Cresce in Trentino l'economia solidale, a cui una legge provinciale - la 13/2010, prima in Italia - ha dato una cornice ad hoc, prevedendo anche appositi strumenti per la sua promozione. Il punto è stato fatto oggi in Provincia con un convegno organizzato nell'ambito della Settimana dell economia solidale, che ha illustrato anche altre esperienze in Italia e in Europa (in particolare in Francia, dove esiste una normativa nazionale).
Ufficio Stampa Provincia, 16 settembre 2016
La Provincia ha recentemente varato i disciplinari relativi ai 13 ambiti nei quali si articola il distretto: prodotti agricoli e agroalimentari biologici e biodinamici; commercio equo e solidale; welfare di comunità; filiera corta e garanzia della qualità alimentare; edilizia sostenibile e bioedilizia; risparmio energetico e energie rinnovabili; finanza etica; mobilità sostenibile;
riuso e riciclo di materiali e beni; sistemi di scambio locale; software libero; turismo responsabile e sostenibile; consumo critico e gruppi di acquisto solidale. "Siamo la prima istituzione territoriale ad avere promosso una legge in favore di questo distretto - sottolinea il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico della Provincia Alessandro Olivi, rappresentante dell'amministrazione in seno al Tavolo attorno al quale si concertano le politiche di settore - . L'economia ha bisogno di concretezza, ma anche di valori nuovi, che mettano al centro la persona, il rispetto dell'ambiente, la finitezza delle risorse, la responsabilità sociale dell'impresa e così via. L'economia solidale, sta crescendo, se ne sono accorti non solo gli operatori coinvolti, alcuni concetti e ragionamenti sono emersi anche nell'intervento del presidente della Bce Mario Draghi dell'altro giorno, che pure sembrerebbe provenire da un mondo piuttosto lontano da questo. Le esperienze che si confrontano qui oggi rappresentano il tratto distintivo di una nuova stagione dell'economia che si sta delineando, in cui contano meno i tassi di interesse, gli andamenti frizionali delle borse, le stime sulla crescita del pil, e più l'impatto reale sulla qualità della vita e sul benessere delle persone".
I lavori si sono aperti con gli interventi di Roberto Stanchina, assessore alle attività economiche del Comune di Trento, e di Mario Simoni, della segreteria del Tavolo dell’Economia Solidale Trentina. A seguire la relazione di Manuela Gualdi, sull'esperienza della legge provinciale, e poi via via degli altri ospiti.
A Trento il cammino fatto fino ad oggi è scandito da esperienze importanti, l'ultima delle quali l'inaugurazione di un nuovo asilo nido "passivo" a Martignano, completamente autosufficiente sul piano energetico (grazie allo sfruttamento dell'energia solare e della geotermia superficiale l’edificio non ha bisogno dell’allacciamento alla rete del metano). "Anche i nuovi uffici comunali saranno così - ha detto Stanchina - e stiamo lavorando sull'illuminazione pubblica a Led. Abbiamo riscontrato un grande successo delle feste del riuso e del mercato solidale, inizialmente ospitato alla Portela e poi portato a Santa Maria Maggiore. Anche chi era scettico sulla sua riuscita ha dovuto ricredersi".
In Trentino intanto sono stati approvati i disciplinari di tutti i settori, che prevedono sia azioni obbligatorie sia facoltative. Gli obiettivi generali sono quelli di individuare gli operatori e consolidare la loro presenza all'interno del tessuto economico provinciale, favorire una loro messa in rete, valorizzare e diffondere i marchi e le certificazioni esistenti, diffondere i servizi e le agevolazioni previste dalla legge.
A governare il tutto un Tavolo di 11 componenti, 6 in rappresentanza dei soggetti economici, 5 nominati dalla Giunta provinciale, fra cui il vicepresidente Olivi e un esponente del Consiglio delle Autonomie locali. Il Tavolo formula pareri e proposte alla Giunta provinciale in materia di interventi nel settore dell’economia solidale, verifica il rispetto dei principi e delle modalità organizzative inerenti alla responsabilità sociale delle imprese, promuove la diffusione e lo sviluppo di prassi socialmente responsabili e favorisce lo sviluppo e l’utilizzo di un logo o di un marchio trentino dell’economia solidale. Per la promozione dell'economia solidale è previsto anche lo stanziamento di un fondo annuale che nel 2016 ammonta a 13.000 euro.
Il bilancio del cammino fatto fino ad oggi in Trentino presenta ovviamente elementi di forza e di debolezza. Fra i primi, alcuni settori ormai ben strutturati (come prodotti bio e commercio equo e solidale, con un numero crescente di aderenti e iniziative promozionali che hanno riscosso un forte gradimento da parte dei consumatori), la presenza in seno alla Provincia di un funzionario dedicato (Luciano Galetti), un livello di burocratizzazione a carico degli attori economici basso. Fra i punti di debolezza, alcuni settori in cui l'economia solidale è ancora poco conosciuta, un sistema dei controlli non implementato, una partecipazione delle istituzioni discontinua.
Quel che è certo è che la domanda di prodotti e servizi che rispettino determinate caratteristiche - equità sociale, attenzione al territorio e all'ambiente e così via - è in continua crescita. Anche questo è fare economia e non rappresenta un "corpo separato" rispetto alla sfera economica nel suo complesso, ma anzi, ne può orientare processi e risultati. A beneficio di tutti.
Informazioni sul sito: http://www.economiasolidaletrentina.it/