezione, gli occhi sarebbero puntati su Eugenio Oliva di Progetto Trentino.