Libri, ingressi ai musei e alle aree archeologiche, biglietti per il cinema, le fiere, i concerti, il teatro: il bonus cultura, ovvero i 500 euro stanziati dal governo per i ragazzi che nel 2016 sono diventati o diventeranno maggiorenni, è pronto per il via ma non tutti gli interessati, ancora, si sono presentati ai blocchi di partenza.
E. Ferro,"Corriere del Trentino", 14 ottobre 2016
Fra gli enti culturali e gli esercenti di Trento c’è fermento: chi con entusiasmo, chi con perplessità, tutti o quasi si preparano alla registrazione sul sito creato per l’erogazione del denaro, con le librerie un passettino avanti a cinema e musei.
Il potenziale «tesoretto» spendibile sul territorio supera i 2,7 milioni di euro.
L’iniziativa
Ma andiamo con ordine. Dal 15 settembre è attivo il portale 18app, al quale i neo-diciottenni residenti in Italia si devono collegare per poter spendere il bonus del governo. Una sorta di marketplace digitale, dove individuare le strutture convenzionate e decidere come spendere — sia online che fisicamente — i 500 euro. A un mese dal lancio, tuttavia, il sito è ancora in fase beta e il percorso di accreditamento dei partner non solo non è concluso, ma in gran parte non è ancora nemmeno cominciato. Anche perché, istruzioni alla mano, non è esattamente un iter così semplice o intuitivo. Solo di «linee guida per esercenti» si trovano sul sito 27 pagine.
I librai
«Per cominciare mi chiedono delle credenziali di accesso che devono essere fornite dall’Agenzia delle entrate — spiega Mauro Campadelli, titolare della libreria Einaudi di piazza Mostra — ho già capito che per completare la procedura mi ci dovrò dedicare una giornata intera». La web app mette a disposizione degli esercenti due tipologie di vendita: nell’esercizio fisico, che potrà poi essere geolocalizzato dai diciottenni, oppure on-line. In tal caso «dovrà prima dotarsi di un certificato da applicare al web-service richiamabile dai propri sistemi per la verifica e validazione dei buoni di spesa» si legge nelle linee guida. «È un sistema difficile, che invece di semplificare moltiplica la burocrazia — osserva ancora Campadelli — inoltre mi sembra un provvedimento che, con i soldi dei contribuenti, va a favorire chi nel nostro settore opera online e detiene il 90% del mercato, ovvero Amazon che in Italia non paga un centesimo di tasse». Secondo il libraio, inoltre, il bonus così concepito «è poco interclassista» e andrà a «premiare chi già appartiene a famiglie di un certo tipo, avvezze alla lettura, che usano la rete». Insomma, chi forse ne avrebbe meno bisogno. Anche se in fondo «una ricaduta su librerie grandi e piccole» Campadelli si augura che la misura la possa generare. Del resto, i diciottenni trentini, secondo i dati forniti dalla Provincia, sono 5.477.
Una cifra che moltiplicata per 500 restituisce un valore di oltre 2,7 milioni di euro. A qualcuno di loro la libreria Ancora di via Santa Croce ha già fornito libri su richiesta, senza farli pagare, registrandoli con una bolla di uscita in attesa che il conto venga saldato con il bonus. «Dalla sede centrale di Milano abbiamo già avuto l’autorizzazione a procedere e la fase di accreditamento è in corso — riporta il titolare Simone Berlanda — è una misura molto importante, anche perché 18 anni sono l’età in cui si riprende a leggere dopo il distacco che di solito avviene intorno ai 14». «Da noi i ragazzi entrano poco — commenta invece Mirko Bortolon, della libreria Disertori — ecco perché non aderiremo». Alla Ubik, al contrario, si lavora alacremente per venirne a capo entro breve.
Cinema
In controtendenza Massimo Lazzari: «Finalmente un esempio semplice e tecnologicamente avanzato di rapporto fra cittadini e pubblica amministrazione — rileva il titolare di Cineworld (ovvero cinema Modena, Roma e Vittoria), deciso ad accreditarsi entro la prossima settimana — è un intervento interessante, anche perché è proprio il pubblico dei diciottenni che andrebbe riportato in molte sale, fra cui quelle cinematografiche». Più disorientato il collega del multisala Astra Antonio Artuso: «Non mi sono ancora registrato, ma avrei intenzione di farlo — afferma — nonostante i nati nel 1998 non appartengano esattamente al mio pubblico». Preso atto delle difficoltà del sistema, Artuso plaude all’iniziativa, «anche se non vorrei che il bonus venisse sfruttato per andare a vedere determinati prodotti commerciali, non sarebbe la maniera giusta».
I musei
In attesa anche gli operatori del settore museale, con il Muse in fase di verifica e il Mart alla finestra. «Quando l’iniziativa sarà ratificata dalla Provincia il museo la accoglierà con favore — fanno sapere da Rovereto — al momento non siamo ancora accreditati, ma le nostre iniziative per incentivare la frequentazione da parte dei ragazzi già sono numerose». Una su tutte, «I like Mart», ovvero la promozione di eventi e iniziative considerati adatti ai giovani, dai workshop agli aperitivi, dai concerti agli incontri. «Perché di solito i ragazzi frequentano i musei fino alla fine della scuola superiore e poi ne escono, come pubblico, almeno fino ai 29 anni».