Il Pd del Trentino si esprimerà per il «Sì» al referendum costituzionale. La cosa potrebbe anche sembrare scontata, ma non lo è. Se non altro perché, a livello nazionale, i democratici sono tutt’altro che compatti nel sostenere la riforma di Matteo Renzi. Ieri, nel coordinamento del Pd, i distinguo non sono mancati e alla fine si è deciso di riscrivere il documento per il «Sì» elaborato da Gigi Olivieri.T. Scarpetta, "Corriere del Trentino", 30 agosto 2016
L’ex parlamentare è un convinto sostenitore della riforma e il documento sottoposto ieri al coordinamento rispecchia tale convinzione. Due pagine di motivazioni fitte dalle quali si dovrebbe dedurre che la riforma costituzionale elaborata dal governo, o almeno da parte di esso, è sostanzialmente la migliore delle riforme possibili.
Gli argomenti sono quelli noti: la fiducia verrà espressa solo dalla Camera, i senatori passeranno da 315 a 100, la decretazione d’urgenza finirà, il governo potrà finalmente portare in aula leggi da approvare «a data certa» e lo strumento popolare del referendum propositivo sarà potenziato.
Ampio spazio trova, nel documento, la difesa del nuovo rapporto tra Stato e Regioni. Non è un caso, visto che il riaccentramento dei poteri dello Stato è il passaggio più duro da far digerire in una terra di autonomia. Prima di tutto si ricorda che la riforma non si applicherà in Trentino e che, a differenza di quanto potrebbe accadere oggi, la revisione dello Statuto di autonomia potrà avvenire solo d’intesa con le Province autonome di Trento e Bolzano. Con un accorto eufemismo non si parla di cancellazione della «competenza legislativa concorrente», ma di «superamento» che permetterà di far cadere i molti conflitti in Corte costituzionale. Si ricorda, infine che «anche senza revisione costituzionale dello Statuto si possono acquisire le competenze differenziali attualmente previste per le sole Regioni ordinarie ex articolo 116 della Costituzione, con apposita legge adottata a maggioranza assoluta sulla base di un’intesa tra Stato e Province autonome». Un iter che, ad oggi, non ha mai trovato applicazione per le Regioni ordinarie e che difficilmente ne troverà per le Speciali.
Non tutti, in coordinamento, hanno apprezzato. La minoranza che ha votato per Elisabetta Bozzarelli al congresso, pur in gran parte a sostegno del «Sì», ha fatto notare che chiedere all’assemblea del partito di approvare un simile documento significherebbe spingere verso il «No» chi sarebbe disposto a votare «Sì» senza però ritenere questa la migliore delle riforma possibile. «Il suo effetto — si è detto in coordinamento — sarebbe divisorio». Dopo un’ora e mezza di discussione, la decisione è stata quella di emendare il documento, pur lasciando fermo il punto che più conta: il Pd del Trentino sostiene il «Sì» e si mobiliterà perché prevalga al referendum previsto in autunno.
«Mi pare che sia stata una discussione proficua e serena — commenta il segretario del Pd — Era giusto discuterne in coordinamento perché fino ad ora era mancata una presa di posizione ufficiale del partito a favore del sì. Abbiamo una settimana per mettere a punto il documento che sarà sottoposto lunedì prossimo all’approvazione dell’assemblea. È importante che noi si faccia la nostra parte per il successo di una riforma che innova il paese e lo rende più moderno».
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