L’annuncio è arrivato all’assemblea dell’Anci 2016 alla Fiera del Levante di Bari. «Oggi — ha detto dal palco il premier Matteo Renzi — sono qui per dirvi che non solo ci sono i 500 milioni sul 2016 per le periferie, ma attraverso l’apposito stanziamento del Cipe tutti i progetti che sono stati presentati saranno finanziati entro il 2017».
M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 16 ottobre 2016
Di fatto, ha precisato poi in un tweet il presidente del consiglio, troveranno una risposta tutti i 121 progetti inviati a Roma dai Comuni, per un impegno economico complessivo di 2,1 miliardi di euro.
Una notizia che a Bari ha ottenuto un’immediata approvazione. E che a Trento sta facendo sperare i vertici di Palazzo Thun: il bando a cui il premier ha fatto riferimento è infatti quello relativo alla «Riqualificazione urbana e sicurezza delle periferie», che vede il capoluogo coinvolto per il progetto di restyling dell’intero comparto compreso tra l’ex Civica casa di riposo di via San Giovanni Bosco e l’ex mensa universitaria Santa Chiara.
Una rinascita, quella del quadrilatero a ridosso di piazza Fiera, di cui si parla da tempo. E che ha già diviso gli animi. «Santa Chiara open lab», questo il nome del progetto di fattibilità tecnica ed economica che abbraccia l’area, diviso in otto moduli funzionali: oltre all’ex Civica casa di riposo (per la quale si prevede la trasformazione in polo tecnico degli uffici comunali) e all’ex mensa Santa Chiara (che dovrebbe ospitare l’urban center, la sede degli ordini professionali e spazi per i giovani), il restyling coinvolge anche l’edificio dell’«emergenza freddo» e la chiesetta del Redentore. In totale, un intervento da più di 41 milioni, 18 dei quali per interventi pubblici (il massimo previsto per i Comuni capoluogo di provincia, cifra che sale a 40 per le città metropolitane) e 23 di iniziativa privata. Questi ultimi con un nome preciso: la Habitat spa di Tosolini, nell’operazione per la riqualificazione dell’omonimo «buco» tra la nuova Rsa di via Piave e la ex Civica.
L’annuncio di Renzi, in queste ore, ha già messo sull’allerta il sindaco Alessandro Andreatta e l’assessore ai lavori pubblici Italo Gilmozzi, che attendono informazioni più dettagliate prima di festeggiare. L’incognita infatti è dietro l’angolo: si dovrà capire, in particolare, se la promessa di Renzi garantirà a Trento l’intero importo chiesto (ossia 18 milioni) o se invece l’intenzione del governo è quella di finanziare sì tutti i progetti, ma assegnando a ognuno solo una fetta del totale (ad esempio, un terzo della somma). Non solo: visto il periodo pre-referendario, si dovrà attendere almeno il 2017 per capire se l’assicurazione del premier darà i frutti sperati.
Nel frattempo, in via Belenzani si proseguirà l’iter almeno per la realizzazione del polo degli uffici tecnici, oggi in affitto al Top Center. Dopo l’audizione di Gilmozzi e dei dirigenti comunali in aula, la partita dovrà essere riportata all’attenzione delle commissioni con una proposta più dettagliata.