Porta le firme di dodici consiglieri comunali, da tre partiti diversi (Pd-Cantiere Civico-Verdi), il documento consegnato al sindaco di Trento Alessandro Andreatta in cui si propongono una serie di strategie per implementare l’utilizzo della bicicletta nel capoluogo. Alla stesura hanno partecipato numerose associazioni e cooperative, coordinate dal consigliere Michele Brugnara (Pd): «Puntiamo a far sì che entro il 2020 il 15% degli spostamenti a Trento venga fatto in bici. Oggi siamo al 7.5%» spiega il primo firmatario.F. Parola, "Corriere del Trentino", 22 settembre 2016
Non bastano però gli investimenti strutturali: «Nemmeno gli olandesi o i cinesi sono nati ciclisti — sottolinea Roberta Villa, di Trentino arcobaleno — servirà spingere per un cambio di mentalità».
In dieci anni, i chilometri di piste ciclabili a Trento sono raddoppiati, da 13 a 26, «ma il flusso di ciclisti non è aumentato nella stessa proporzione» chiarisce Brugnara. Ciò che occorre è «una cultura della bicicletta» che fornisca i giusti incentivi. Le scuole sono il primo obiettivo della «rivoluzione culturale» cercata dal comitato. Oltre a educare i giovani alla consapevolezza verso forme di mobilità ecologica e agile quali la bicicletta, «proponiamo progetti di incentivo all’uso delle due ruote negli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro» spiega Brugnara. Accanto all’azione educativa, serve anche predisporre strutture che supportino chi sceglie la bici per recarsi, ad esempio, in ufficio: «Sarebbe comodo avere degli spogliatoi, per poter iniziare la giornata di lavoro freschi e puliti dopo la pedalata» ipotizzano i proponenti. Altrettanto importante è garantire la disponibilità di parcheggi «coperti e sicuri» lungo tutta la rete di piste ciclabili della città.
Il comitato non propone la costruzione di nuove piste ciclabili: «I progetti preventivati dal Comune ci sembrano ben strutturati — sostiene Brugnara — noi vogliamo quindi concentrarci su azioni di altro tipo». Ad esempio, la creazione di un «Biciplan», ossia «un piano strategico per la mobilità ciclistica, alla cui stesura possano partecipare i cittadini» e l’istituzione di un «Ufficio biciclette»: un ente che coinvolga assessorati, uffici tecnici e associazioni nel management della viabilità ciclistica cittadina. La difficoltà resta la traduzione del progetto in azione legislativa: «Vorremmo concretizzare l’idea prima della fine della legislatura, nel 2020 — conclude Brugnara — e il supporto trasversale, all’interno del Consiglio comunale, che il progetto sta ricevendo lascia ben sperare».
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