Se la tendenza derivante dai dati parziali ad agosto di quest'anno (4934 denunce di infortunio contro le 4848 del 2015) dovesse trovare conferma, a fine anno s'interromperebbe quell'andamento decrescente iniziato nel 2001 relativo agli infortuni sul lavoro. Particolarmente allarmante la statistica dei decessi secondo l’Inail: 5 nel 2014; 8 l'anno scorso, ma già 4 quest'anno."Trentino", 10 ottobre 2016
Secondo Bruno Endrizzi, presidente Territoriale dell'Anmil che ieri ha celebrato la giornata nazionale in ricordo delle vittime del lavoro, le percentuali in diminuzione non devono indurre ottimismo, ma sono diretta conseguenza di una crisi economica non più temporanea, ma consolidata che ha praticamente bloccato settori come l'edilizia ed il manifatturiero: "E' logico che se i dipendenti sono meno, lo saranno anche gli infortuni. Questo vuol dire che i dati sono in un certo modo viziati dal contesto economico. Piuttosto sarebbe necessario che i lavoratori stessi diventassero i primi controllori della sicurezza sul lavoro. Oggi non succede e le nostre ispezioni non possono che durare dei brevi periodi: le denunce dovrebbero arrivare da chi il luogo di lavoro lo vive per otto ore al giorno".
Deciso l'intervento di Roberto De Laurentis, presidente dell'Associazione Artigiani che ha sottolineato come a livello di denunce siano più convenienti quelle per infortunio rispetto a quelle per malattie: “Prima cosa non ci sono i controlli previsti per la malattia ed in più se prolungate, possono creare non pochi problemi ai datori di lavoro. Per questo se tutti dobbiamo essere più responsabili, lo devono essere anche i medici nel rilasciare i certificati perché alla fine a pagare sono solo i datori di lavoro. In generale, il rischio maggiore è la confidenza con l'attività lavorativa che porta a sottovalutarne i rischi". Nel 2015 l'87,4% delle aziende ispezionate sono risultate irregolari per quanto riguarda le posizioni contrattuali e contributive dei lavoratori. Mentre il 93% degli incidenti sul lavoro sono avvenuti in aziende di piccole dimensioni che sono anche quelle attività lavorative maggiormente in difficoltà a conservare il posto di lavoro o a ricollocare il lavoratore.
Il commento di Bruno Dorigatti Presidente del Consiglio Provinciale: "Il lavoro, ma non il lavoro nero, dev'essere un diritto del lavoratore ed a carattere generale non si deve sottovalutare l'enorme costo sociale che comportano gli infortuni: è necessario un comune e maggiore senso di responsabilità per arrivare ad una situazione che abbia come obiettivo l'azzeramento degli infortuni gravi." A questo proposito la prevenzione deve partire già dalla scuola perché quando gli studenti entreranno nel mondo del lavoro, lo possano fare in maniera consapevole e responsabile. A tutela degli invalidi, da quest'anno verrà applicata la rivalutazione automatica del danno biologico, conquista arrivata dopo quindici anni di lotta. Un'altra vittoria è arrivata anche a livello provinciale e riguarda l'indicatore Icef per il quale non saranno considerati reddito, i trattamenti indennitari percepiti dai disabili.
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