La mia settimana a Roma

In queste settimane è in corso un ampio e acceso dibattito tra le forze politiche sulla legge elettorale approvata lo scorso anno dal Parlamento (cosiddetto Italicum) e sulle possibili ipotesi di riforma. Su questo tema sono state presentate diverse mozioni (tutte respinte) con le quali i partiti di opposizione hanno chiesto una nuova legge elettorale.
Michele Nicoletti, 23 settembre 2016

 

La Camera ha invece approvato una mozione presentata da tutte le forze di maggioranza, con la quale si impegna la Camera stessa ad avviare, nelle sedi competenti, una discussione sull'Italicum, al fine di consentire ai diversi gruppi parlamentari di esplicitare le proprie eventuali proposte di modifica della legge elettorale attualmente vigente e valutare la possibile convergenza sulle suddette proposte.

Si tratta di un'importante apertura da parte del nostro partito e del Governo ad ipotesi migliorative, che dimostra la disponibilità a discutere e ad ascoltare senza preclusioni le diverse istanze.

L'Italicum, sebbene migliorabile, è una buon compromesso tra governabilità e rappresentanza. Infatti, da un lato, grazie alla logica proporzionale garantisce una buona rappresentanza alle minoranze, dall'altro, grazie alla logica maggioritaria attribuisce un premio di maggioranza al primo partito che sarà così in grado di governare.

Questo contribuirà a migliorare la qualità della nostra democrazia e delle politiche pubbliche, a rendere il Paese più stabile e a ridurre il potere di veto dei piccoli partiti che in questi anni ha costituito una delle nostre più grandi debolezze.

Modifiche migliorative sono senza dubbio auspicabili, ma l'impianto della legge e questo difficile equilibrio finalmente raggiunto non possono e non devono essere toccati.

LE QUESTIONI INTERNAZIONALI

Giovedì si è tenuta a Roma una riunione della Delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, durante la quale ci siamo confrontati sulle principali questioni in discussione alla prossima sessione plenaria.

Ho aggiornato i colleghi sulla mia recente visita in Russia, ribadendo la necessità e la volontà del Consiglio d'Europa di favorire un dialogo affinché la delegazione russa possa ottenere nuovamente le credenziali per l'Assemblea parlamentare.

La mission del Consiglio d'Europa deve essere quella di favorire il confronto tra i Paesi in contrasto tra loro, oltre che di controllare e monitorare il rispetto dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto nei diversi Paesi. Per questo è importante fare tutti gli sforzi possibili per tenere all'interno dell'organizzazione anche i Paesi più critici, facendo in modo che essi rispettino i principi democratici ed europei.

Abbiamo infine discusso della situazione turca. Anche in questo caso, la volontà è quella di favorire la permanenza del Paese nell'alveo del Consiglio d'Europa.

La situazione, già prima del colpo di stato e della sospensione della CEDU, era molto critica, basti pensare alla questione delle immunità parlamentari, ai provvedimenti adottati da Erdogan in tema di libertà di espressione e di pensiero o alla legge antiterrorismo.

Anche qui, il nostro impegno deve essere quello di vigilare sul rispetto dei principi europei, grazie anche ai nostri strumenti di monitoraggio, cercando contemporaneamente, vista anche la rilevanza geopolitica del Paese, di continuare a coinvolgere la Turchia all'interno dei nostri organismi.

Alla luce di queste dinamiche, ho rilanciato l'opportunità di organizzare un summit dei Capi di Stato e di Governo dei 47 Paesi appartenenti per rilanciare il ruolo del Consiglio d'Europa e per discutere delle opportunità di sviluppo.

 

SUL TUNNEL DEL BRENNERO

Nei giorni scorsi i Ministri dei trasporti di Italia, Austria e Germania hanno firmato e indirizzato alla Commissione europea un documento comune con il quale chiedono di aumentare dal 10% al 40% il tetto del co-finanziamento per l'ultimazione delle tratte di accesso di progetti non transfrontalieri legati al tunnel del Brennero.

Il fatto che Delrio, Dobrindt e Leichtfried abbiano sottoscritto il documento è un grande risultato, che è stato possibile grazie al lavoro parlamentare e alle importanti sinergie create a livello internazionale.
L'accoglimento delle nostre richieste è un significativo segno di impegno e attenzione da parte dei tre governi nazionali alle nostre istanze e alle nostre peculiarità.

La valutazione delle tratte di accesso da Verona a Monaco come parti di un unico progetto di interesse internazionale attribuisce una rilevanza strategica ai nostri territori. Se la nostra richiesta verrà accolta a livello europeo, sarà possibile anche beneficiare di maggiori finanziamenti. Sta ora ai nostri territori cogliere questa opportunità di sviluppo e crescita e proseguire lungo la strada intrapresa.