Lo stanziamento della Provincia per le borse di studio universitarie salirà dai 6 milioni attuali a 7 milioni di euro, e la soglia Isee per accedere al beneficio dovrebbe avvicinarsi ai 20 mila euro.
"Trentino", 28 settembre 2016
Con questo budget, affiancato al passaggio dall’Icef all’Isee (come nel resto d’Italia) per misurare la condizione economica delle famiglie, si prevede che i beneficiari delle borse caleranno dai 3.286 attuali a circa 2 mila, ma l’importo aumenterà in modo sostanziale, da una media di 1.838 euro a circa 3.500 euro. Sono queste le cifre che l’assessora provinciale all’università Sara Ferrari (Pd) ha fornito ieri ai segretari di Cgil, Cisl e Uil dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi dagli studenti e dagli stessi sindacati sui fondi per il diritto allo studio. L’assessora aveva subito smentito un disimpegno della Provincia, ma gli studenti, numeri alla mano, hanno contestato i dati e lamentato che gli studenti dell’Università di Trento risulterebbero penalizzati rispetto ad altre Regioni.
La tabella sulla soglia di accesso alle borse, fornita dall’assessora, mostra infatti come oggi le regioni si collochino tra un limite minimo Isee di 15.749 euro del Molise e i 20.998 dell’Umbria, ma con la maggior parte delle regioni (Puglia, Emilia romagna, sicilia, Lazio, Toscana, Piemonte, Valle d’Aosta, Friuli, Lombardia, Veneto e Basilicata) sopra quota 19 mila. «Registriamo un passo avanti sulla revisione dei criteri di accesso alle borse di studio – commentano Franco Ianeselli (segretario della Cgil), Milena Sega (segreteria Cisl) e Walter Alotti (segretario della Uil - dalla Provincia è arrivato l’impegno a portare la soglia Isee di accessibilità a 20mila euro, rispetto agli attuali 18 mila, stanziando risorse aggiuntive per un milione di euro, rispetto alle cifre presentate in precedenza» . «Sul terreno delle borse di studio, con il passaggio dall’Icef all’Isee, è emerso che la Provincia di Trento non è nella fascia alta delle Regioni italiane – fanno notare i tre segretari - dunque per noi è positivo che dall’assessora siano arrivate rassicurazioni sull’impegno della Provincia per migliorare l’intervento delle borse di studio.
Siamo comunque pienamente consapevoli che l’attrattività dell’ateneo trentino è basata, oltre che sulle borse di studio e più in generale sul diritto allo studio (compreso gli alloggi), soprattutto sulla qualità e l’eccellenza della didattica». L’accesso agli studi universitari e il tema del diritto allo studio restano comunque in cima alle priorità del sindacato. «Continueremo a monitorare con attenzione questa partita verificando costantemente se si creeranno spazi di ulteriori miglioramenti», ribadiscono Ianeselli, Sega e Alotti. L’incontro di ieri è stato utile anche per chiarire alcuni aspetti della partita relativa ai «piani di accumulo», forme di risparmio delle famiglie trentine che la Provincia è pronta a sostenere per favorire la prosecuzione degli studi a livello universitario dei ragazzi. «E’ una misura interessante ma abbiamo ribadito all’assessora Ferrari l’opportunità, dal nostro punto di vista, che queste forma di risparmio siano valorizzate attraverso la previdenza complementare. Sarebbe contraddittorio promuovere il nostro fondo regionale e poi non valorizzarlo ai fini del risparmio delle famiglie trentine», concludono Cgil Cisl Uil del Trentino.