«Il governo ha l’intenzione di risolvere, in materia di rapporto con la finanza delle autonomie locali, i problemi legati alla fase di transizione 2017-2019, in attesa della piena applicazione dell’accordo di Milano dal 2020. E intende onorare questo impegno fino in fondo. Tra le criticità c’è l’utilizzo degli avanzi di amministrazione, su cui nei prossimi giorni si terranno degli incontri di natura tecnica». Enrico Morando, viceministro dell’economia, precisa la disponibilità dell’esecutivo al termine dell’incontro istituzionale a Trento.S. Voltolini, "Corriere del Trentino", 16 ottobre 2016
Nel capoluogo, in concomitanza a Roma con il via libera dell’esecutivo alla manovra, Morando ha visto Ugo Rossi, presidente della Provincia, alla presenza dei senatori Giorgio Tonini, Vittorio Fravezzi, Franco Panizza, del deputato Michele Nicoletti e di Paride Gianmoena, presidente del consiglio delle autonomie.
Il consiglio dei ministri, ha precisato, ha la «piena intenzione di risolvere i problemi finanziari insorti con la Provincia, in questa fase di transizione dal vecchio al nuovo regime», fondato sul pareggio di bilancio, in una logica pattizia. «A regime, grazie ai mutamenti che stiamo introducendo nelle regole che governano i rapporti fra Stato centrale e autonomie regionali e locali — ha detto il viceministro — a valere sarà il principio del pareggio di bilancio al posto di quello del patto di stabilità interno. Non esiste un problema di contrapposizione sull’interpretazione di queste nuove regole, che entreranno pienamente in vigore dal 2020. È anche perfettamente in vigore, nel frattempo, la legge che ha recepito l’accordo di Milano. Anche su questo punto non vi può essere contenzioso fra Roma e Trento».
Diverso il caso per gli avanzi di amministrazione. Circa 200 milioni di euro corrono il rischio di dissolversi dai bilanci di Provincia di Trento e Comuni per effetto dell’impugnativa decisa dal governo sulla norma della manovra di assestamento di Piazza Dante, che rende possibile spendere gli avanzi di bilancio. La fine del fondo pluriennale vincolato significherebbe, infatti, anche il venir meno dei 49 milioni transitati nel fondo strategico territoriale che, insieme alle risorse promesse dalla Provincia, dovranno finanziare i cantieri comunali dei prossimi anni.
«Quello che dobbiamo fare, e ne abbiamo discusso — ha aggiunto Morando —, è gestire la fase di transizione risolvendo i problemi tecnici che insorgono nel frattempo, e che stanno creando dei problemi qui in Trentino, sia per quanto riguarda la Provincia sia per quanto riguarda i Comuni. Il governo centrale ha ogni intenzione di risolvere di comune accordo questi problemi. Nei prossimi giorni ci saranno degli incontri di tipo tecnico per trovare le opportune soluzioni. Infatti sui problemi del fondo pluriennale vincolato dei bilanci dei Comuni e dell’avanzo di amministrazione della Provincia abbiamo approvato una risoluzione parlamentare che contiene un riferimento molto chiaro al tema».
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