Non c’erano i Verdi, che al referendum costituzionale del 4 dicembre sono schierati per il no. E ieri al vertice del centrosinistra autonomista non si sono fatti vedere nemmeno le voci «critiche», come il consigliere provinciale del Patt Walter Kaswalder e il presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti del Pd (che da tempo ha fatto sapere la sua contrarietà alla riforma Boschi, ma che non farà campagna per il no).
"Trentino", 2 ottobre 2016
Così l’incontro che doveva sancire l’unità della coalizione sul «sì» al referendum è scivolato via senza polemiche o note stonate. Si è fatta notare l’assenza del segretario Utp Tiziano Mellarini, che due settimane fa aveva chiesto di spostare il vertice per impegni personali, tanto che ieri qualcuno malignava che ormai la notizia sarebbe se fosse presente (ne riferiamo nell’articolo a lato). Assente anche il segretario Pd Italo Gilmozzi, per un precedente impegno all’estero. Al tavolo dell’Hotel America, moderato da Elisa Filippi (Pd), sono intervenuti il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi e il deputato Michele Nicoletti per il Pd (in sala anche il senatore Giorgio Tonini), il senatore Vittorio Fravezzi e il capogruppo Giampiero Passamani per l’Upt (presente anche il resto del gruppo consiliare con l’assessore Mauro Gilmozzi, Tonina e De Godenz), il segretario del Patt Franco Panizza (presente anche il capogruppo Lorenzo Ossanna), i segretari del Psi Alessandro Pietracci e quello dell’Idv Salvatore Smeraglia, il consigliere della Ual Giuseppe Detomas.
La maggioranza arriva al sì ufficiale dopo un certo tira e molla nel Patt, che con il segretario Panizza ha più volte insistito sulla necessità prima di chiedere garanzie al governo per l’autonomia. Ieri il governatore Ugo Rossi, tirando le conclusioni, ha detto che si sta organizzando un incontro - solo trentino (senza Bolzano) - con un rappresentante del governo che servirà «non a chiedere promesse in più a Roma» ma per ribadire pubblicamente l’impegno del governo favore dell’autonomia speciale e per comunicare che la riforma «amplia gli spazi a nuove competenze». Non nascerà un comitato di coalizione, come si era ventilato prima dell’estate, ma un coordinamento dei partiti che metteranno in campo alcune iniziative unitarie per il sì, anche insieme alle altre regioni speciali del Nord.
La campagna entra nel vivo già domani con un doppio appuntamento. Alle 17 alla Sala Rosa della Regione iniziativa del Comitato «Basta un Sì» con il sottosegretario Angelo Rughetti (Pd), il senatore Upt Vittorio Fravezzi, il sindaco di Trento Alessandro Andreatta, il presidente del Consiglio delle autonomie Paride Gianmoena. Alle 20 a Lavis (auditorium), incontro organizzato dal Patt con il governatore Ugo Rossi, il segretario Franco Panizza e il senatore-costituzionalista Francesco Palermo: «Con questa riforma la nostra autonomia viene potenziata e maggiormente garantita: non è più previsto il principio di supremazia nazionale sulle autonomie speciali, viene introdotto l'obbligo dell’intesa tra Stato e autonomie per la revisione degli Statuti, le nostre competenze concorrenti (come la scuola) vengono trasformate in primarie (evitando così i contenziosi), la possibilità di ottenere, con l'art. 116, nuove competenze (in particolare quella sull'ambiente), un Senato più rappresentativo delle nostre autonomie (4 senatori su 100, contro i 7 su 315 di oggi)», si legge nell’annuncio.